Almeno per quattro buoni motivi. Eccoli.
1. Dinamizza il mercato nazionale delle PMI di servizi informatici.
Mentre nel mercato del software proprietario la vendita di licenze gioca un ruolo fondamentale, l’economia del software libero si incentra sulla fornitura di servizi (di installazione, personalizzazione, sviluppo, modifica, manutenzione, assistenza, formazione) che possono essere erogati da piccole-medie imprese (PMI). La diffusione del software libero favorisce lo sviluppo di competenze informatiche diffuse sul territorio e quindi migliora la competitività del mercato ICT nazionale e, incidentalmente, riduce la dipendenza del sistema paese dalle risorse tecnologiche estere.
2. Realizza i valori costituzionalmente garantiti della libertà d’espressione e d’informazione, libertà di cultura, libertà d’iniziativa economica, uguaglianza e cooperazione.
Vedi l’articolo Software libero e diritti fondamentali, che evidenzia i profili di rilievo costituzionale del software libero.
3. Beneficia la bilancia dei pagamenti.
Se si usa più software libero diminuisce l’acquisto di licenze software. Da ciò consegue una diminuzione delle importazioni ed un beneficio nei conti della bilancia dei pagamenti. Infatti, i maggiori fornitori di software proprietario utilizzano strategie di ottimizzazione fiscale e vendono le loro licenze dall’estero (per esempio, Microsoft vende dalla filiale irlandese. A p. 32 delle note integrative al bilancio di Microsoft S.r.l. per l’esercizio economico 2005/2006 si legge: “E’ importante rilevare che Microsoft Italia non vende ai clienti i prodotti di Microsoft, in quanto le vendite sono effettuate da Microsoft Ireland Operation Limited)“.
4. Beneficia il bilancio dello Stato.
Quando un’impresa od un privato rinunciano ad acquistare licenze di software proprietario dall’estero ed acquistano servizi di software libero in Italia, lo Stato ha un maggior introito fiscale consistente nell’imposta sul reddito pagata dall’impresa nazionale e, a cascata, nell’imposta sui redditi dei dipendenti dell’impresa, dei fornitori, ecc. ecc..