Sicché, anche a da noi qualcuno s’è accorto che nel PdL esiste un minuscolo, lievissimo, impercettibile problema di legalità.
In realtà, accorgersi non è il termine più appropriato. Nessuno aveva notato niente, finché da Roma non è arrivato il dispaccio con la defenestrazione di Fini. Lo stesso Fini ha avvertito i seguaci che la rottura era avvenuta sui temi della legalità, della giustizia, dell’etica e di svariati altri punti chiave dell’azione di governo.
Tutti temi – è bene ricordarlo – su cui fino all’altro ieri nessuno dei finiani aveva eccepito alcunché: le 39 leggi vergogna in quindici anni anni sono state votate senza fiatare, la legge elettorale pure, gli inquisiti in Parlamento andavano bene, sulle autorizzazioni all’arresto si votava seguendo gli ordini di scuderia, allineati e coperti pure sul conflitto d’interessi.
Qui nasce il primo mistero glorioso: cos’ha fatto sì che nel giro d’un mese quel che andava bene prima non andasse più bene?
Per il secondo mistero – non saprei dire se gaudioso, doloroso o più semplicemente vergognoso – bisogna dare un’occhiata agli house organs berlusconiani (Il Giornale, Libero, ecc.) e a come trattano Fini da quando ha fatto lo strappo.
A lamentarsi adesso per il “trattamento Boffo” sono gli stessi che l’hanno sempre sostenuto ed applicato agli altri. Lo squadrismo mediatico andava bene su Boffo, un po’ meno sugli amici.
A ben guardare, non di mistero si tratta ma della prova sperimentale di una legge della fisica: l’olio di ricino è più lassativo quando te lo fanno bere, piuttosto che quando lo fai bere agli altri. O, più in generale: le bastonate fanno più male nel riceverle piuttosto che nel darle.
Il terzo mistero – non gaudioso né doloroso, ma solo penoso – è il clima da resa dei conti tra PdL e finiani. La comica finale, quando volano gli stracci, i complici si rinfacciano le colpe, la polizia è alle calcagna e il bottino rischia di sfuggire. Una scena alla Toto & Peppino.
Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere.
Questi adesso battibeccano su trecentomila o un milione di € pagati da Fini a Montecarlo, si scannano per sapere chi ha comprato i mobili per la casa. Tra qualche giorno, come con Boffo, tireranno fuori le “prove” che Fini ha pagato questo o quell’altro, sniffa la coca, va a trans o si scopa le minorenni.
Come se a loro interessassero le prove, i fatti, i documenti, gli avvenimenti. A questi non gliene fotte nulla delle prove, altrimenti avrebbero letto – esempio tra i mille che si potrebbero fare – le motivazioni della sentenza sul processo Mills.
Loro sono storicamente, antropologicamente, direi quasi geneticamente allergici ai fatti. Loro misurano il mondo con la logica del “clan”: o sei con loro e tutto va bene, oppure sei contro di loro e devi essere distrutto, negato, cancellato, sbianchettato come Trotsky in fotografia.
Lo stesso identico fatto viene distorto con lo scappellamento a destra se fa comodo abbia lo scappellamento a destra; con lo scappellamento a sinistra se fa comodo abbia lo scappellamento a sinistra. Dove stia in realtà lo scappellamento, è del tutto secondario.
E’ ovvio che Fini deve chiarire, così come devono chiarire tanti altri.
Ma non dobbiamo farci ingannare dagli argomenti di merito che questi adesso invocano. A loro del merito non può fregar di meno.
Loro sono maestri nel metodo: goebbelsiano, stalinista o nazista, l’unica differenza è che settant’anni fa il metodo si accompagnava ad una pallottola in mezzo agli occhi, oggi (ancora) no.
Ma l’assassinio di legalità, di verità, di giustizia, d’intelligenza è identico, oggi come allora.
Tutto vero ma perchè Senigallia nel titolo?
Aggiungerei “e PD” e toglierei “anche a Senigallia”.
Il contenuto sarebbe più aderente al titolo.
@ Anna: Senigallia nel titolo perché ho avuto degli scambi di vedute con la “corrente” finiana senigalliese su FB. L’articolo ti lascia intravvedere che impressione ne ho tratto.
@ Bucaniere: per Senigallia vedi sopra. Il PD come al solito è non pervenuto, quindi non vedo perché parlare del vuoto cosmico.
Ripeto, anche qui, ciò che rimprovero a Fini: nel Pdl non doveva entrarci.
Ho sempre reputato An un partito serio, degno di essere votato e di essere vissuto, un partito di centro destra che poteva parlare di valori prettamente di destra.
Quella “fusione” è stata una disgrazia, motivo per cui chi scrive (ma non penso di essere il solo) non è passato da una tessera all’altra.
La spiegazione che mi sono dato è relativamente semplice: Fini si era stancato di ingoiare schifezze, quindi ha deciso di procedere allo scontro.
Diversamente non so spiegarmi perchè sia stato disposto a perdere tutto, perchè stare ancora un po’ in silenzio sarebbe stato molto, ma molto più comodo…
Un conto è la facciata, un conto è ciò che c’è veramente dietro…
…”il più pulito di loro ha la rogna” come si suol dire…e Fini non è politicamente pulito e rispettabile come vuol sembrare: ho chiesto a Marco Sacloni di pubblicare come podcast un documento audio dell’ Onorevole Ciccioli, rilasciato durante un dibattito a cui abbiamo assistito…vi assicuro che la stima politica che molti hanno di Fini e Larussa, verrà meno (e qui le case a Montecarlo non c’entrano niente).
Non conosco questo documento, ma anticipo che Ciccioli non è catalogabile tra i fan di Gianfranco Fini…
@Andrea Ti conosco bene e so che sei un ragazzo intelligente, continuo a pensare che quel “Senigallia” nel titolo stoni. Se hai avuto scambi di vedute con la corrente finiana senigalliese dovresti aver capito che qui da noi si parla solo di argomenti seri e non di gossip! Abbiamo problemi importanti come la sanità non abbiamo tempo di giocare a fare le prime donne!!!!
Sulla falsariga di Anna, credo che le due questioni vadano tenute distinte: un contro è la politica cittadina, ben altra cosa è quella nazionale.
Che alcuni seguano, anche a Senigallia, Fini, è scontato, penso comunque che possano continuare a lavorare insieme a livello locale.
In effetti, il lavoro a Senigallia non manca mai, viste le brutte sorprese che ogni tanto escono.
Qualcuno mi riconosce una certa appartenenza alla ‘corrente finiana’ e allora provo a dire: la convulsione nazionale che per fretta, poca riflessione o superficialità, ha colpito tutti gli attori non ha mancato di riecheggiare anche in periferia (e non poteva essere altrimenti) ma, come è stato fatto osservare in quasi tutti i commenti che precedono il mio, commetteremo lo stesso errore di superficialità se riversassimo ciò che accade a livello nazionale sulle realtà locali dove argomenti e problemi sono inevitabilmente diversi, e dove mai nessuno ha messo in discussione il percorso condiviso fin qui. Un percorso ed una collaborazione che tutti auspicano possa continuare, e continuerà.
Andrea mi dovrebbe spiegare almeno il titolo. Ho riletto il post e non vi trovo agganci con Senigallia. Mi sfuggono? Invece, sempre Andrea, che ha penna così facile e tagliente potrebbe regalarci una piccola inchiesta per far luce su come “volano gli stracci” nella sanità, cioè la sanità tutta del PD, proprio qui a Senigallia.
Miei cari amici di Senigallia,maschi e femmine,tutti compresi.
Io sono sadico oltre che sognatore amante e cultore della poesia immaginata e realizzata.
Poco uomo nel senso di virilità come lo si intendeva tra i maschi fascisti.
Dunque niente violenza anche e nemmeno il senso della proprietà sulle donne che loro chiamavano femmine.
Mi intrometto nel vostro discutere solamente per dirvi che gli stracci che volano a casa di berlusconi mi danno un gran piacere.
Finalmente possiamo anche sperare che ci sia un bell’uomo che parla italiano ha coraggio e sa tenere la sigaretta in mano sempre accesa anche in pubblico.
I torti ed i meriti di Fini sono tanti chè il politico bolognese ha la schiena diritta e sa come tacere per far crepare il corruttore-
Il sig. B. che ha ridotto l’Italia come tutti ben sanno ha tanto di quel potere corruttore che solo Fini sottilmente ed in maniera nuova da persona che oltre a tacere sa parlare e non urlare facendo intendere che anche il nostro Paese ed i suoi abitanti possono accampare dei diritti legali rispettando ed esigendo senza il deprimente puttanume cui ci ha costretto il deficiente arrogante padrone-
Un pezzo di strada magari
sino a quando combacieranno gli in teressi e i traguardi in maniera legale ed aperta si può sempre fare assieme-
Quassù si spera in Fini come uomo nuovo del giorno basta liberarsi del gran corruttore.
Che in giro non c’è poi tanto da scegliere.
Speriamo nelle grazie del signore e nell’intelligenza collettiva.
L’importante è non vergognarsi più e andare con la faccia in alto , puliti.
Magari un passo alla volta.
Fini ha cominciato.
dario.
Il silenzio di Andrea, l’autore!,non aiuta a comprendere.
Due giorni trascorsi inutilmente!
@ Gianluigi: la mia penna ti ringrazia per i complimenti, ma non capisce cosa c’entrino la sanità senigalliese e il PD con l’argomento di questo post.
@ tutti: ribadisco che il riferimento a Senigallia nel titolo non è fuori luogo, ma nasce dalla polemica in corso su Facebook (il sito ufficiale del PdL senigalliese è ancora un po’ “abbottonato”) tra filo-finiani (Paolo Belogi e Gabriele Sartini in primis) e i pidiellini ortodossi (Furio Greganti, Giuseppe Landi, ecc.).
Sull’eco degli eventi nazionali, lo strappo si sta consumando anche a livello cittadino, e volge inevitabilmente in commedia.
Scrive Filippo Rossi su Fare Futuro che “oggi ha ragione chi dice: perché non ci avete pensato prima? Non c’è una risposta che non contempli un pizzico di vergogna.”
Ecco la parola giusta: vergogna. Almeno per chi ne conosce ancora il significato.
In primis per Andrea: se quanto scrivi riguarda solo chi segue Facebook dovresti metterlo ben in chiaro. Non lo fai: perchè? Io che non frequento quel mondo(il solo?!)sono tagliato fuori.
Mi dovresti poi indicare, per cortesia, dove ti faccio i complimenti per i quali addirittura mi ringrazi.
Infine confermo la sensazione benevola che “tu voli alto”, discetti sui “grandi” del paese (che t’ignorano), ma che un nome e cognome preciso di gente di Senigallia non lo fai. Perchè?
La penna ti ringrazia per essere stata definita “facile e tagliente”. Quanto ai nomi senigalliesi, nel mio commento precedente ne ho fatti 4.
Caro Andrea, è il caso che tu rilegga il commento di Paolo Belogi!!!!! Non cercare di fare il furbetto, Paolo ti ha spiegato chiaramente che a Senigallia viviamo una realtà diversa da quella nazionale! Libero di pensare ciò che vuoi ma mentre tu giochi a fare il giornalista c’è chi lavora sodo per dipanare il mistero che aleggia sulla sanità regionale e comunale!!!! Non amo molto le chiacchiere preferisco i fatti!!! Ci sentiamo presto per altre cose!
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!
Anna, io avevo semplicemente osservato che anche a Senigallia ci sono i dissidenti finiani. E anche a Senigallia si sono “scoperti” quegli argomenti di dissenso solo ora, dopo che per 15 anni s’è fatto finta di nulla e, anzi, si sono usati gli stessi argomenti e metodi contro gli avversari.
Io sto parlando dei contenuti e del tempismo di questo dissenso, non dei problemi contingenti della sanità. Che poi a Senigallia continui la collaborazione tra le diverse anime dell’opposizione, mi può solo far piacere ma non è quello che m’interessa qui.
Sono 2 le cose che, forse per mia colpa, non capisco: la necessità di essere tirato in ballo e quella di dover essere perennemente etichettato.
Faccio, per l’ennesima volta, sperando serva, qualche precisazione.
Non faccio parte del Pdl, quindi non appoggio nessuna corrente o chiamala come vuoi.
A Berlusconi preferisco Fini, come ho sempre detto, ma son fatti miei personali.
Non sono in disaccordo con chi, come Anna, cerca di svolgere (come in effetti svolge) un ottimo lavoro per la politica cittadina, affrontando temi a noi vicini e molto concreti, sui quali in molti invece sorvolano, preferendo sparare “nel mucchio” più grande, tanto se spari lì non fai incazzare nessuno!
Quello che capisco bene, invece, è che prendere posizioni a volte è difficile, anche scomodo, criticare chi lo fa è estremamente più facile.
Poi, la libertà di criticare appartiene a chiunque, solo che se le critiche sono monotematiche rischiano di diventare meno credibili, quasi espressione di un’ossessione.
Gabriele, hai ragione quando dici che “prendere posizione è difficile, anche scomodo”. Io la posizione l’ho presa da quindici anni, voi ultimamente l’avete cambiata non si sa bene perché.
Criticare adesso è sicuramente facile, almeno quanto lo era per voi prendere atto della realtà.
Mi chiedo solo perché non l’avete fatto prima.
Il punto è questo: per quanto mi riguarda le mie posizioni sono le stesse di un tempo, ho sempre apprezzato quello che ho reputato ben fatto, criticato il resto.
Esempi? Ho scritto anche qua che il lodo Alfano lo reputo un gravissimo errore.
Io mi chiedo, invece, un’altra cosa che ti riguarda: mi chiedo perchè su molte altre questioni non prendi mai posizione.
Si vede che prendere atto di altre realtà per te è cosa ben più difficile.
@Andrea: hanno ragione Anna e Gianluigi, non puoi paragonare ciò che avviene nel PdL nazionale a quello che succede a livello locale!
In realtà il PdL senigalliese è diviso da un pezzo ed è composto da sagome impresentabili, che litigano in continuazione senza mai riuscire a fare una seria opposizione alla sinistra locale.
Ci sono quelli che fanno le ronde, quelli che si incatenano alle loro ex scuole, quelli che vorebbero dare soldi pubblici alle palestre private, quelli che commettono errori di ortografia anche nei comunicati stampa e quelli che mettono le virgole tra soggetto e verbo.
Gli unici personaggi intelligenti, ovviamente, si tirano fuori da cotanta compagnia e quello che resta della destra cittadina è risucita ad ottenere poco più di un quarto dei voti alle ultime elezioni amministrative, quando nel resto d’Italia il PdL ha vinto praticamente dovunque e dove non ha vinto è comunque avanzato.
Il PdL senigalliese, più che dividersi, dovrebbe tirare fuori dal cilindro qualche persona valida, che faccia una seria opposizione e presenti proposte serie per lo sviluppo della città.
Per il resto sottoscrivo tutto quello che ha scritto Andrea.
Vorrei infine ricordare a Gianluigi e ad altri commentatori che è inutile rigirare la frittata ogni volta che il discorso tocca temi che non piacciono alla vostra parte politica.
Andrea ha parlato dei conflitti nel PdL e vorrei capire perché quando il discorso verte in quella direzione, viene tirato fuori il PD.
Sarebbe giusto rispondere nel merito piuttosto che parlare d’altro, ma capisco che certe volte non è facile per persone schierate.
Se volete parlare del PD, potete fare dei post voi stessi, invece di chiedere ad altri di farlo!
@Gabriele: si può accusare Andrea di tutto, tranne di non prendere posizione, magari facci qualche esempio per spiegarti meglio.
E comunque, fino alla svolta di Fini, io di critiche a Berlusconi ne sentivo ben poche dalla vostra parte!
Curioso destino quella della politica Senigalliese, esattamente speculare rispetto a quella Nazionale, ma sempre segnata da un governo autoritario al limite (spesso oltre) dell’arroganza e da una opposizione assente. Forse è per questo che parlando del PDL nazionale si finisce per parlare del PD locale.
Credo sia ora di prendere atto che cambiare idea è da persone intelligenti e provare ad andare avanti, piuttosto che continuare ad accusare chi rivede la propria posizione di non averlo fatto prima.
@Lorenzo: a me sembra che alcuni non riconoscano nessun errore, bensì affermino di aver sempre capito tutto ma di essere stati zitti per spirito cameratistico o per quieto vivere (il riferimento non è Gabriele, ma ad un altro commentatore di Facebook).
Per me fare politica non significa prendere una tessera e tacere assecondando tutte le decisioni che non si condividono, turandosi il naso ed aspettando che il leader ci indichi la strada.
I cari amici finiani, tra cui il loro leader, sono stati zitti molto a lungo (16 anni), ma sono contento comunque che si siano ravveduti.
Meglio tardi che mai.
A Senigallia, alle ultime elezioni amministrative, l’unico che sapeva di cosa stava parlando era Mangialardi (ci sono le registrazioni di Popinga per verificare); uno che non condivideva la politica del cravattato aveva poco da scegliere perché alcuni candidati erano impresentabili, altri impreparati ed uno aveva una proposta talmente innovativa ed accattivante da non ottenere neanche i voti dei partiti che lo sostenevano.
Per quel che mi riguarda, faccio notare ai paladini della destra che un elettore deluso dal PD come me, ha avuto poco da scegliere visto che sulla scheda elettorale, dal 1994 ad oggi ha visto solo le facce di Berlusconi e Marcantoni accanto ai simboli della destra.
Mi piacerebbe avere qualcosa di innovativo e magari liberale, invece del solito vetero conservatorismo clericale, per poter fare una scelta diversa al momento di mettere la crocetta sulla scheda!
@Gaspa: sono più che d’accordo con te praticamente su tutto e spero che questo simbolo su cui mettere (col solito beneficio del dubbio ormai d’obbligo) la prossima crocetta arrivi presto.
@ Gaspa: il riferimento è, ad esempio, alle varie vicende che hanno toccato la famiglia Angeloni-Rodano, piuttosto che l’ex gil o casi simili, solo per citare qualche argomento interessante della nostra realtà non proprio ascrivibile al centro destra.
Ciò detto, per quel poco che ho potuto constatare, creare alternative a Senigallia se non impossibile è molto, ma molto difficile.
Non si tratta solo di scontrarsi con un voto che in molti casi è “a prescindere”, si tratta di dover fare i conti con una carenza di personaggi alternativi che, pur esistendo, preferiscono stasersene in disparte.
Conosco persone le quali hanno “deciso di fare un passo indietro” dopo essersi esposte perchè il potente di turno le aveva avvertire che si sarebbero complicate la vita.
E i casi a mia conoscenza sono più d’uno.
Qualcuno penserà si tratti solo di mie invenzioni dato che non faccio nomi e cognomi, ma quel qualcuno o fa il finto tonto, oppure non ha la minima idea di come funzionino certe cose.
Queste non sono tutte le risposte alle difficoltà dell’opposizione a Senigallia, ma penso possano aiutare a capire perchè queste difficoltà esistono.
OT: avendo partecipato alle interviste, sono rimasto decisamente colpito da Primo Gazzetti, forse il più preparato tra i vari candidati, anche se eccessivamente prolisso.
Se Gaspa fosse così bravo da spiegare quale relazione c’è tra il titolo ( PdL: anche a Senigallia volano gli stracci ) ed i contenuto del post, forse mi troverebbe d’accordo. Tutto è nato da questo.
@GL: infatti io ho detto che l’analogia tra la situazione del PdL nazionale e quello senigalliese non sta in piedi se non forse nell’interpretazione lorenzomaniana.
Il PdL senigalliese è messo molto peggio di quello nazionale!
E comunque il post l’ha scritto Andrea, le domande le devi fare a lui.
Io nel merito sono d’accordo con lui.
@Gabriele: le vicende della famiglia Rodano sono tutt’altro che chiare e sotto al polverone alzato, alla fine non c’era praticamente nulla.
Una opposizione seria, magari sarebbe andata più a fondo a cercare i conflitti di interesse e magari a portare alla pubblica opinione qualche fatto verificabile al posto delle solite chiacchiere da bar.
La vicenda della ex-GIL è sicuramente un errore della amministrazione Angeloni, dato che alla fine il comune ha dovuto pagare.
Su questo l’opposizione poteva fare di più e comunque vedere gente che festeggia perché il proprio comune è stato messo in mora non mi sembra un grande atteggiamento!
Se Gianluigi o Anna facessero anche un bell’articolo sulla sanità senigalliese, lo leggeremmo tutti con attenzione e ci sarebbe altro materiale di discussione.
Gaspa ti ricordo che il personaggio in questione ha subito anche una condanna penale… forse hai ragione, di chiaro c’è ben poco in quelle vicende.
L’interpretazione di Lorenzo forse è la più azzeccata, il Pdl nazionale è il Pd locale ma a molti non interessa.
Sulla vicenda ex gil ormai c’è poco da dire… pensare che il responsabile di quella vicenda oggi fa il sindaco mi lascia molto ma molto perplesso, ma anche questa è democrazia.
Purtroppo Gaspa non legge o dimentica: io sulla sanità senigalliese, proprio qui su Popinga, ho scritto non una sola volta e continuerò a farlo.
Forse senza etichettare PD o PdL, ma in genere chi legge sa anche come metterle al posto giusto.
Sempre a Gaspa del quale ora ri-leggo il commento 23 ricordo che la mia parte politica non è il PdL come anche il PD. Sono radicale da una vita ed anche qui in minoranza ed all’opposizione. Quest’anno infatti niente tessera dei Radicali Italiani, ma quella del Partito Transnazionale. Che dopo, a Senigallia, avrei preferito qualsiasi candidato al vincente Mangialardi beh! non puoi farmene una colpa. Basta leggere il fondo sull’ultimo numero de L’Eco e forse mi darai ragione!
@Gabriele: l’articolo 27 della Costituzione afferma che “la responsabilità penale è personale” e quindi non vedo dove sia il problema per la signora Angeloni. E’ forse colpevole per aver sposato un uomo con una condanna penale? Certo per sostenere una simile accusa bisognerebbe riscrivere sia il codice penale sia la Costituzione.
Se si dimostrasse che la Zarina ha favorito in maniera illecita le società del marito, il discorso sarebbe ben diverso, ma sinora non c’è nulla di dimostrato.
@Gianluigi: in verità sei tu che richiedi ad Andrea di scrivere sui temi che ti interessano come se lui fosse un juke box in cui metti una monetina e ti dà la musica preferita.
Scusa ma le critiche che ti faccio sono:
1) che cambi sempre discorso quando questo verte su temi che non ti piacciono;
2) che raramente rispondi nel merito;
3) che adotti diverse misure nelle critiche: verso alcuni sei sferzante ed esplicito, verso altri sei molto più morbido, limitandoti magari ad un sussurro nell’orecchio.
Che non ti piacesse Mangialardi era chiaro dai tempi degli articoli sulla “pozzanghera” e già da prima era chiara l’antipatia verso la Angeloni. Questo è normale e legittimo, ci mancherebbe, ma da quello che scrivi dai l’idea di essere un fervido sostenitore del PdL più che un radicale…
Certo c’è anche gente che ha manifestato contro la complanare e contro praticamente tutte le opere dell’amministrazione Angeloni, salvo poi votare per Mangialardi (il riferimento è ad un noto blogger senigalliese), quindi tutto è possibile!
A mio parere il Sindaco Angeloni non aveva alcun conflitto di interessi, visto che l’Amministrazione Comunale non è entrata in alcun modo nella cessione di Villa Bucci.
Se esiste un conflitto di interessi potenziale, bisognerà premunirsi di specificare, in futuro, che nessun parente o affine di un Sindaco deve avere una qualunque attività che potrebbe essere “agevolata” dall’Amministrazione Comunale.
Avremo solo Sindaci single e trovatelli.
Il conflitto di interessi ce l’ha, invece, il Premier, a meno che il famoso DPR del 1957 che gli vietava di candidarsi non sia stato erroneamente bruciato da Calderoli.
Ma il Governo Prodi ed il PD, che tanto blatera di legalità, aveva fretta di fare un indultino e si è dimenticato sia della legge sul conflitto di interessi (non bastava il DPR del ’57? Boh…), sia di cambiare legge elettorale.
Succede quando sei un Governo a tempo determinato.
Riguardo al noto (o ai noti) blogger che protestano e poi votano Mangialardi, dico solo che questa è la cosa che più accomuna il PD di casa nostra al PDL nazionale: da una parte c’è un candidato del “fare”, dall’altra il vuoto.
Quindi si ha poca scelta: o il padre-padrone, o il vuoto, o un candidato “minore” la cui voce mai udiremo (o, al limite, giusto la voce).
Oppure stare a casa, come sempre più persone fanno.
Per questo spero che il panorama cambi.
Presto.
Accetto le critiche di Gaspa e per questo spero che da oggi sia più presente su Popinga.
Però è facile, troppo facile discettare, dare patenti, stilare classifiche, senza a tua volta riceverne. Infatti di fronte una persona come te (che stimo) sicuramente mi comporto (senza volerlo?!) esattamente come scrivi tu : “ verso alcuni sei sferzante ed esplicito, verso altri sei molto più morbido, limitandoti magari ad un sussurro nell’orecchio “. Debbo farmene una colpa?
Posso rimediare?
Inoltre vorrei far sapere a Gaspa, che mi accusa di “cambiare sempre discorso quando questo verte su temi che non ti piacciono” e “che raramente rispondi nel merito” che per avere piena ragione su quanto scrive dovrebbe avere la bontà di indicarmi analiticamente qualcuno dei passi per i quali mi accusa.
Il mio impegno sarà di provare a rimediare con risposte puntuali se possibile e/o con l’ammissione esplicita di non volerle dare!
A Gabriele (commento #22), che si chiede perché su molte altre questioni non prendo mai posizione: io prendo posizione su quello che conosco, non mi va di parlare di cose che non conosco. Sulla sanità senigalliese non scrivo (anche se qualcuno vorrebbe che scrivessi “a comando”), perché non sono sufficientemente documentato. Se tu ed altri voleste fare una bella inchiesta sulla sanità senigalliese e pubblicarla qui su Popinga, sarei molto felice di leggerla e, nel caso, di darvi ragione.
Io invece ho l’impressione che voi ragioniate colla “logica del clan”: montate polemiche che portano acqua alla vostra fazione politica, fate i finti tonti sul resto.
Io cerco di agire un po’ diversamente. Ti ricordi l’inchiesta di quest’inverno sul Piano degli Arenili? Quella è stata una formidabile cartina al tornasole della qualità dei nostri amministratori e della professionalità dei nostri giornalisti.
Di fronte ad un problema reale e incontestabile, i politici (di tutti gli schieramenti) hanno tenuto un profilo basso, per non disturbare la lobby dei bagnini.
I bagnini si sono imbestialiti e hanno avuto una reazione “corporativa” quando in realtà i responsabili degli illeciti erano pochi e ben identificabili.
Dalla “corporazione” dei giornalisti è arrivato di tutto. C’è chi non è stato capace di mettere insieme un articoletto di suo pugno; c’è chi s’è addirittura offeso per essere stato coinvolto all’ultimo momento, forse aspettando la velina comodamente seduto in poltrona; c’è chi voleva pubblicare tutto per sputtanare un bagnino della parte politica avversa, ma poi non ha pubblicato niente quando s’è accorto che era coinvolto pure un bagnino “amico”. Ho tutto documentato, quando vuoi ti faccio vedere le e-mail.
Insomma, un’inchiestina semplice semplice ha provocato un putiferio e fatto incazzare tutti. Come vedi, prendo posizione anche su fatti locali. Se poi da me t’aspetti la cagnara politica guelfi contro ghibellini, temo resterai deluso.
@Gianluigi:
Beh, è strano che critichi ogni mezza parola scritta da Andrea, mentre non si è mai letta neanche una velata critica ad un famoso principe del foro senigalliese, nemmeno quando questi spara cazzate di devastante potenza.
Scusa, ma ti vanti di essere un rompiscatole, un bastian contrario, ma con quelli della tua parte sei molto accondiscendente.
Per esempio, al tempo di quell’incontro organizzato da Anna sul tema dell’aborto non hai detto neanche mezza parola, però sei andato a parlare con Heavens solo alla fine del dibattito, facendogli notare che aveva detto cose inesatte solo con un sussurro lontano da orecchie indiscrete.
Oppure nel caso del traliccio di devastante potenza, allorquando Andrea confutò le sparate propagandistiche del suddetto avvocato con numeri ed equazioni, tu, uomo di scienza, hai dato addirittura ragione all’avv. dicendo che Andrea era stato messo nel sacco da un cambio di aggettivo… (LOL)
Beh, questo stesso thread è esemplare: non hai scritto mezza parola sul PdL, oggetto del post, ma ti sei messo a discettare sul titolo e su quello che, secondo le tue idee, Andrea dovrebbe scrivere.
Si parla del PdL e come al solito rigiri il discorso sul PD, come se tutto fosse giustificabile perché anche l’altra parte ha problemi.
Vorrei qualcuno che mi segnalasse mezza riga di merito sul tema in oggetto, in 10 commenti in questo thread!
Se analizziamo una qualsiasi delle ultime discussioni su Popinga, la situazione non cambia di una virgola: lo schema è sempre questo.
Per carità, ognuno è libero di comportarsi nel modo che ritiene più opportuno, però sarebbe auspicabile fare un pò di chiarezza: è strano definirsi “radicale” ed al contempo affermare che nella vita non c’è niente di meglio che partecipare ad una riunione di fascisti patentati (la “destra invisibile”).
Io ti stimo come persona preparata ed intelligente, però politicamente non ti seguo più da un pezzo, ma soprattutto non ti capisco.
Andrea, libero di scrivere (e di documentarti su) quello che vuoi ma non ho mai letto tanti articoli, ad esempio sul Pd, quanto quelli scritti sul Pdl (locale o meno).
Posso capirlo per la politica nazionale, lo comprendo meno per quella cittadina.
Ciò detto, mi piacerebbe sapere, poi, chi intendi con “voi”…quando parli con me puoi darmi semplicemente del tu, piuttosto che continuare ad etichettarmi a tuo piacimento.
Le etichette, che anche a te sono state affibbiate in passato da qualcuno, le trovo un’inutile forzatura.
Le singole risposte per te, caro Gaspa, arriveranno puntuali, ma con calma, appena avrò un po’ tempo da dedicarti. Una sola cosa mi sorprende, soprattutto non avendolo mai immaginato: che avessi addirittura un “seguace”! Infatti concludendo scrivi “però politicamente non ti seguo più da un pezzo, ma soprattutto non ti capisco”. Bene, questo mi alleggerisce da responsabilità che non ho cercato e non avrei mai voluto.
Caro Gaspa rispondo sempre a te, sperando di non annoiare altri che sono fuori dal nostro scontro polemico. Hai scritto su diversi punti, forse d’impulso, e credo quindi con una certa imprecisione. Il primo esempio è la tua difesa d’ufficio del “povero” Andrea che avrei trattato piuttosto male (“sei tu che richiedi di scrivere sui temi che ti interessano come se lui fosse un juke box”) non tiene conto del fatto che sul sito di Marco, di cui sono ospite, c’è anche un minimo di regia. Forse possiamo dire anche una certa linea politica che io, per ora, vedo come libertaria. In genere nessuno di noi scrive per “sviolinare”, ma per accendere un dibattito, per chiarire dei dubbi. D’abitudine noi ci accordiamo sempre circa l’argomento su cui si vuole intervenire e puoi accertarti che almeno il sottoscritto non ho mai pubblicato qualcosa senza aver chiesto in anticipo se era tema gradito.
Nella vita di un sito ci sono momenti ed argomenti per i quali una “spalla” (non dico solo per la parte tecnico-esecutiva che pur sarebbe utile, ma per quella para-giornalistica) avrebbe fatto piacere e sarebbe servita nel complesso alla “ditta”. Non ricordo sia mai avvenuto. Quindi se ad un “collega” si suggerisce di occuparsi di sanità, per di più visto che anche lui ne è stato utente insoddisfatto, non ritengo sia un gesto di lesa maestà. Mi spiace se ne ha sofferto “il piccolo Albertini” che è in lui, ma quelle parole erano e restano un invito a far squadra.
A presto.
Mi sono impegnato con Gaspa a rispondere e, per quanto “a rate” ci provo. La mia contestazione del post, se tale la si può definire, era limitata e circoscritta al titolo. Un titolo ingannevole e non corrispondente al contenuto, a meno d’intendersela con virtuosismi dialettici. Non mi sembra che abbia voluto difendere il PdL sia nazionale che locale. A mio avviso fa acqua da tutte le parti ed aggiungo di più. Mi prudono le mani per una precisa e circostanziata reprimenda ad un leader locale (e potrei farlo anche a breve). Non mi frena il fatto che sia un amico da quarant’anni; mi trattengo solo perché non voglio mettere becco su tutto.
Quanto al “juke box Andrea” ti ho già risposto, mi pare.
Per la nota critica 1), credo che almeno ora sto rispondendo pignolescamente (poveri gli altri incauti lettori!). Quanto alla 2) non condivido il giudizio. Dovremo nominare un giurì d’onore? Non è grave se ognuno resta della sua opinione.
Per la 3), e mi riferisco sempre al tuo commento 33 del 25 agosto, ribadisco che tua opinione è per me assolutamente infondata. Direi che per carattere non amo assolutamente la veste del fiancheggiatore. Può capitare di approvare un comportamento, un gesto, ma non si tratta di appoggio trasverso. Comunque, usando la tua stessa argomentazione, mi stimoli a ripescare una delle ultime mail del nostro Andrea. Una mail, feroce a dir poco nei confronti di chi conta, che dimostra però come certi giudizi su fatti pubblici si preferiscano comunque far girare in privato. Comprendo comunque: chi ha la tua età non ha attenuati, come me, quella piccola, ma logica e comprensibile serie di freni inibitori.
Per il resto delle osservazioni, con un successivo commento arriverò a scrivere esplicitamente, sul tanto odiato e temuto avvocato Roberto Paradisi. A presto quindi.
@GL: mi accusi di imprecisione, ma io, al contrario, penso di essere stato molto preciso e di aver cisrcostanziato le mie critiche.
Noto che già in diverse occasioni mi hai accusato di imprecisione quando non condividi i miei punti di vista, ma penso sia una critica veramente infondata.
Posso invece affermare che le tue risposte sono spesso piuttosto ermetiche e vaghe.
Finalmente hai ammesso esplicitamente il fatto che Popinga ha una linea politica. Marco ha sempre detto il contrario, ma ora la cosa è certificata.
Che poi questa linea sia “libertaria” ho qualche fondato dubbio.
Ti ringrazio per le risposte, comunque non necessarie dato che le mie non erano domande ma affermazioni, basate su eventi a cui ho assistito od a una lunga serie di commenti riguardanti la politica.
Nei casi in cui la politica è assente, come nel recente dibattito sugli OGM, leggere i tuoi post ed i tuoi commenti è notevolmente più piacevole.
Per quello che riguarda un noto avvocato senigalliese, posso dire che lo ritengo una persona intelligente e preparatissima, ma che è impossibile avere rapporti personali con lui se non si è assolutamente accondiscendenti.
Se ricordi l’intervista a Bucaniere, quando si parlava dell’impossibilità di avere rapporti personali con alcuni esponenti della destra senigalliese, penso si riferisse proprio all’Innominabile.
Se qualcuno osa criticarlo, è solito chiudere ogni rapporto e magari passare alle vie legali senza indugio.
Forse è per questo motivo che anche tu sei solito sussurrargli all’orecchio o mandargli mail privatissime o, peggio, dargli ragione anche quando dice cose assolutamente infondate, solamente per sollevare polveroni da cui, alla fine, non esce alcun risultato.
Probabilmente se alla sua età non si è ancora mai candidato a diventare sindaco è proprio perché non lo può sopportare nessuno, neanche tra quelli della sua parte politica!
Mi accingevo a scrivere per Gaspa, e non solo, a proposito del problema dei problemi che mi sembrava essere Roberto Paradisi, citato infatti come “il noto avvocato senigalliese”, oppure “l’Innominabile”. Forse non è argomento su cui soffermarsi molto a lungo dopo l’ultima risposta di cui ti ringrazio. Però non voglio prendere la palla al balzo e fuggire. Quei tre o quattro punti ancora pendenti ci tengo a chiarirli: non è detto poi che ci riuscirò e tanto più che t’andrà bene la ricetta.
Roberto l’ho conosciuto quand’era studente del liceo. Duramente emarginato in quanto di destra. Accettai un suo invito e andai a discutere, con lui ed i suoi compagni, in veste politica in quanto a quei tempi ero coinvolto in prima persona. Da allora ne uscimmo amici, ritengo l’un con rispetto dell’altro. Ora credo e spero che ci sia di più nel senso che le distanze su alcuni temi, tu ricordi il referendum sulla legge 40 ed io posso aggiungere il mio convinto e dichiarato antiproibizionismo, restano e non si colmano. Però osservo che è l’unico, ma l’unico davvero, tolto qualche sprazzo del buon Mancini che in questi ultimi anni è stato sempre presente ed ha lavorato, che esercita – da solo – e spesso anche vincendo le resistenze dei suoi vicini di banco una severa opera d’opposizione a Senigallia. Se credi nella democrazia, ti pare poco?
@ Gaspa: quando poi sull’onda della polemica, ammetto che così sia, scrivi che “è strano definirsi “radicale” ed al contempo affermare che nella vita non c’è niente di meglio che partecipare ad una riunione di fascisti patentati (la “destra invisibile”)” non mi tocchi un dente. Il mio “grande capo Pannella” ebbe accuse ben peggiori quando partecipò, intervenendo, ai congressi dell’allora MSI di Almirante. Di essere andato ad ascoltare e registrare per Popinga Marcello Veneziani ne sono lieto anche perché lo scrittore è di una bravura eccezionale, molto piacevole ad ascoltarsi. D’altronde non si va sempre ad ascoltare chi ha le stesse idee…servirebbe a poco, non ti pare? Infine per inciso queste parole credo proprio di non averle mai scritte:” nella vita non c’è niente di meglio che partecipare”. Non sono nel mio pensiero e nemmeno nel mio stile!
Vorrei chiudere la discussione Gaspa! Però lasciami precisare, confermare che la “linea politica” c’è. Da me provata di persona: LIBERTARIA. Fino ad ora ho sempre scritto, chiedendo con educazione ospitalità, però su quello che volevo io, con le mie idee, magari contrapposte ad altri autori. Talvolta forse anche al “patron”!
E per chiudere se possibile, solo perché il tempo è tiranno, non perché vorrei “svicolare” credimi, trascrivo un raccontino di Edmondo Berselli (da Liù, biografia morale di un cane, Mondadori, 2009) a proposito di Renzo De Felice. Eccolo:
“Un maestro anche nello svicolare: se gli chiedevi un articolo sul fascismo o sul revisionismo lui t’intratteneva per un’ora su Rommel e sulla scarsa consapevolezza logistica, che l’avrebbe condotto ad offensive africane sconsiderate senza fare il calcolo del carburante necessario. Dopo di che, conveniva dichiararsi soddisfatti ed abbandonare ogni velleità critica sul revisionismo”.
@Gaspa: per quanto riguarda i rapporti personali con Roberto Paradisi hai torto marcio!!! Io sono amica di Roberto da molti anni, ci troviamo in sintonia su tanti argomenti ma quando parliamo di problemi che hanno a che fare con l’etica (legge 40 ecc) siamo su fronti opposti ma questo non fa diminuire la stima reciproca. Roberto ha provato più volte a spiegarmi i suoi perchè ed io ho fatto la stessa cosa con i miei perchè, alla fine ognuno è rimasto fermo nella propria convinzione ma continuando ad avere lo stesso affetto di prima. E’ di questo che si tratta, io per Roberto nutro affetto, stima, fedeltà che non vuol dire fare la gallina ed accettare di buon grado tutto quello che lui fa o dice!
Molte persone che avevano una pessima opinione di Roberto ora sono suoi amici, solo la frequentazione può farti capire realmente chi hai vicino!
Se non ricordo male, a proposito di persone che lasciano cadere gli argomenti, mi avevi proposto tempo fa uno scambio di libri…avresti letto quello su Di Pietro se io ne avessi letto uno di Travaglio. Ancora aspetto!!! Il libro su Di Pietro l’ho prestato a Quilly! Casa mia è sempre aperta per un caffè, un tè, una tisana o un arancino. Ciao!
@Anna e Gianluigi: Gaspa lo sa già, il 17 Settembre, se siete liberi, una tavola imbandita potrebbe essere più “chiarificatrice” di mille altri post. Visto che la frequentazione, giustamente, può farci capire realmente chi hai vicino…;)
@LorenzoMan: potresti essere più preciso? Dove sarà l’incontro, a che ora, chi ci sarà ecc!
Aspetto tue notizie!
@Lorenzo: il 17 sarò in Puglia e non potrò partecipare all’evento mondano.
@Anna: se quello che dici è vero, perché non avete candidato l’Innominabile, al posto di Marcantoni, alle ultime elezioni amministrative? Sicuramente sarebbe stata una figura più appropriata ad impersonificare il cambiamento. Molto meglio del 4 volte ricandidato Marcantoni.
E mi sembra, correggimi se sbaglio, che il PdL abbia addossato gran parte della colpa per la sconfitta proprio al Comitato Civico…
E poi la mia critica non è all’Innominabile, che almeno è chiaro nelle sue posizioni politiche, ma al fatto che Gianluigi non lo ciritca neanche quando dice cose quantomeno “inesatte” come nel caso del palo di “trabordante potenza” o della assenza degli aborti prima dell’introduzione della legge 190.
@Gianluigi: la contraddizione non sta nel dichiararsi radicale e partecipare alle riunioni dei fascisti, ma nel dichiarsi radicale ed affermare che nella vita non c’è nulla di meglio di una riunione di fascisti!
@urbietorbi: non capisco perché continuo ancora a commentare su questo sito, mi ero proposto più volte di non rifarlo, ma qualcuno mi estorce i commenti anche contro la mia volontà. C’è uno psicologo che possa trarre una diagnosi da questo mio comportamento?