Il Papa e le Canaglie

Non s’era mai sentita una parola, dal Sindaco in giù, quando quelli del “Mezza Canaja”
– occupavano illegalmente il cantiere di via Dogana Vecchia (è un reato),
– attaccavano manifesti senza autorizzazione (è un reato),
– imbrattavano i muri (è un reato),
– paragonavano i carabinieri alle SS (è un reato),
– proiettavano film violando la legge sui diritti d’autore (è un reato),
– vendevano alcolici senza licenza (è un reato),
– pretendevano l’impunità per girare con un po’ di marijuana (è un reato).

È bastato attaccare qualche manifestino con la foto del Papa con un preservativo, perché si scatenasse il putiferio. E insieme al putiferio, la sagra dell’ipocrisia: giù tutti a stracciarsi le vesti per l’inaudito accostamento, e dalli ai giovinastri imbrattatori che non hanno rispetto per nessuno. Leggi tutto “Il Papa e le Canaglie”

Le dichiarazioni di Ratzinger

-Sulle altre forme di Cristianità:

"Non sono Chiese nel senso proprio; comunque, coloro che sono stati battezzati in queste comunità sono, attraverso il battesimo, uniti in Cristo e così sono in una certa comunione, benchè imperfetta, con la Chiesa". [Dominus Jesus Declaration 2000]

Insomma, i cristiani sono cristiani. Il dialogo con ortodossi e protestanti dovrebbe continuare sul tracciato delineato da GPII.

-Sulle altre religioni:

"Parlando obiettivamente, (essi) sono in una situazione di grave deficienza rispetto a coloro che, nella Chiesa, hanno la pienezza dei mezzi di salvazione dell’anima." [DJD 2000]

Dialogo interreligioso si, ma solo i Cristiani detengono la verità…

-Sulla contraccezione:

"Non possiamo risolvere grandi problemi morali semplicemente con la tecnica e con la chimica, ma dobbiamo risolverli moralmente, con lo stile di vita." [Sale della terra 1997]

Insomma gli africani devono imparare a cambiare stile di vita prima di venire tutti infettati dall’AIDS.

-Sull’omosessualità:

"Sebbene la particolare inclinazione di una persona omosessuale non sia un peccato, essa è più o meno una forte tendenza verso un intrinseco male morale; e così, la stessa inclinazione, deve essere vista come una oggettiva malattia… Come in ogni conversione dal male, l’abbandono della attività omosessuale richiederà una profonda collaborazione tra l’individuo e la grazia liberatrice di Dio" [Lettera ai vescovi della Chiesa Cattolica 1986]

Quindi gli omosessuali sono persone sulla via del male che hanno bisogno di convertirsi. In fondo, su questo tema, pare meno intransigente che in altri campi.

-Sul sacerdozio delle donne:

"Questa ordinazione sacerdotale costituisce una grave offesa alla costituzione della Chiesa ed è un affronto alla dignità delle donne, il cui ruolo specifico nella Chiesa e nella società è distintivo e non rimpiazzabile" [Dichiarazione alla sacra congregazione per la dottrina della fede 2002]

Fino a quando la Chiesa Cattolica continuerà a discriminare le donne?

-Sulla politica:

"Un cattolico dovrebbe essere colpevole di formale collaborazione con il male, e così indegno di presentarsi alla Sacra Comunione, se avesse deliberatamente votato per un candidato favorevole all’aborto o alla eutanasia."

Dobbiamo dunque aspettarci grosse interfenze di questo Papa suille decisioni politiche? Io ho paura di si anche se in questo caso la Chiesa rischia di perdere ancora l’appoggio popolare come è successo in passato proprio sul tema dell’aborto. In Italia infatti più del 90% della popolazione è cattolica, ma al referendum più del 50% ha votato a favore della legge sull’aborto. Speriamo che la Chiesa si accorga di tutto ciò e non cerchi di pesare troppo sulla vita politica del nostro paese (utopia?).

I primi commenti a caldo

Pochi minuti sono trascorsi dall’«Habemus Papam» televisivo.
Il Cardinale Castillo Lara: “è la persona ideale, spero di non sbagliarmi”.
Vespa azzarda: “le riforme di sinistra le fanno quelli di destra”.
A San Pietro una ragazza, tra le prime intervistate, conclude secca: “è una scelta che non mi piace”; il giornalista mette una pezza: “è normale, bisogna aspettare” e poi sospende le domande in diretta, si ripiegherà su quelle confezionate per il telegiornale delle 20.

Dalla piazza poi qualcun risponde: “sono deluso”; un altro semplicemente che “non è male”; un uomo, pochi minuti dopo, confessa: “speravo in un Papa latino-americano”.
Complessivamente ho percepito delusione dalla piazza, rassicurazione dai giornalisti, speranza da parte di tutti.

Dicono sia persona cordialissima e disposta al dialogo, teologo eccellente, professore di lunga esperienza, colto, gran lavoratore. Forse questo basterà.
Di certo, abituati al Grande Karol, ci colpisce la Sua gestualità, ridotta e composta, il Suo linguaggio, formale e accademico, ed anche i Suoi messaggi, tanto ortodossi quanto freddi.
C’è da sperare che almeno i Papa-boys (su di noi non c’e’ speranza), tra un canto Gregoriano e una messa in latino, non esagerino con gli sbadigli.

Un papa di destra?

Certamente è difficile catalogare un Papa con le categorie della politica, ma indubbiamente l’elezione al soglio pontificio di Jozef Ratzinger rappresenta una chiara volontà della chiesa espressa proprio dall’ex cardinale nella sua ultima omelia pre-conclave.

La chiesa cattolica ha scelto purtroppo la via dell’arroccamento sulle sue posizioni ideologiche più estremistiche, allontanandosi sempre più dalla via modernistica delineata dal Concilio Vaticano II.

Già Karol Wojtyla, durante il suo pontificato, aveva tenuto una linea abbastanza ambigua:

Aperto verso le altre religioni, verso i giovani, verso le manifestazioni della fede (da qui le numerose satificazioni) e convinto pacifista.

Intransigente e conservatore riguardo alla ortodossia della dottrina ed alla morale su tutti i maggiori temi emersi durante il suo pontificato: dall’aborto al divorzio, all’eutanasia, alla scuola privata, all’etica sessuale (ad esempio sull’uso dei profilattici), al ruolo della ricerca scientifica, alla procreazione assistita, al sacerdozio femminile e più in generale al rapporto tra uomo e donna (evidentemente era più amante della figura di Maria che di quella della donna).

Il nuovo Papa, Benedetto XVI, è stato il cosigliere dottrinale di Giovanni Paolo II per quasi tutto il pontificato e dunque non si dovrebbero avere grandi sconvolgimenti in questo campo.

Quello che è veramente preoccupante è la visione ultraconservatrice del nuovo papa anche negli altri ambiti: basti ricordare che solo pochi anni addietro (nel 2000), il cardinale Ratzinger si era espresso con chiarezza contro il concilio vaticano II, arrivando addirittura ad auspicare un ritorno della lingua latina nella celebrazione delle messe e il ritorno a celebrare i riti rivolti verso l’abside e non verso i fedeli!

La Chiesa Cattolica sceglie dunque di fare una battaglia di difesa e di arroccamento sui suoi dogmi invece di aprirsi, come molti auspicavano, alla modernità non certo abdicando dai propri valori, ma adeguandoli alle sfide del terzo millennio.

In definitiva non mi sembra questo il modo di continuare quella grande opera di riavvicinamento della chiesa alla società iniziata sotto il pontificato di Giovanni XXIII e portata avanti, anche se in maniera ambigua, da GP II.

Secondo il mio modesto parere questa è una scelta assolutamente sbagliata, ma solo il tempo e le azioni del nuovo Papa potranno confermare o smentire queste prime impressioni.