Sono state da poco spedite le firme autenticate e certificate degli elettori che a Senigallia hanno sottoscritto la proposta di legge di iniziativa popolare.
Ecco qui sotto la ricevuta della raccomandata.
Presto sapremo se saranno sufficienti per il deposito. Sapremo quindi se le promesse di tanti (andremo a firmare) e gli sforzi (abbiamo raccolto le firme) di pochi avranno coronato questo iter.
Mi si permetta, in breve, alcune considerazioni:
- Con la permanenza dei moduli per sei mesi all’URP (ufficio relazioni con il pubblico) del Comune di Senigallia posso azzardare che chi non ha voluto firmare lo ha fatto consapevolmente o per conclamata sciatteria. C’è sempre chi ha fatto peggio di noi, ma questo non può essere una consolazione. Certo è che almeno due persone, anche con le loro associazioni, avrebbero dovuto proprio qui, nella nostra regione, dare un significativo contributo. Temo che però che i marchigiani abbiano fatto una figuraccia.
- Le altre iniziative, di grande effetto mediatico, come quelle di cui abbiamo letto su Il Sole 24 Ore e su Libero, hanno evitato accuratamente, anche quando le redazioni ed i giornalisti venivano sollecitati, di indicare l’unica via legale praticabile: cioè apporre le firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare.
- Chi strilla e protesta contro il sistema spesso si consola dicendo che in fondo basta la testimonianza morale. Ne dubito. Infatti con queste dichiarazioni , spesso gratuite, lasciano il tempo che trovano. Tanto più per la provata sordità dei nostri rappresenti in parlamento.
- E’ indubbio che si provi un sentimento di nausea di fronte ad una classe politica, tale a destra che a sinistra, con una faccia tosta senza pari. Infatti vediamo che le promesse dell’ultima campagna elettorale sono state bellamente disattese.
- Infine aggiungo la oramai ripetuta considerazione: senza una drastica ed innovativa riforma dell’architettura del sistema politico ed amministrativo in Italia rischiamo il collasso, l’implosione. Quindi fanno ridere quei patetici tentativi che vorrebbero risollevare le sorti del paese limando sui risparmi, magari l’1% in meno nell’acquisto della carta igienica!
Paradossalmente forse solo un grande disastro nazionale può risolvere i problemi cosi come si sono sedimentati,più le macerie saranno abbondanti più virtuoso e fertile sarà il cambiamento.Forse.
E’ bene ricordare nel tempo anche le nostre battaglie ed i relativi flop. Non si sa mai per il futuro se avremo altre chanches!
Oggi comunque vale la pena di vedere la vignetta di Giannino sul sito dell’ADUC (Associazione per la Difesa degli Utenti e Consumatori).
A questo link: http://www.aduc.it/giannino/abolire+province_18228.php
Magari solo per dire che non eravamo soltanto noi ad avere certe idee.