Senso civico all’italiana

Che ne pensate di chi fotocopia i permessi di sosta per disabili? E di chi lo giustifica, in nome della legge?

Gabriele Sartini e Paolo Belogi segnalano e commentano, in questo loro articolo (firmato Alleanza Nazionale), la controversa sentenza del tribunale di Ancona che, recentemente, ha prosciolto un cittadino anconetano reo di aver fotocopiato un permesso speciale di parcheggio per disabili, per giunta senza essere un disabile.

A parte la mera questione giuridica, l’interrogativo di fondo rimane: è possibile, in Italia, imporre regole di civica correttezza? E soprattutto è possibile, in Italia, punire chi ne viola la forma e lo spirito, anche se dotato di un buon avvocato?

32 pensieri riguardo “Senso civico all’italiana”

  1. Interessante che qualcuno che ha la tessera di alleanza nazionale si occupi di legalità e rispetto delle regole…
    valori che nell’italietta berlusconiana non sembravano più appartenere a questa parte politica…

  2. Caro Davide, battute a parte, alleanza nazionale è un partito che si è sempre schierato dalla parte della legalità e del rispetto delle regole; spesso è anche un cavallo di battaglia del nostro partito.
    Non voglio fare polemiche, finiremmo col parlare di altro rispetto al senso di questo nostro articolo.
    Dunque come vedi questi valori appartengono ancora alla mia parte politica e soprattutto a me, a prescindere dalla mia posizione.
    Se poi vogliamo parlare di legalità di una certa sinistra… meglio stare zitti va! 😀
    Ciao

  3. L’uso dei permessi per disabili senza essere disabili è considerata una truffa, a quanto mi risultava….

    Per quanto riguarda la fotocopia io farei un distinguo: se una persona è disabile e ha il relativo permesso per il parcheggio, non vedo perchè non possa fare una fotocopia del tagliando nel caso abbia più automobili a casa…. e visto che il tagliando è uno solo.

  4. La fotocopia, qualora si usi il contrassegno nei modi previsti, è inutile perchè la vettura su cui è esposto deve avere fra gli occupanti, o al posto di guida, il titolare del permesso. Anche ammesso che la fisioterapista o il fisioterapista ai quali ci si affida siano i più bravi del mondo (la mia lo è), non penso siano in grado di regalare al loro paziente il dono dell’ubiquità. Io sono disabile e titolare, con diritto, di uno di quei contrassegni e ammetto che in più di un’occasione sarebbe stato utile disporne di una copia. Semplifico con un esempio: lascio la mia vettura (con contrassegno) in un’ area di sosta gialla riservata ai disabili (non pago il parcheggio) e salgo su una vettura di amici con la fotocopia del contrassegno per non pagare la sosta al centro di Bergamo Alta. Intanto un’altra copia del mio permesso la usa mio fratello per recarsi al centro storico e, via e-mail, ne ho spedita una copia a mia cugina che il giovedì fa sempre fatica a recarsi al mercato. Credo basti a dire NO alle copie dei permessi e checchè ne pensi il sigor Patregnani utilizzo solo il permesso originale.
    Cordialmente come al solito.

  5. Sono d’accordo con Paolo Belogi.
    E quando parlavo di fotocopie mi riferivo, ovviamente, all’uso ESCLUSIVO da parte dell’avente diritto.
    Anche mio padre ha problemi di mobilità, percepisce una pensione di invalidità ed è titolare del realtivo contrassegno per disabili. Però a casa abbiamo più di un’auto e non sempre capita che lui usi la stessa, tiene il contrassegno originario su un’automobile e sulle altre la fotocopia. Ed è SCONTATO che il contrassegno l’utilizzi solo lui! Il contrassegno rimane in in auto, non se lo porta in tasca!!!
    E l’ubiquità non c’entra per niente in questo caso.
    Chi abusa di questi permessi quando non ne ha il diritto va punito, criminalizzare chi ne ha il diritto perchè se ne fa una copia per questioni di praticità mi sembra francamente assurdo.

  6. Scusate ma non vedo il problema, mio marito è titolare di permesso per disabili, quando lui è con me lo tiro fuori dal cassetto della macchina e lo espongo, quando sono sola lo lascio nel cassetto e se capita che mio marito si fa accompagnare da qualche altra persona (cosa rarissima per la verità) lo prende e se lo porta dietro. Nel caso in cui, poi, venga smarrito (è accaduto a mia suocera quindi lo so per certo) si fa regolare denuncia ai carabinieri e la polizia municipale ne emette un altro con lo stesso numero e la stessa data del precedente. Ci sono già tanti problemi in Italia non aumentiamoli.

  7. Però prova a comprendere quale sia la difficoltà a controllare originali e fotocopie quando già non si riesce a verificare il corretto utilizzo di quelli in regola e pensa al disagio che parenti ed amici di disabili, in possesso della copia del contrassegno, possano creare a chi, disabile davvero e col permesso regolare in bella mostra sul cruscotto, gironzola invano per il centro alla disperata ricerca di un posto “comodo”, usurpato da… mia cugina che lo utilizza per fare più agevolmente la spesa. Visto il dilagare di tanta inciviltà un passo indietro lo riterrei auspicabile. Se poi il passo indietro và a coincidere con delle norme già emanate…
    Un saluto a tuo padre.

  8. …solo per dire che il mio post era la risposta a Valeria (il mio commento s’è accavallato con quello di Anna) e farvi osservare che qualche Comune (quello di Roma, Varese, Ferrara..tra le realtà che conosco) prevede, sul contrassegno, un bollino non fotocopiabile a testimonianza di quanto un simile problema sia causa di disagio non solo per i disabili Senigalliesi.

    http://www.viveresenigallia.it/modules.php?name=News&file=article&sid=14574&mode=nested

    A queste poche idee ha fatto seguito un intervento del gruppo consiliare di AN di Senigallia che… ha rivisto e corretto la mia proposta inizialmente provocatoria.

    Cordialità

  9. Per Mazzufferi… Io guardo anche le tessere. Sono fatto così.
    Quando voglio guardare le teste non pubblico comunicati che vengono da uno o dall’altro partito, per poi sdoganarmi dicendo che guardo le teste… Questione di gusti.

  10. Sapere che dalle nostre parti, dove la destra in genere trova poco spazio di manovra, la sinistra è fatta anche da gente che la pensa come lei mi fa guardare con più ottimismo al futuro: un -10% oggi, un -10% domani…
    Ma questo è un’altra storia…
    Tutto sempre molto cordialmente

  11. Rispondo velocemente a Paolo.
    Pirma di tutto, grazie del saluto.
    Sono assolutamente d’accordo con il tuo (se mi permetti di darti del tu) discorso.
    Quella delle fotocopie è solo una comodità che si è preso mio padre, perchè nella mia famiglia ci sono più patenti che automobili e queste ultime vengono usate a seconda della necessità di ognuno: nell’auto che mio padre usa più spesso c’è il contrassegno originario, nelle altre la fotocopia, e questi tagliandi non stanno in bella mostra sul cruscotto, bensì sono infilati nel cassetto sotto l’autoradio: quando mio padre ha bisogno dell’auto utilizza il contrassegno, né io né nessun altro dei nostri familiari lo usa. Infatti le persone che mi conoscono e che scrivono qui potranno dire sicuramente di non aver mai visto nessun contrassegno sulla mia auto.

    Comunque sono d’accordo con sul fatto che questo possa generare confusione….
    Un saluto!

  12. Mi dispiace occupare spazio con una discussione diversa da quella che io e Paolo avevamo proposto con il nostro articolo, ma vista una certa insistenza, legittima ovviamente, mi sento in dovere di scrivere due righe.
    Caro Patregnani non capisco perchè tanta insistenza… perchè bisogna fare polemiche?
    Se volessi essere polemico direi che in questo caso la sinistra critica a priori e non cerca il dialogo. Perchè non provi a leggere quello che abbiamo scritto io e Paolo e poi, se lo ritieni, ci critichi nel merito?
    E non perchè siamo iscritti ad un partito che non ti piace.
    Probabilemte visto che le tue parole sono figlie di pregiudizi non mi crederai, ma io mi impegno per ciò che credo, al di là delle barriere ideologiche (le barriere non esistono, le mettono certi uomini); per me si può dialogare con chiunque, da an a rifondazione.
    Un tema come quello dei disabili non è prerogativa di an o della sinistra, e queste polemiche oltre ad essere veramente fuori luogo ritengo possano essere anche offensive visto queste persone, se consideri il contesto che utilizzi.
    Stai dando l’esempio di quello che la politica non dovrebbe più fare, quello che i cittadini non sopportano più: la contrapposizione inutile tra i partiti.
    I problemi di noi cittadini (eh si, sono di an ma non sono nulla di più che un semplice cittadino, non sono nè Fini nè il signore dell’italietta) dovrebbero accomunare la politica e non dividerla.
    Sono veramente deluso nel leggere queste parole, prendile se vuoi come una critica costruttiva.
    Come vedi anche uno di an può essere aperto al dialogo e tollerante, molto tollerante.
    L’avresti mai detto?
    Ciao

    p.s. mi scuso per aver occupato spazio parlando di altro… torniamo pure al tema

  13. Un post un po’ viscido, scivoloso. Non vedo come qualcuno possa essere deluso da quello che ho scritto.
    Mi piace far polemica e ho i miei pre-giudizi.
    E poi…quando mai hai trattato “il problema dei disabili!”
    L’articolo riguarda una questione di lana caprina…non una piaga del paese… (ah per non parlare del “grave danno” commesso dal giudice nel prosciogliere il “falsario”, vero bersaglio del pessimo articolo).
    E poi la tolleranza lasciamola stare…per me “tollerare” significa “sopportare”…io non sopporto…io rispetto la posizione altrui e nel dibattito mi incazzo.
    Approfitto dello spazio per dare un bacione ad Anna Bernardini, che la pensa completamente diversa da me, ma che stimo …non “tollero”…stimo.
    Davide

  14. E’ sempre bello sapere che c’è gente che la pensa come lei a cui auguro di non avere mai a che fare con questioni di…lana caprina come quella descritta dal pessimo articolo, che potrebbero scalfire le granitiche convinzioni e dare inutile importanza a problemi che non sono una piaga nel paese.
    La stessa cordialità di ieri

  15. Caro Davide, per me tollerare significa rispettare le idee che non condivido (cosa diceva Voltaire???)
    Comunque se l’articolo è pessimo, la questione di lana caprina, se sei interessato a parlare non solo per far polemiche da bar, visto che noi abbiamo mostrato i nostri limiti, ti invito a fornire a me e a Paolo qualche idea per migliorare le nostre proposte.
    Credimi, la questione disabili non è lana caprina; poi se preferisci tollerare “sopportare” l’inciviltà di alcuni, tutelata dall’indifferenza e dal menefreghismo che alcune persone come te dimostrano, fai pure; anche questa è inciviltà (dilaga sempre più nel nostro paese).
    Se invece hai anche un minimo a cuore i problemi non solo dei disabili ma di qualsiasi cittadino, io sono sempre aperto a nuove idee e critiche (purchè siano costruttive e non sterili).
    Ultima cosa… il problema dei disabili assieme a Paolo che sicuramente ne sa più di me in materia l’ho trattato diverse volte, anche quando gli articoli non portavano la mia firma, me ne sono interessato.
    Alleanza nazionale ha già presentato altre proposte che se vuoi ti faccio avere.
    Tutto qua.
    Non mi sembra che tu abbia rispettato molto la nostra posizione in questo piccolo dibattito, ma ognuno ha una sua idea di rispetto.
    Io continuo a scrivere i miei articoli senza senso… hai visto mai che qualche risultato lo dovessimo ottenere!
    Saluti

    p.s. l’articolo non aveva bersagli, se non il senso non civico di alcune persone e di alcuni rappresentati delle istituzioni che piuttosto che semplificare la vita ai cittadini (specie chi ne averebbe tutto il diritto) le complicano.
    Ma anche questa è l’Italia.

  16. …torno cordialmente su uno degli ultimi post in cui si accennava alle priorità stimolato da un paio di articoli trovati su due quotidiani abbastanza bipolari.
    Ha ragione il sig. Patregnani a dire che le priorità del Paese sono altre e me ne convinco nel leggere i nomi dei ministri et similaria che, in maniera più o meno attiva, hanno preso parte al coloratissimo corteo di Roma: Giordano, Pecoraro-Scanio, Guadagno (Luxuria), Ferrero, Pollastrini. Tutti pronti a chiedere pensioni di reversibilità per i conviventi omosessuali ai quali venga a mancare il proprio caro. Un tranquillo operaio che accudisce in casa un proprio congiunto disabile non auspica nemmeno a tale diritto: il suo è solo amore fraterno, molto meno amore di quello gay. Io penso che dietro a tutto ‘sto carnevale ci sia l’affannosa corsa a rincorrere i voti per ingrassare quel misero gap di 23.000 croci sui simboli de l’Unione che hanno significato la vittoria alle politiche u.s. Allora si spiega la corte al popolo dello spinello facile, al popolo delle coppi alla “famolo strano”..tutte priorità evidentemente.
    Che con questo governo, per rivendicare i propri diritti, basti sventolare una piuma di struzzo?
    Cordialmente ma non troppo

  17. Allora scusa… adesso comincio a pensare che qui ci sia qualcuno in mala fede! L’articolo non tratta del problema dei disabili! Non è simpatico cercare di farmi passare per quello che considerà “lana caprina” i disabili.
    A questo punto perdo qualsiasi tipo di interesse nel confrontarmi seriamente…avevo ragione a dire che nel post precedente c’era qualcosa di viscido… I miei pregiudizi così vengono sempre confermati!

  18. Ecco bravo…alla fine la cafonata l’hai dette te…
    Ecco il rispetto che predicavi…
    Che il monitor del tuo pc sia uno specchio!
    Fine delle trasmissioni.

  19. Davide, io non so il perchè di tante polemiche.
    Allora io e Paolo abbiamo mandato questo articolo in cui si tocca il tema dei disabili e tu hai esordito con una battuta infelice, che nulla aveva a che fare col tema in questione.
    Ognuno è libero di pensare ciò che vuole, di avere le sue priorità e di fare le polemiche che vuole.
    Se ho scritto con Paolo questo articolo avevo anche in mente un fine: cercare di sensibilizzare quante più persone possibile verso questo problema che si fatica a risolvere, per la scarsa sensibilità che alcune persone dimostrano.
    Questo è quanto.
    Poi accendere le solite polemiche e facile e sinceramente, oltre che deludere, un po’ stancano.
    L’articolo tratta eccome dei problemi dei disabili ma ripeto: se il tema ti interessa sono più che disponibile a chiarimenti ed approfondimenti, e a suggerimenti.
    Posso inviarti le altre proposte che abbiamo elaborato e possiamo farne di nuove, migliori.
    Nel mio piccolo mi interesso di politica solo per passione, per cercare di dare una risposta vera ai problemi che fino a oggi non son stati nemmeno affrontati con la serietà giusta quindi… le polemiche son anche belle a volte ma sicuramente alla fine dei giuchi non servono a niente.
    Mi è piaciuto il dibattito ad esempio sulle province: posizioni diverse si incontrano per cercare, se possibile, una soluzione comune.
    Questo secondo me andrebbe fatto per tutti i temi, disabili inclusi.
    Saluti

  20. Gabriele…hai ragione, le polemiche sterili a nulla servono. Ma vediamo se mi so spiegare. Questa polemica non nasce da pregiudizi (anche se, come tutti, li ho).
    Nasce da un fastidio.
    Da un “prurito”… Vedere linkato su un blog come questo un articolo firmato da un partito politico. Non mi piace.
    Lo trovo una caduta di stile. Mi spiego… Non potevi scrivere sull’argomento un articolo come privato cittadino?
    Avrei criticato comunque l’articolo, ma sotto un’altra chiave di lettura. Il dibattito sarebbe stato acceso, ma non “viziato”.
    La tua è stata una scelta…il mio “prurito” la conseguenza.
    Una scelta mirata…
    Anche io sono iscritto ad un partito…ma se dovessi scrivere un articolo qui, lo scriverei come Davide…non come “– “(per coerenza non cito il partito!).
    Tutto qui.
    Non so se mi sono spiegato.
    Ho come la sensazione che su questo blog sia in atto una sorta di “assalto alla diligenza”…e mi dispiace.
    Senza rancori 🙂 Davide

  21. Davide,
    grazie per considerare questo sito una “diligenza”. Significa che gli attribuisci valore, molto valore. Di questo sono contento.

    Ma tornando al merito del tuo dubbio (pubblicare anche un articolo “di partito”), ti rispondo: perché no? Perché no se questo crea dibattito? Perché no se serve a dialogare, e a capire un problema?

    E poi “di partito” cosa significa? Nel caso di Paolo e Gabriele, ho scritto esplicitamente, proprio nel post di segnalazione, che l’articolo era loro, anche se firmato formalmente “AN”. E allora? Non nascondiamoci dietro un dito (cioè una sigla). Parliamo di persone. Parliamo tra persone.

  22. Popinga che diventa l’organo di Alleanza Nazionale di Senigallia?
    Dai, Patregnani, non scherziamo! Ma li leggi i miei post, o no?
    Con te, Sartini e Belogi il resto ce lo diciamo a voce, nell’incontro di sabato 30.

  23. Si, considero questo blog una diligenza.
    Gli attribuisco molto valore.
    Mi piace parlare, con la gente che lo legge, della sua insolita evoluzione nel tempo:
    di come è nato,
    di come vive,
    e di come…
    “andrà a morire”.
    Sicuri che il “dito” che ci separa, che ci nasconde l’uno dall’altro, sia proprio il mio?
    Anche io sono contento che venga attribuito valore al mio ultimo commento, visto che (al di là del tono beffardo di Andrea), a rispondermi siete stati proprio voi due.
    Tutto ciò mi porta a pensare che una critica di questo genere fosse nell’aria.
    La reazione è stata pronta.
    Il “patregnani” di turno, prima di pubblicare, l’avevate preventivato. 🙂
    E poi… chi ha mai parlato di house-organ di Alleanza Nazionale?
    Andrea, rendi pure tutto “grossolano” quanto vuoi…
    hai capito bene dove sto andando a parare.
    Il 30 spero di essere dei vostri per parlarne di persona.
    Davide

  24. Provo a dire..
    perplesso e sbigottito.
    P.S. Scusa maestro Enrico se non mi curo dei diritti d’autore: spero di poter rimediare con un caffè:)

  25. Mi piacerebbe comunque sapere quale sarebbe stata la critica eventualmente mossa all’articolo qualora non avesse recato la firma di due…di AN.
    Io, anche da privato cittadino (titolo di cui sono ancora in possesso) avrei detto le stesse cose e così, credo, anche Gabriele. Ci siamo senititi in grado di poter intervenire “senza pruriti” parlando a nome del nostro modestissimo circolo del nostro modestissimo (scusate la parola) partito poichè il tutto seguiva altre modestissime prese di posizione sull’argomento, dopo (a nostro avviso) l’infelice decisione del giudice dorico, e ad elezioni avvenute.
    Molto cordialmente

  26. Davide,
    una critica del genere era nell’aria. Tu frequenti questo blog (e chi ci scrive) da troppo poco tempo per sapere che ci siamo domandati spesso come procedere, che impronta dare al blog.

    Di fatto la sua proposta originale (blog puramente letterario) ha avuto un supporto scarso (per usare un eufemismo) a cominciare da chi il supporto avrebbe potuto/dovuto darlo.

    Ci siamo chiesti allora quale fosse la nuova proposta. Forse non si tratta di una proposta puramente nuova, o alternativa, ma solamente di una ampliazione di quella precedente. Pensiamoci (senza prenderci troppo sul serio) come una sorta di “think tank” locale, nelle mani e nella disponibilità di chi ci scrive.

  27. Caro Davide, a me dispiace molto che tu pensi sia in atto una sorta di assalto alla diligenza o un tentativo di “scalata” a Popinga da parte di an.
    Sinceramente fino a poco tempo fa non conoscevo questo blog ma, guardando qua e la qualche articolo l’ho subito apprezzato.
    Non conosco i gestori di questo sito, dunque ipotesi di complotto tra noi non penso possano esistere.
    Da parte mia, sono un privato cittadino, anche se iscritto ad un partito.
    Abbiamo pubblicato l’articolo in primo a nome nostro (mio e di Paolo) e poi, ma poteva anche non esserci, a nome del circolo cittadino di an, visto che ne siamo vice presidente (io) e presidente (Paolo).
    Mi spiace che la cosa possa dare fastidio a qualcuno; il mio intento è solo quello di creare uno spunto di riflessione e magari aprire un dibattito (ho visto che qui su Popinga è possibile per diverse tematiche).
    Penso poi che portare a conoscenza delle persone l’attività, modesta come diceva Paolo, che noi del circolo cerchiamo di portare avanti sia esempio di una politica “sana” e vicina ai cittadini.
    Il mio invito a lavorare insieme (appartenenti a questo e quel partito e semplici cittadini non tesserati ad alcun partito) è sempre valida, per qualsiasi proposta.
    E poi scusami, non siamo in tempo di campagna elettorale, non c’è un elettorato da guadagnare e mobilitare.
    Se tu volessi mettere qui un comunicato (a nome dello sdi presumo) e chi gestisce il sito fosse d’accordo, non ci troverei nulla di male.
    Per me l’importante è dare la possibilità a tutti, partiti inclusi, di esprimersi, altrimenti si finisce con l’avere quell’informazione di parte di cui l’Italia è piena e della quale sinceramente non se ne può più, sia essa pro destra o pro sinistra.
    Ciao

  28. Non mi pareva il caso di aprire una nuova discussione ma, in coda ai 31 commenti delle scorse settimane, voglio aggiungere una mia impressione, questa:
    di disservizi che infliggono pene inutili ai disabili ne è piena la letteratura, cartacea e non. D’altra parte è facilissimo spendersi in lamentele ogni qualvolta ci si imbatte in cose che non vanno. Un po’ più difficile è lamentarsi e, nel contempo, suggerire migliorie possibili e realizzabili. In quest’occasione non faccio nè l’una nè l’altra cosa: mi preme solo segnalare una…”genialata” realizzata dai responsabili della commissione medica locale patenti di guida “patenti speciali”.
    Solo pochi anni fa, in occasione della commutazione (per sopravvenuti problemi fisici) della mia patente B in patente B “speciale” (per portatori di handicap), mi sono trovato negli ambulatori di Via C.Colombo, ad Ancona, insieme ad un’ottantina di “colleghi disabili”. Ad aggravare la situazione climatica (caldo feroce non mitigato da finestre, condizionatori e/o locali d’attesa di superficie adeguata al numero di utenti) c’era il fatto di trovarci tutti lì con lo stesso appuntamento fissato per le ore…14.00! (o 16.00, non ricordo). Inutile raccontare della confusione immaginabile e dettata dalla non facile autogestione della coda. Nei giorni scorsi, dovendomi sottoporre a nuovo controllo della suddetta commissione m’ero preparato all’ennesimo calvario, memore dell’esperienza precedente. Invece mi sono trovato in una sala d’attesa con un numero di sedie sufficiente ad ospitare gli esaminandi. Io, come gli altri, avevo un numero assegnatomi in fase di prenotazione e l’orario di presentazione era appropriato al mio numero d’ingresso! Tutta questa normalità aveva il sapore dell’incredibile e sono stato felicissimo di attendere il mio turno: l’appuntamento era fissato alle 16.30; alle 17.00 la visita, da parte della commissione, era finita. Non sapendo il nome di colui o colei che, rispettoso del prossimo, ha permesso tanta civiltà, voglio davvero ringraziare tutti i responsabili (piccoli e grandi) della commissione patenti speciali per un simile, inconsueto, trattamento. Sperando che tanta buona volontà sia contagiosa.

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