Olio d’oliva: dalla leggenda alla scienza /7 (conclusioni)

(segue) Dopo tanti studi sui molteplici aspetti nutrizionali, appare oggi evidente che, nell’uomo, le patologie su riportate, compreso l’80% delle neoplasie, in particolare quelle dell’intestino, del seno, della prostata ecc, sono determinate dallo stile di vita di ogni singola persona, nel quale l’alimentazione, ed in particolare i lipidi, la frutta e la verdura, che sono alla base della dieta mediterranea, rivestono un ruolo di primo piano.

In ambito preventivo e alla luce della teoria dell’invecchiamento dovuto all’azione dei radicali liberi, l’uso nella dieta dell’olio extravergine d’oliva (VOO), per le sue molteplici attività, è particolarmente importante dalla primissima infanzia, quando i vari sistemi metabolici sono impegnati a provvedere ad un sano sviluppo dell’organismo, e, per tutta la vita successiva, per concorrere ad ostacolare i processi di invecchiamento.

Nelle varie condizioni patologiche su riportate, obesità compresa che è una vera e propria patologia infiammatoria cronica, l’importanza preventiva e a volte curativa del VOO, è emersa da studi clinici, sperimentali ed epidemiologici che, in parecchi casi, hanno assunto livelli di evidenza scientifica inconfutabile.

L’azione preventiva svolta dai vari componenti del VOO, quali l’acido oleico in quantità alquanto elevate, l’acido linoleico e alfa linoleico in rapporto equilibrato e simile al latte materno, il tocoferolo, il beta carotene, l’idrossitirosolo, l’oleuropeina, l’oleocantal, lo squalene, i flavonoidi, l’acido caffeico ecc. viene imputata a molteplici meccanismi che comprendono la protezione del danno ossidativo e dei danni al DNA, il riequilibrio di alcune vie del metabolismo lipidico, l’azione antiinfiammatoria, l’azione soppressiva su alcuni geni oncogeni (es. HER2) ecc.
Alle numerose proprietà benefiche del VOO va aggiunta la capacità, evidenziata da poco tempo, di un derivato dell’acido oleico, l’oleoiletanolamide (OEA) di determinare il senso di sazietà e di prolungare l’intervallo tra un pasto e l’altro.

Scoprire che un acido grasso del VOO, alimento questo ritenuto per tradizione pluri millenaria il più sano e oggi il più importante di quella che viene chiamata la dieta mediterranea, possa stimolare il senso di sazietà ha sicuramente un effetto sensazionale e darà luogo a nuove ed interessanti indagini.

Gli stimoli chimici che regolano la sensazione di fame e di sazietà saranno certamente chiariti in un prossimo futuro e, molto verosimilmente, controllati farmacologicamente, aprendo la strada a possibilità terapeutiche non solo per l’obesità ma anche per tanti disturbi dell’alimentazione compresa l’anoressia e l’anoressia-bulimia.
Rimane però l’impegno di molti studiosi per portare alla luce i tanti meccanismi ancora non noti attraverso i quali il VOO esplica effetti preventivi/curativi che attualmente sembrano avere come comune denominatore l’infiammazione cronica.

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