Alcuni degli autori di questo sito stanno organizzando un convegno pubblico, a Senigallia, sul tema dei rifiuti, ed in particolare sulla tecnica della raffinazione dei rifiuti solidi urbani, implementata nel progetto THOR. Ospite illustre, e quanto mai essenziale, del convegno sarà lo stesso ideatore del THOR, il ricercatore del CNR dott. Paolo Plescia.
Per ulteriori approfondimenti, rimandiamo a qualche articolo apparso sul nostro blog (altri ne verranno), reperibili all’indirizzo: www.scaloni.it/popinga/tag/thor
Il convegno si terrà nella mattinata di sabato 6 febbraio, dalle 9.30 alle 12.30, presso l’Auditorium San Rocco a Senigallia (piazza Garibaldi). Ecco il programma.
- Inizio con il saluto del Sindaco, Luana Angeloni, e del moderatore, dr. Enrico Evangelista, professore di Ingegneria dei Materiali presso l’Università di Dayton, Ohio (USA)
- Relazione del dr. Paolo Plescia: tecnologie disponibili ed emergenti; i sistemi THOR e TRITOR
- Interventi dell’Assessore all’Ambiente della Regione Marche, dr. Marco Amagliani e dell’Assessore all’Ambiente della Provincia di Ancona, dr. Marcello Mariani
- Alcune domande dal pubblico, con risposte, per un tempo massimo di 30’.
- Interventi sull’argomento dei candidati sindaci alle prossime elezioni del Comune di Senigallia (10’ ciascuno).
- Conclusioni finali del moderatore
L’Amministrazione Comunale di Senigallia ci ha concesso il patrocinio (senza oneri per il Comune).
A questo link è possibile scaricare il manifesto, che abbiamo fatto stampare, e che sarà affisso a partire dal prossimo fine settimana.
Ai nostri amici e lettori l’invito ad essere presenti, e magari ad intervenire dal pubblico.
Complimenti per le interessanti e utili iniziative che proponete!
Personalmente non sono molto favorevole all’utilizzo dei rifiuti come fonte energetica, perché temo che il consolidarsi di una tale pratica possa portare a considerarli una risorsa anziché un problema ed ad incentivarne la produzione. Sono decisamente più per una drastica riduzione del packaging ed al riciclo di quanto rimane. Gran parte degli imballaggi che oggi ci troviamo a dover smaltire sono assolutamente inutili. Avete mai comperato un DVD in edicola? Potrebbe essere contenuto in una scatolina di cartone riciclato da cm.14×14, invece siete costretti a portare a casa un fagotto di carta e plastica di dimensione spropositate. E vi siete mai chiesti perché non riusciamo a fare a meno della scatola di carta che contiene il tubetto di maionese o di dentifricio? Vogliamo poi parlare di come vengono confezionate le minuscole schede di memoria, tipo le micro sd? Il modo più intelligente di uscire dal problema dei rifiuti, a mio avviso, resta quello di produrne il meno possibile ed il più possibile riciclabili.
Anche il commento di Lorenzo Man è un utile contributo all’approfondimento della materia, nonchè un sereno esempio di confronto civile.
Anche dal mio punto di vista, Lorenzo, è criticabile utilizzare “i rifiuti” come fonte energetica. Non solo per il motivo da te indicato, pienamente condivisibile, ma anche per il fatto che la sostanza organica è un bene prezioso che andrebbe consumato il meno possibile. Ricordiamo che per produrla occorre la sintesi clorofilliana!
Però facciamo a brutto muso un esempio pratico: quando gli ortolani (anche qui dalle nostre parti!) impiegano il metano, combustibile nobile, per riscaldare le serre e farci mangiare, che so io, pomodori e zucchine fuori stagione…non sarebbe il caso di gridare allo scandalo?
Sugli imballaggi hai ragione da vendere; anche in questo caso comunque mi confronterei, per saperne di più, con chi li produce e li utilizza. Hanno anche loro qualche buona ragione, dal tubetto della maionese alla scatola per le micro SD.
Rinviamo gli approfondimenti più avanti, ad occasioni più specifiche.
Sono assolutamente d’accordo sulla necessità, soprattutto, di non “sperperare” la materia organica di cui i rifiuti sono composti, che è sicuramente un bene disponibile in quantità non illimitata. I motivi a giustificazione di certi imballaggi ci sono, in effetti. Marketing, necessità di essere notati dal consumatore e necessità di essere riposti negli scaffali in modo ordinato e visibile. La battaglia da vincere, forse, è quella di preporre la nostra salute al commercio e all’economia.
Sono d’accordo con Lorenzo; è emblematico il fatto che per una micro SD ti porti a casa un imballaggio che, rispetto alla scheda, è 200 volte maggiore.
I rifiuti sono già una risorsa in termini economici piuttosto che un problema in termini di salute (umana e del pianeta), basta pensare che ci sono corsi di laurea della facoltà di economia, non ingegneria o altro, che trattano proprio di rifiuti e relativo commercio.
Oggi la possibilità di risparmiare materiali c’è, ma in tempi di crisi, vi sembra possa mai essere attuata una politica che riduce ad esempio gli imballaggi inutili?
Significherebbe ridurre le produzioni quindi dare una mazzata all’economia che già tanto bene non va.
O si ripensa l’intero sistema e si spostano risorse altrove, riconvertendo interi settori industriali, o nulla può cambiare.
L’economia si può ripensare, ridisegnare. La razza umana no. Non sono un catastrofista, ma non possiamo nemmeno fingere che il mondo non stia diventando una fogna. Forse è bene cominciare a trovare una soluzione a cui adattare il mercato, anzichè fare il contrario.
Leggendo questi commenti, mi rendo conto di quanto sarà utile ed interessante l’iniziativa che avete preso con l’invito del dott. Plescia. E voglio sperare ed augurarmi che il dibattito in rete non termini qui, dopo l’intervento del padre del Thor, ma continui ancora.
è difficile l’oggetto
ed anche quassù ogni volta che chi sa prende queste iniziative io mi sento tanto ignorante e mi vergogno per il mancato contributo
che potrei dare ed invece ascolto come un babbeo
Il limite massimo che arrivo e sento consiste nel raccogliere un foglio di carta gettato in terra a bocca aperta osservare i notturni scopini che strofinano le strade per raccogliere e portare via la spazzatura
hanno ancora lunghi bastoni per reggere le scope che si vedono solo di giorno come quelle di quando ero bambino
altro
altro
tanto da aver rispetto
provo stupore e dispiacere se vedo a volte uno sputo per terra
basta poco
tantissimo per salvare il tutto
vorrei
desidero magari ascoltare quanto e quali saranno le vostre proposte chi ci sarà
un collettivo abbraccio a chi intendo e sa chi è
“cose”
Marco Gianluigi Franco e chi penso
sempre
dario.