La Grana di Velluto

Voi lettori del blog e simpatizzanti senigalliesi andate al mare o no?

Quest’anno recupero alla grande, dopo un’estate 2006 trascorsa senza mai aver fatto un bagno per “cause di forza maggiore”.
Il mio stabilimento ufficale da anni è “Bagni V.” (V lettera, non numero romano!), ossia spiaggia libera, zona Cesanella, dove, dopo il muretto e l’erba, metri e metri di sabbia arrivano al mare.

Mauro Taraborelli - Tracce di Mare (www.scriptavolant.info)Mauro Taraborelli - Passeggio (www.scriptavolant.info)

Che bello non avere davanti agli occhi stabilimenti con pavimento in porfido, saune, fontane, musica, altissime reti sportive, il repertorio completo degli standardissimi giochi in plastica, e non riuscire a calpestare la sabbia perchè gremita di fighetti che prendono il sole con il lettino sul bagnaschiuga e bloccano il transito a chi vuole raggiungere l’acqua.
A me invece si attaccano i ricci sotto i piedi, e mi faccio il massaggio naturale con la miriade di conchigliette sminuzzate a riva, vuoi mettere?

Cenchrus PauciflorusCenchrus Pauciflorus

Devo però ammettere che, sempre per “causa di forza maggiore”, quest’anno sono a marina nuova, zona Ponterosso, e di tanto in tanto bazzico i luoghi della mia infanzia tra molo e rotonda.
Proprio in qeust’ultimo tratto di spiaggia ho avuto l’amara conferma che: la sabbia non è più quella di una volta!
Ebbene si, mentre alla Cesanella e al Ponterosso la sabbia è di VELLUTO, come recita il motto storico senigalliese, tra il molo e la rotonda c’è la GRANA.
Che brutta cosa, che brutte sensazioni, che brutti sfriggi… povera la mia pelle.
La sabbia che si attacca sul corpo, anche se asciutta, non si stacca facilmente dalla pelle ed è sensibilmente (non ho appurato con calibro alla mano, ma lo farò presto!) grossa.

Tempo fà avevo visto grandi mucchi di sabbia riportata proprio in questo tratto di spiaggia, forse mi ero illusa che avesse le stesse caratteristiche della nostra amata sabbia storica, invece no!
Si vede che il nostro Comune ha preso in stock la sabbia del Pò…o chissà quale altra offerta conveniente c’era all’epoca del riporto.
E vabè, ora ci teniamo questa oramai, con la speranza di tornare presto alla bella e quasi incontaminata spiaggia libera di marina vecchia.
Godetevi la sabbia il più possibile… prima che sia troppo tardi ed il porfido raggiunga il bagnaschiuga.

Upupa insabbiata

3 pensieri riguardo “La Grana di Velluto”

  1. forse il problema sta nella tramoggia che “ricondiziona” la sabbia e che macina tutto: conchiglie, lettini rotti, pedalò, sandali ecc. ecc.
    il prodotto finale viene un po’ “grosso”
    ciao buone ferie

  2. tanti anni fa ho visto da una mia amica di Senigallia delle conchigliette rosa piccole e sottili come un’unghia. Bellissime. lei mi diceva che erano tipiche di una spiaggia di Senigallia in un particolare momento dell’anno. Ne sapete qualcosa? Potreste dirmi qualcosa al riguardo? Mi piacerebbe venire a raccoglirne qualcuna
    Grazie
    Ludovica

  3. Direi che sono delle (per noi banalissime) TELLINE. In genere quelle piccole, neonate che vengono spiaggiate in grande quantità. Appartengono in prevalenza alla specie Tellina tenuis, da 12 a 18 mm. Ne abbiamo anche di più grandi, sottili come le unghie (da 30 a 50 mm), sempre dello stesso genere ma di specie diversa, come Tellina nitida. Ne abbiamo in casa, ce le ha raccolte Italo Rossini (il mitico Ciarnin) e se vuole possiamo spedirgliele! Gli esperti dicono che ci sono una decina di specie differenti qui nel Medio Adriatico.

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