Tutto il resto è mezza ca…noia

Ammetto. Non sono mai riuscito a guardare di cattivo occhio il Mezza Canaja.
Al ventenne ignorante e qualunquista, ho sempre preferito il ventenne “estremizzato” (si noti bene: non parlo di “estremisti”) che, oltre a mille casini e mille polemiche, qualcosa di buono lo fa, ad esempio il punto d’ascolto per gli immigrati.

Non ho mai pensato che a Senigallia vi fosse necessità di luoghi autogestiti, occupati. Non viviamo nella periferia di una grande metropoli, non ci sono zone da “bonificare”… non ci sono quartieri che necessitano di una valvola di sfogo.
Mi sono sempre detto: se sono ragazzini che giocano a fare la rivoluzione, il tutto si sgonfierà entro breve. Se invece sono ragazzi che hanno voglia di “fare”, ci sarà un evoluzione, una regolarizzazione, “un’istituzionalizzazione”.

Anche qui su Popinga, nei miei commenti, ho sempre spezzato una lancia in favore dei ragazzi.
Quello che è successo in questi giorni però, mi inquieta.
Forse la situazione è sfuggita di mano… a tutti, purtroppo anche al primo cittadino.

Partiamo dal fatto che non penso ci sia un’Armata delle Tenebre Nazi-fascista che minaccia la comunità. Li vedo tante volte anche io quei tre o quattro sbarbati, lì davanti al Caffè del Duca, rasati, con quei tatuaggi orribili. Mi fanno pena, nel vero senso della parola.
Penso che siano dei disadattati, magari anche dei potenziali (alcune volte effettivi) delinquenti. Penso, peccando forse di buonismo, che dietro quelle celtiche scritte sulla pelle ci sia un disagio sociale che purtroppo darà i suoi frutti.
Mi viene da fischiettare “Se non sono gigli son pur sempre figli vittime di questo mondo“.

Con questi ragazzi non ho mai scambiato una parola. Ma sono sicuro che se mi sedessi al tavolo con uno di loro, potremmo anche avere un qualche argomento: figa e pallone, non certo politica.
Non credo che sulla società, sulle guerre, sulla giustizia sociale etc. etc. queste persone abbiano un’opinione, opposta a quella dei ragazzi del Mezza Canaja.
Peggio. Questi un’opinione non ce l’hanno proprio. Vivono alla giornata.

Tenco cantava “mi sono innamorato di te perché non avevo niente da fare”.
Ecco. Per me questi ragazzini un bel giorno si sono proclamati fascisti (o nazisti, o nazi-fascisti) perché non avevano un cazzo da fare, perché era “fico” sembrare cattivi.

Questo è il motivo per cui quanto avvenuto nei giorni scorsi mi sembra assurdo. Non può esserci scontro. Manca il terreno, il campo di battaglia. Non ci sono due idee contrapposte, due visioni del mondo che vanno poi a scontrarsi nel vivere quotidiano.
Lo scontro c’è stato, e qualcuno si è fatto anche male. Uno scontro non naturale… ma indotto, cercato e ottenuto.

In questi giorni c’è stato un patetico dibattito su chi “aveva cominciato per primo”, come alle elementari, con la “piccola” differenza che in questo caso non sono semplici “tirate di capelli”, ma coltellate e bottigliate.
Allora, quello che voleva essere un articolo, si trasforma in un appello:

Nicola, fattela finita. Fattela finita di fare il leader carismatico. Il fascismo non è quello che ti ha dato la bottigliata, non è il gruppo di balordi che ha offeso la vostra compagna.
Non è fascismo, è noia!

Nicola, fattela finita! Oggi ti sei fatto male tu, domani potrebbe farsi male qualcun altro.

Nicola fattela finita, ché la violenza è una spirale e la state alimentando, con ridicole manifestazioni e proclami.
Non credo che lo spirito che vi ha mosso qualche anno fa sia stato questo. Eravate estremi, magari anche “illegali” ma propositivi, e per questo vi ho stimato.

9 pensieri riguardo “Tutto il resto è mezza ca…noia”

  1. Sono d’accordo anche io, ma mi sento di aggiungere che un gran disagio sociale lo vive probabilmente anche qualche personaggio dell’altra parte; insomma tra le teste rasate, le braccia tatuate col duce e le magliette rosse con che guevara vedo poca differenza; appunto vedo solo un gran disagio sociale e personale.
    Ma la mia speranza è che questo sia dovuto a qualche ormone di troppo in circolo fino ai 25-30 anni massimo (infatti nel 99.9 % dei casi è così).
    Per il resto, si sta montando una campagna ridicola di cui si sono resi partecipi anche sindaco e assessori vari.
    Insomma, lasciamo dire a tutti quanto era bravo e bello il duce e quanto era bravo e bello che guevara o chi per loro e interveniamo (anzi intervengano) per prevenire che il pugno lo si alzi per darlo in testa a qualcuno.

  2. Dalla mia esperienza, che è limitata ovviamente, ma è pur sempre una parte della realtà, posso dire che no: non si tratta solo di qualche ormone di troppo degli adolescenti.
    Gli adolescenti sbandati che conoscevo io, oggi sono 40-50 enni sbandatissimi.
    E questo per colpa anche delle iuntili false vecchie superate mode rivoluzionarie che non hanno più aderenza con la realtà sociale di oggi.
    Conosco 40enni fascisti, delusi dalla politica moderata di Fini, e scornati dal punto di vista lavorativo (come la metà dei 40enni di oggi), che sono pieni di rabbia e frustrazione.
    Conosco 40enni che oltre alla bottiglia e a farsi le pere, pensano alle luci e ai colori del concerto dei Nomadi con Vagabondo che son io e a sbandierare il Che come unico mito della contemporaneità.
    La nostra storia, la storia della nostra terra, annovera dei fatti ancora non cancellati dalla memoria e ancora vivi nella società.
    Mi riferisco in particolari a fatti della seconda guerra mondiale. Quando un padre fascista denuncia il figlio comunista e permette che lo fucilino. O ai partigiani rossi, le teste calde che qualcuno sostiene ci abbiano fatto una gran favore, che hanno fatto saltare in aria un fascista con tutto il ponte del paese.
    Io credo che oggi noi stiamo ancora razzolando su queste cose, ma non possiamo permetterci di comportarci da galline.
    Dobbiamo fare chiarezza una volte per tutte.
    Dobbiamo ritrovare un’unità sociale, ed è difficile, perché la crisi economica non ci aiuta, ma ci pone l’uno contro l’altro a inseguire di nuovo falsi miraggi di benessere.
    Non possiamo permettere ai ragazzini di oggi di appropriarsi di quei fattacci del passato, per sfogare oggi la loro rabbia, frustrazione e inadeguatezza a confrontarsi con il presente.
    Come non si può lasciare in mano a un centro sociale (che pure molte cose buone ne ha fatte e ne fa) il problema dell’immigrazione. Il centro sociale potrà svolgere attività di volontariato, ma non farsi carico di qualcosa che deve fare lo Stato.
    E per dirla tutta, mi risulta che già 10 anni fa, nei centri sociali di Roma e Milano si cantavano le canzoni dei 99 Posse (gruppo che musicalmente apprezzo) nelle quali si provocava direttamente la reazione dei naziskin. Questo per me è gettare benzina sul fuoco.
    E se siamo adulti e responsabili, non lo dobbiamo permettere.

  3. Costanza, lasciamo stare la storia e i massimi sistemi. La questione “Mezza canaja”, se di questione si può parlare, non è politica né storica né sociale né adolescenziale né esistenziale. È una questione di legalità.
    Il Mezza Canaja vive costantemente, orgogliosamente, impunemente nell’illegalità. Contrappone violenza a violenza, dice di combattere i fascisti e poi usa metodi che sono tecnicamente fascisti.
    Chi dovrebbe far qualcosa gira la testa dall’altra parte. Lo abbiamo scritto e ripetuto tante volte qui su Popinga, basta fare una ricerca in archivio alla voce “mezza canaja”. Invece di applicare la legge, si è sempre preferito buttarla in cagnara: fascisti contro comunisti, come da settant’anni.
    Il fatto che sindaco, assessori e senatori si sentano in dovere di fare un sit-in di solidarietà per una rissa tra giovani in piazza è grave oltre che ridicolo.

  4. “Il fatto che sindaco, assessori e senatori si sentano in dovere di fare un sit-in di solidarietà per una rissa tra giovani in piazza è grave oltre che ridicolo”.

    Concordo e sono d’accordo anche con quanto scritto da Davide: bravo bell’articolo.

  5. Grazie a Riccardo, Mariangela, Valeria e a quanti hanno apprezzato questo post.
    Per Andrea: Sono d’accordo con te. “Grave e ridicolo”.
    Non potevi utilizzare termini più azzeccati.
    Ho solo una piccola obiezione, che magari ti sembrerà una sciocchezza. Il mio metro di giudizio non può sempre coincidere con la legalità. Ci sono cose illegali che tollero e anche cose illegali che sostengo.
    Farò un esempio banale:
    Ieri sera ho controllato la posta elettronica in un locale…il pc sta li e chiunque lo può usare senza che il padrone chieda un documento…è illegale, va contro alle nuove normative antiterrorismo (mica bruscolini!).
    4 della mattina. Sono nel bar di un amico, prendo un cornetto e fumo beatamente una sigaretta…fuori è freddo…è illegale, ma chissenefrega!
    Ora sto masterizzando un cd, è illegale!
    Adesso mi sono messo in testa di comprare un router Fon…ma cacchio! Per la legge Gasparri-Pisanu condividere la connessione wifi è illegale!
    So bene che le illegalità che contesti al mezzacanaja non sono queste e che il tuo discorso è un altro. Ma alla base di tutto non può stare la mera “legalità”.
    ps: Prima della legge Gasparri…Rete4 era illegale! 🙁
    Mentre Nicola Mancini & co. occupavano abusivamente un cantiere navale, l’allora Presidente Del Consiglio okkupava abusivamente le frequenze nazionali.

  6. Caro Davide,
    alla base di tutto non può stare la mera legalità? Alla base di tutto deve stare la mera legalità.
    Poi, se si pensa che la legge è ingiusta, la si viola in modo nonviolento, assumendosene la responsabilità, ossia autodenunciandosi. Non conosco altri metodi per essere “delinquenti”.
    Il fatto (vero e vergognoso) che l’allora Presidente del Consiglio occupasse abusivamente le frequenze nazionali non può essere un alibi per occupare abusivamente un cantiere navale, né per attaccare manifesti abusivi in giro pretendendo l’impunità.
    Se poi, quando per caso ci scappa la rissa e volano schiaffoni, bottiglie e al limite coltelli tra due opposte fazioni di delinquenti (non è un insulto, sto parlando in termini tecnici) e si vedono le più alte cariche politiche della città prendere le parti di una fazione, allora sì, la situazione diventa grave e ridicola.

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