La neutralità della rete

Amanda Congdon

Cos’è la neutralità della rete?

Per “rete” si intende Internet, ovviamente, che si dice “neutrale” rispetto ai servizi disponibili attraverso di essa. Facciamo un esempio.

In Rete il vostro blog potrebbe essere assai marginale, isolato, molto meno letto di, chessò, il sito della Microsoft, oppure Google. Tuttavia, a parte la potenza dei computer che ospitano il vostro sito, probabilmente un’inezia rispetto alla capacità elaborativa dei server di Bill Gates, le strade telematiche che portano al vostro blog sono le stesse che permettono di raggiungere siti ben più “influenti”. Un qualsiasi lettore, cioè, può connettersi allo stesso modo, con la stessa faciltà o difficoltà, siti ricchi e blasonati e siti squattrinati e “alternativi”.

Questo è quanto avviene oggi. Ma è possibile che in futuro questo non sia più. Cioè è possibile che in futuro i gestori delle reti di telecomunicazioni si facciano pagare per fornire una maggiore “raggiungibilità” ad un sito “che paga”, ad esempio attribuendo una priorità più alta ai flussi informativi in entrata o in uscita da esso.

Di neutralità della rete (in inglese network neutrality) parla, in modo simpatico ed efficace, Amanda Congdon in questo video di RocketBoom, disponibile finalmente con i sottotitoli in italiano grazie a Stefano Quintarelli. Da vedere.

Grazie a LucaPandemiaConti, che lo ha gentilmente segnalato.

2 pensieri riguardo “La neutralità della rete”

  1. quale futuro?

    Mi chiedo in che maniera alcune caratteristiche della rete, che la rendono un mezzo di comunicazione efficiente e a volte priva delle "storture" dei mezzi di comunicazione tradizionali (per esempio l’ifluenza del potere politico su giornali e televisione) verranno a cambiare con il tempo e la commercializzazione di certi servizi.

    Forse la rete è veramente qualcosa di "democratico", nel senso che nonostante ci siano fruitori con scopi diversi di internet, nel bene e nel male (e in questo rispecchia nè più nè meno il nostro essere, le paure, i pensieri, le perversioni, etc..), la sua accessibilità e dispersione è tale che non possa essere esercitato su di essa un controllo totale e assoluto.

  2. sono ottimista

    Sono ottimista perchè ho visto l’appello finale:"chiama il tuo rappresentante al Congresso". In una democrazia, in una grande democrazia, gli attentati alla libertà ci saranno sempre, ma  è intrinseco al sistema stesso che poi vinca la libertà.

    Al contempo bisogna essere sempre coerenti. Cito Christian Rocca di cui si è già parlato su Popinga. Mi riferisco in particolare al suo libro, pubblicato lo scorso anno: "Contro l’ONU" (Lindau, Torino, 13,50 €).  Ecco anche a cosa servirebbe promuovere subito un’Organizzazione Mondiale delle Democrazie.

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