Sex Crimes and the Vatican

Circola in questi giorni in vari blog su internet un filmato della BBC trasmesso nel 2006 che dimostrerebbe come l’attuale pontefice, Benedetto XVI, sia responsabile della copertura di crimini di pedofilia commessi da sacerdoti della Chiesa cattolica. Questo, in particolare, a causa della lettera “De delictis gravioribus” inviata nel 2001 ai vescovi dall’allora cardinal Ratzinger.

Ne hanno scritto i giornali, ne hanno parlato i telegiornali ed è del 22 maggio la conferma che la Rai, su richiesta di Santoro e dopo qualche esitazione, ha acquistato dalla BBC il filmato che sarà probabilmente trasmesso durante la trasmissione Annozero in una puntata ancora da stabilire.

È stato fatto osservare come l’ennesimo attacco al Papa, alla Chiesa cattolica, al Vaticano sia arrivato, puntuale, all’indomani del successo del Family Day, evento per altro piuttosto irriso e snobbato dai media. Va ricordato che analogo attacco – antecedente il filmato della BBC, ma avente sempre per oggetto la “De delictis gravioribus” e un altro documento in essa citato, l’istruzione “Crimen sollicitationis” del 1962 – giunse dal Texas sino a noi nell’agosto del 2005 – grazie ad Anticlericale.net (e-club radicale non violento, secondo la loro definizione), Radicali e loro associazioni satellite – proprio mentre la Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia entrava nel vivo delle celebrazioni registrando un enorme affluenza di giovani. Il mondo, volente o nolente, stava prendendo atto di come Joseph Ratzinger – da poco eletto al soglio pontificio – non fosse affatto il freddo teologo e il bieco “inquisitore” descritto da alcuni, ma anzi, pur nel rigore e nella determinazione, persona dotata di profonda sensibilità e dolcezza oltre che di raffinato intelletto, nonché degno successore di Giovanni Paolo II.

Chi fosse interessato a comprendere il reale contenuto dei documenti di cui si sta parlando – al di là delle esigenze di audience, delle calunnie e dei superficiali isterismi tipici di certi blog – ecco un paio di articoli che spero possano servire come punto di partenza. Il primo, di Andrea Galli, è tratto da Avvenire del 19 maggio; il secondo, più analitico, dal sito del CESNUR a firma di Massimo Introvigne.

Nell’eventualità che il documentario della BBC venga trasmesso da Annozero, e nell’eventualità che non se ne parli in modo fazioso, non sarà comunque estirpato il pregiudizio – presuntuoso, pretestuoso e traboccante di malafede – in virtù del quale si applica alla Chiesa cattolica un principio assolutamente privo di buon senso. Vale a dire: è lecito gettare guano su ogni suo pronunciamento senza averlo prima analizzato per comprenderne motivazioni e significato *autentici*.

Va anche detto che la BBC contribuì in maniera determinante al successo editoriale de “Il Santo Graal” di Michael Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln (che in tempi recenti hanno intentato, perdendola, una causa per plagio contro Dan Brown per il suo “Codice da Vinci“) le cui teorie e congetture vennero presto confutate essendo basate su documenti provatamente falsi. Come prevedibile, questo epilogo non ebbe la stessa risonanza mediatica e lo stesso interesse fra il pubblico.

Non voglio con questo screditare la BBC, ma semplicemente ribadire l’ovvio: un’operazione mediatica sapiente, che titilla il palato annunciando scoop e dietrologie, ed è condotta magari da un’emittente “in vista”, è in grado di ridurre il più melodioso e articolato canto dell’usignolo a semplice raglio d’asino. E viceversa. Poter distinguere l’usignolo dall’asino indubbiamente aiuta a capire chi realmente sta cantando e qual è il suo fine.

4 pensieri riguardo “Sex Crimes and the Vatican”

  1. Dunque stasera Santoro trasmetterà il video della BBC, per la verità scaricabile da un pò di giorni dal sito di Beppe Grillo.

    Spero che servirà a tutti per entrare nel merito della questione, e abbracciare l’oggettività, piuttosto che la propria fazione (e poi perché c’è bisogno di appartenere a qualche fazione!?)

    Lascio qui una riflessione che condivido e faccio mia. Un prete pedofilo significa un risarcimento più probabile e cospiquo, almeno in America (dove il diritto civile ancora esiste). In un certo senso un pedofilo prete “paga di più” di un pedofilo e basta.

    Tuttavia, tornando ai numeri, le statistiche disono che quasi la totalità degli atti pedofili avvengono in famiglia oppure da parte delle cosiddette “figure di riferimento”, tra cui preti. Lascerei da parte le opinioni che non partono dai fatti.

  2. Scusa, ma se questi video non contengono nulla di interessante, perché c’è questa levata di scudi per non trasmetterli?

    Sarebbe interesse della Chiesa che vengano mostrati proprio per dimostrarne la pochezza, o no?

  3. Francesco,

    qui
    http://www.cesnur.org/2007/foglio_05_31.htm
    c’e’ un articolo pubbicato oggi (31-mag-2007) su il Foglio. Ne copio&incollo solo una piccola parte, per rispondere alla tua domanda (ovviamente andrebbe letto per intero):

    Nei giorni scorsi, lo studioso torinese [Massimo Introvigne, ndr] aveva promosso un appello, al quale hanno aderito anche una ventina di parlamentari di entrambi gli schieramenti, nel quale i firmatari affermano di non essere affatto contrari a trasmissioni televisive dove si affronti con serietà il “problema reale e doloroso” dei preti pedofili. Chiedevano però che non fosse trasmesso “da una rete pubblica, sostenuta dal canone di tutti gli italiani” un documentario “sensazionalistico e falso” di cui elencavano, punto per punto, gli errori materiali.

    L’appello di cui si parla puoi trovarlo a quest link:
    http://www.cesnur.org/2007/appello.htm

    Il punto dunque non e’ “parlarne” o “non parlarne”, il punto e’ “come se ne parla”. Anche la BBC ha parlato del problema pedofilia nella Chiesa cattolica (problema, occhio, che non riguarda solo la Chiesa cattolica!!): ma ti pare ne abbia parlato in modo corretto? Ha davvero divulgato informazione? A me pare abbia mirato al facile scoop *creando* informazione (non che sia una novita’) e questo e’ secondo me scorretto.

    Ciao,
    R.

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