Poco più di due mesi fa, su progettazione della Provincia di Ancona, sono stati realizzati i lavori di taglio della vegetazione delle sponde e di riprofilatura degli argini del fiume Misa e del fosso Vallato nel tratto a confine tra i due comuni di Ostra ed Ostra Vetere (nella zona di contrada Pioli – via S. Ubaldo).
Le “rimostranze” e i dubbi del solito ambientalista rompiscatole di turno, evidenziate nel maggio e nell’ottobre dello scorso anno agli Enti competenti in materia di gestione dell’ecosistema fiume, si chiudevano con una sorta di “anatema”: i risultati di questi interventi non portano alcun beneficio all’ecosistema fiume, anzi, rischiano di peggiorare la situazione sia per il tipo di vegetazione pioniera che si insedierà sulle sponde, sia per l’instabilità degli argini (… e nell’articolo pubblicato su Vivere Senigallia lo scorso mese di marzo, paventavo la possibilità di un cedimento delle sponde).
Con le consuete piogge primaverili l’innaturale profilo trapezoidale della sezione del fiume è andato via via perdendo forma, geometria e … sostanza: nei tratti di argine nudo il terreno, privo di copertura vegetale in superficie e senza radici in profondità in grado di trattenerlo, è lentamente ma inesorabilmente smottato nell’alveo del Misa, contribuendo a rendere ancora più melmose e torbide le acque del fiume. Una passeggiata decisamente “istruttiva” può essere fatta in questi giorni percorrendo contrada Pioli, tra il fango proveniente dal dilavamento dei campi del versante collinare che sale verso Vaccarile e il bordo della strada, privo di piante e … pericolosamente lambito dal corso d’acqua. Confrontando le foto scattate a fine febbraio con quelle attuali, è possibile verificare con i propri occhi i risultati controproducenti degli interventi realizzati lungo il Misa: l’erosione operata dal Misa ha allargato la sezione di deflusso del fiume, arrivando a lambire i campi coltivati.
Le piene dei giorni scorsi, infine, hanno portato con se un carico di tronchi, ramaglie e alberi secchi che ora fanno bella mostra di se sotto i principali ponti che da monte a valle intersecano i nostri fiumi (ad esempio, sempre per rimanere nella zona segnalata, lungo la S.P. dell’Acquasanta in prossimità dell’incrocio con via Coppetto): i lavori di manutenzione ordinaria dei nostri corsi d’acqua dovrebbero prevedere la periodica asportazione dei residui vegetali ammassati sotto i ponti o accumulati negli isolotti di ghiaia, anche per evitare … il ripascimento della spiaggia di Senigallia con rami e tronchi delle pianure!
Perseverare diabolicamente sulla vecchia strada della riprofilatura e del taglio tout-court della vegetazione ripariale è un continuo e indefesso spreco di soldi pubblici: il caso del fiume Misa qui segnalato mi sembra emblematico e, purtroppo, esemplare. Vogliamo continuare così?
Con questo articolo mi avete ricordato la favola del “lupo e l’agnello”