Spesso, nei blog e nei quotidiani online, più che gli articoli val la pena leggere i commenti. Lì si annidano le opinioni interessanti, le voci fuori dal coro, i punti di vista meno banali.
Per questo abbiamo intervistato Bucaniere, lettore di Popinga e assiduo frequentatore del web cittadino; un osservatore distaccato ma lucido, uno spirito critico intelligente e non allineato.
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Domanda: Bucaniere, partiamo dalla stretta attualità cittadina. Mangialardi ha stravinto le elezioni al primo turno, grazie anche alla lista civica (civetta?) “Vivi Senigallia”. Cosa leggi nel voto? La riconferma di una fiducia, la prova che la gente ha ciò che si merita, una rassegnazione al meno peggio? O c’è dell’altro?
Risposta: Come sempre, le motivazioni alla base del risultato elettorale sono molteplici, soprattutto se interessano un Comune. Di certo la volontà dei più è stata a favore di Mangialardi, che incarna la continuità, l’esperienza, la relativa giovane età, ma anche una volontà programmatica leggibile, una squadra allargata ed una sintonia con posizioni politico-ideologiche storiche. Con l’aggiunta di rapporti umani, amicali, generazionali, ecc. che hanno un’importanza da non sottovalutare per elezioni comunali.
D: Qual era secondo te il candidato innovativo per la città, ammesso che ce ne fosse uno?
R: Tutti i candidati a Sindaco mi sembra abbiano rappresentato più continuità, per le singole motivazioni che li portavano a candidarsi, che innovazioni. Qualche sforzo in più sul programma l’ha fatto Mancini.
D: Mangialardi si propone, nel bene e nel male, come uomo di continuità rispetto all’amministrazione Angeloni. C’è una cosa in cui la passata Amministrazione ha fatto bene e su cui occorre proseguire? E una cosa su cui ha fallito ed occorre un cambio di rotta?
R: La passata Amministrazione s’è affermata soprattutto per le opere pubbliche di cui da decenni si attendeva il completamento o la realizzazione. In futuro dovranno fare più attenzione al come e non solo al quanto realizzato.
L’approccio con alcune competenze mi sembra sia da affrontare radicalmente: la gestione del personale, il numero di dirigenti, alcuni servizi che costano troppo, i tempi di risposta, la trasparenza totale, alcuni “enti” inutili (Gestiport s.p.a., Forma, ecc.).
In generale cioè, una visione più snella, aperta, moderna e più attenta al rapporto costi-benefici è una esigenza fondamentale per il futuro dei Comuni: sennò forse ci penseranno il federalismo e le norme di Brunetta.
D: Veniamo all’opposizione. Il flop del candidato Marcantoni è una mancata fiducia all’uomo, oppure un rifiuto della proposta politica delle liste a lui collegate?
R: Marcantoni ha fallito lui e le liste che lo appoggiavano, non avendo proposta credibile.
Fabrizio era al quarto tentativo e meraviglia che non abbia colto il contesto, le liste con lui hanno pensato di riciclarsi e riproporsi senza contenuti a distanza di 10 anni da un’esperienza non più attuale.
D: La situazione politica cittadina mi ricorda, a parti invertite, quella nazionale.
Da una parte i “capaci di tutto” della maggioranza, attaccati a un sistema di potere pervasivo e incrostato; dall’altra i “buoni a nulla” dell’opposizione, condannati all’irrilevanza.
Secondo te, la mancanza di alternanza è un problema di persone o di programmi?
R: Qualche similitudine a parti invertite con la situazione nazionale c’è, forse anche un pò scimmiottata, soprattutto in certi atteggiamenti oltranzisti. Io non credo alle virtù salvifiche né degli uni né degli altri.
A livello locale c’è un problema sia di persone che di programmi.
D: Affaire Complanare: politicamente chi ha gestito meglio la vicenda? E chi peggio?
R: La complanare è stata gestita politicamente bene dalla maggioranza, pessimamente da Marcantoni & C. (lui contrario e i consiglieri favorevoli), non ha inciso Mancini (perdente il no comunque) e non pervenuti Gazzetti e Marcellini.
D: In alcune tue uscite sul web hai definito gli attuali dirigenti locali del PdL dei “capiscioni autoreferenziali”. Ti puoi spiegare meglio?
R: Capiscioni perché convinti sempre di avere ragione a dispetto di qualsiasi evidenza, autoreferenziali perchè non hanno saputo, o voluto, costruire né un partito né un qualche contenitore o luogo di discussione e di confronto, fidando esclusivamente nel simbolo nazionale; soli alla meta per scelta.
D: Come sono cambiati, secondo te, negli ultimi 20-30 anni, la gestione del potere a Senigallia e il rapporto tra maggioranza e opposizione?
R: Negli anni non mi sembra cambiato granché, se non nelle persone, che rappresentano maggioranza ed opposizione, non ci sono più le ideologie naturalmente, e la differenza rimane molto più sui caratteri, le motivazioni ed anche le aspirazioni personali.
D: Un po’ di fantapolitica: se diventassi sindaco di Senigallia, qual è la prima cosa che faresti?
E se diventassi leader dell’opposizione, cosa faresti?
R: Non esiste l’ipotesi né come Sindaco né come leader dell’opposizione, ci vogliono giovani seri, preparati ed umili. Io ho fatto il mio tempo in politica.
D: C’è una persona che stimi nell’attuale maggioranza cittadina? E nell’opposizione?
R: Con molti di maggioranza ho avuto ottimi rapporti e stima spero reciproca (Volpini, lo stesso Mangialardi, Ceresoni, Magi Galluzzi, Donatiello, Campanile, ecc.) ma molti nuovi non li conosco (l’età avanza inesorabilmente…). Meno con l’attuale opposizione, sia perché molti non li conosco personalmente (Mancini & C., e Marcellini), sia perché alcuni non sanno cosa sia un sincero rapporto umano.
D: Veniamo al mondo del web. Come vedi il ruolo dei blog nel panorama informativo globale e cittadino in particolare? Ti sei chiesto come mai sempre più spesso notizie, inchieste e approfondimenti sono opera di “dilettanti” anziché di giornalisti?
R: I blog avranno un ruolo sempre più importante nell’informazione soprattutto cittadina, se sapranno rimanere liberi veramente, attenzione quindi a non copiare e soprattutto a schierarsi per partito preso.
Nell’informazione tradizionale invece i giornalisti, a torto o a ragione, troppo spesso debbono seguire le “direttive” ed hanno un’immagine da “lottizzati” anche malgrado loro.
D: C’è chi accusa i bloggers di “servilismo” verso l’Amministrazione. Secondo la statistica, gli orientamenti politici dovrebbero essere equamente rappresentati in siti gestiti per “hobby” da privati cittadini senza padroni né padrini. Tu nei blog vedi servilismo o libertà di espressione?
R: Non ho visto alcun servilismo verso l’ Amministrazione, semmai l’orientamento politico dei bloggers locali non è equamente rappresentativo. Ma la cosa non può essere criticata da chi evidentemente non ritiene di voler esercitare la propria libertà di espressione.
Bella intervista, i contenuti sono molto interessanti.
Magari un giorno riuscirò anche a conoscere di persona Bucaniere.
Complimenti a Bucaniere per l’analisi.
Con due commenti positivi per le riflessioni del Bucaniere mi astengo da alcune valutazioni marginali che sarebbero forse un poco più critiche. Soprattutto mi sorprendono, leggendo l’occhiello, alcuni aggettivi usati da Andrea per descrivere l’uomo. Non me ne voglia il Bucaniere ma mi chiedo se l’autore ed i commentatori sarebbero così laici da mantenere inalterato il loro giudizio anche conoscendo la vera identità che si cela dietro questo nick name.
Se così fosse ne sarei davvero molto lieto. Anche per il Bucaniere!
Non so esattamente chi sia bucaniere anche se se ne deduce la collocazione. non entro nel merito della sue legittime idee e opinioni. però dire che la complanare è stata gestita bene dalla maggioranza è allucinante.
Inizialmente avendo fin da subito capito che tale opera sarebbe stata fatta ho ritenuto molto poco astuti gli appartenenti del versus complanare perchè avrebbero potuto scendere, vista l’ ineluttabilità del tutto, a compromessi per avere giusti risarcimenti.
C’era ad esempio la proposta della Piaga di velluto che non mi sembrava male.
i cittadini della zona hanno preferito (comprensibilmente) esprimere un no secco. ne avevano tutti i diritti e sono umanamente comprensibili. ora che i lavori sono in fase di inizio, si attaccano al tram perchè non sono scesi a compromessi. non vengono risarciti come sarebbe giusto quelli che hanno manifestato pubblicamente ad oltranza. a pesaro la situazione è totalmente diversa. a 30 km da noi forse si può dire che la situazione è stata ben gestita, dirlo a senigallia ripeto è allucinante. non si tratta di essere a favore o meno della complanare si tratta di giustizia.
Faccio solo un esempio, ma ne posso fare molti altri. se mi butti giù la casa, casa che ho costruito negli anni, di cui ho pagato il mutuo e in cui ho cresciuto i miei figli eviti che per risarcimento me ne venga offerta una in un altro comune. Se sei un bravo e imparziale amministratore anche se io cittadino ti ho insultato e mi sono imposta per evitare la complanare tu politico che mi devi garantire fai in modo che me ne venga offerta una a Senigallia, più bella e più costosa. si chiama risarcire, si chiama gestire al meglio la situazione e si chiama correttezza.
Laura L.
A Gianluigi: l’ipotesi di un eventuale mio cambiamento di giudizio su Bucaniere, conoscendone l’identità, non si pone. Ho espresso quei giudizi, conoscendolo.
Poi, apprezzare l’intelligenza e la lucidità di una persona non necessariamente significa condividerne le idee.
Per quanto mi riguarda penso di sapere chi sia Bucaniere pur non conoscendolo personalmente; mi è piaciuta, sostanzialmente, la sua analisi politica della situazione.
Su quanto dice Laura non si può che concordare: la complanare non è stata gestita bene ma in modo pessimo, di esempi ne abbiamo fin troppi.
Anche volendo prescindere dalle soluzioni differenti che erano praticabili e che non sono nemmeno state prese in considerazione, tra cui quella di Marcantoni che penso in pochi conoscano, anche a causa della scarsa pubblicità fatta, ci si può comunque interrogare su cosa sia (anzi non sia) stato fatto per agevolare comunque i cittadini durante l’esecuzione dei lavori.
Quando alcuni hanno giustamente protestato perchè i lavori iniziavano troppo presto la mattina, sapete come si è comportato il sindaco? Con un’ordinanza ha autorizzato l’inizio dei lavori un’ora prima, dalle 8 alle 7… alla faccia del venire incontro alle persone!
Mi è stato riferito, comunque, che dai risultati delle elezioni sembrerebbe emergere come molti di coloro che protestano abbiano votato per l’attuale sindaco… non rimane che citare la saggezza popolare per cui chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Scusate la divagazione.
gran bella intevista. complimenti ad Andrea e a Bucaniere. Spero un giorno vorrà cimentarsi anche con un blog tutto suo.
Confermo la conoscenza della mia identità da parte di Andrea ed anche Marco.
Ad entrambi vanno i miei ringraziamenti per la riservatezza da me chiesta e da loro mantenuta.
Sono sempre stato favorevole all’uso dei nik per incoraggiare l’attenzione al merito delle questioni poste, perchè la conoscenza delle persone può spesso incanalare in pregiudizi fuorvianti e poi perchè non amo la pubblicità personale.
@ Laura : dire che la complanare sia stata gestita “politicamente” bene non significa condividere come si stia realizzando, infatti il risultato del voto è la riprova della gestione politica azzeccata.
Grazie a tutti delle belle parole, non so se le merito.
@Gabriele: forse non ti sei accorto che negli ultimi 3 anni si è spesso parlato della complanare e ognuno ha detto la sua quando era ora di farlo.
Oggi le decisioni sono state prese e stanno iniziando i lavori, quindi le proposte sono fuori tempo massimo e quelli che hanno taciuto per molti mesi e poi si sono detti contrari all’opera per racattare qualche voto, hanno ottenuto i voti che meritavano.
bravi tutti e due, ho un flirt con Bucaniere da qualche anno ma non avevo mai pensato di intervistarlo, i commentatori molto spesso sono meglio di ciò che vanno a commentare.
Sulla Complanare penso che se qualcuno avesse avuto il coraggio di prendere le mie proposte e di trasformarle in un programma condiviso di interventi le cose avrebbero avuto un esito diverso. Il muro contro muro ha giovato solo all’Amministrazione e questo era scontato. In parte è colpa mia, non ho avuto la forza di prendere qualcuno per le palle e rendergli noto che stava sbagliando tutto, nello specifico quelli del Versus, il Mezza Canaja e Mancini. Forse perchè la parola di un blogger vale meno di un cent bucato. Sarà per un’altra volta.
A Gabriele vorrei dire che la proposta di Marcantoni, la terza corsia dinamica e lo spostamento del tracciato a monte, non avrebbe mai avuto attuazione, perchè avrebbe comportato un esborso per la Società Autostrade di 3-400 mln di Euro solo per il tratto di Senigallia, in un quadro complessivo di circa 2 miliardi di Euro per la dorsale Rimini – Pedaso.
Lo spostamento a monte era un’ipotesi irrealizzabile, quella della terza corsia dinamica forse valeva la pena venisse presa in considerazione, ma anche chi l’ha proposta non si è speso molto, l’ho già detto.
A parte questo il vero problema ora riguarda la gestione dei lavori; l’esempio che ho portato è uno schiaffo a tante persone che chiedevano solo un po’ di rispetto per la loro tranquillità, dato che avere per qualche anno le ruspe dietro (e dentro) casa non è che sia poi tanto piacevole.
Mi permetto di ritornare sulla questione posta dal mio commento, in quanto ritengo che non sia affatto peregrina.
Con questo non affermo assolutamente che le smentite non siano vere, ma la questione dell’anonimato, o meglio l’uso del nickname, più che legittimo, a mio avviso modifica (magari in positivo!) quella parte inconsapevole del giudizio che viene espressa in questi dibattiti.
A me va benissimo che il Bucaniere resti avvolto nella sua aura; va altrettanto bene che Andrea abbia precisato poco dopo che apprezza “l’intelligenza e la lucidità di una persona “ senza “ necessariamente condividerne le idee “, ma vorrei che così fosse sempre mentre invece mi sembra di ricordare che verso qualche altra persona il giudizio non sia così sereno.
Poi ci sono nickname che una volta svelati (tanto prima o poi finisce così) che almeno a me fanno più apprezzare l’originale che l’altra identità di comodo. Sì, perché mettendoci la faccia (nome, cognome ed indirizzo!) ci si espone e si è giudicati a tutto tondo. Si ha un passato (che per diversi aspetti conta), si ha un presente e si vive, giorno per giorno, l’esposizione reale al confronto dialettico.
Non porto nessun esempio per ora, ma credo che riflettendo un attimo, per l’esperienza di tutti, di esempi significativi ne verrebbero fuori diversi.