Giù le mani da Palmiro Ucchielli!

Cosa io pensi dell’abolizione delle Province e dell’atteggiamento di Palmiro Ucchielli, già l’ho scritto.
Stavolta però dico: giù le mani da Ucchielli.
Troppo facile prendersela con lui, cari moralizzatori un tanto al chilo, anime belle che vi candidate alle elezioni provinciali sperando (chissà come) di lottare per l’abolizione delle Province.
Non bastando cinquantasei milioni di commissari tecnici della Nazionale, in Italia abbiamo anche cinquantasei milioni di Muzio Scevola con la mano degli altri e altrettanti eroi al grido di “armiamoci e partite”.
Mettiamo che, per razionalizzare i costi, si decida di chiudere un piccolo ospedale accorpandolo ad una struttura più grande. Secondo voi il direttore dell’ospedale non s’opporrebbe alla chiusura? Davvero credete che non difenderebbe il suo feudo in ogni modo, colle unghie e coi denti?
È ovvio, e per certi versi pure giusto, che chi occupa una poltrona faccia di tutto perché quella poltrona non gli venga sfilata da sotto. Non è a lui che dobbiamo chiedere di alzarsi e di stare dalla nostra parte; si ritroverà per terra se e quando la cadrega gli sarà tolta da chi, sopra di lui, ha il potere per farlo.

Anche Ucchielli è favorevole a tagliare i costi della politica: tagli, va da sé, a tutto fuorché alle Province. Ucchielli propone di eliminare le Aato: immagino quanto sarà contenta chi, come Marisa Abbondanzieri, è presidente di una Aato.
Se chiedessimo al presidente di una comunità montana cosa pensa degli enti inutili, ci risponderebbe che bisogna tagliare tutto fuorché le comunità montane.

Penso tutto il peggio possibile di quest’atteggiamento di presbiopia politica che individua i problemi sempre a casa degli altri, però non me la posso prendere più di tanto con Ucchielli o con la Abbondanzieri che, anche volendo, non hanno il potere di abolire i rispettivi enti e manco si può chiedere loro di sostenere il progetto. In fondo, sono come i polli di Renzo: si beccano per difendere il loro (legittimo) interesse.

Ma mentre i polli si beccano, Renzo – ossia il Parlamento – potrebbe fare molto e risolvere la questione una volta per tutte: eliminando le Province.
Il Parlamento lo può fare, ma finora né la destra né la sinistra l’hanno voluto fare, per ovvie ragioni di salvaguardia di centri di potere locale e clientelare.
Dopo decenni di parole al vento, finalmente l’abolizione delle Province è nel programma del PdL per questa legislatura. L’obiettivo, chiaro e misurabile, è di eliminare le province entro il 2013. Delle due l’una: o le province saranno eliminate (e quindi Berlusconi avrà mantenuto la promessa), oppure le province resteranno (e agli elettori sarà stata rifilata l’ennesima bufala).
Molti, tra cui il senatore Casoli, hanno buon gioco a prendersela con Ucchielli. A costoro chiederei, piuttosto, a che punto è l’attuazione del programma, cosa si farà nei prossimi quattro anni di legislatura e come riuscirà la maggioranza a far digerire il provvedimento alla Lega, che a suo tempo sottoscrisse il programma ma che ha già fatto sapere che di abolire le Province non se ne parla.

Quindi, ora più che mai, sostengo l’abolizione delle Province.
Ma giù le mani da quelli che, come Ucchielli, recitano solo la loro parte in commedia.

45 pensieri riguardo “Giù le mani da Palmiro Ucchielli!”

  1. Perchè Andrea non scrivi o telefoni al senatore Casoli (che citi e vorrei sapere con precisione perchè?) al fine di stanarlo su questo argomento?
    Così potresti riferire con maggior precisione, almeno a noi appassionati lettori di Popinga,su questo tema .
    Magari potremmo sapere se è stato coerente ed ha presentato una proposta di legge per abolire finalmente le province.

  2. Caro Andrea nell’ironia del tuo articolo c’è dell’incoerenza: non possiamo prendercela con Ucchielli, anche dopo le cavolate sparate ultimamente sui giornali (che non hanno mezzo fondamento a livello giuridico), perchè a chi siede in provincia non si può chiedere di ammettere che quell’ente non serve a un fico, però un’anima bella come chi scrive non può battersi per l’abolizione delle province?
    Se non te la prendi con chi la poltrona già c’è l’ha non prendertela con chi la poltrona non l’ha mai avuta!
    Come la penso sull’abolizione delle province lo sai bene e chi frequenta questo blog dovrebbe saperlo; la mia posizione è sempre stata la stessa e coerente nel tempo e tale rimarrà!
    La tua ironia a volte la trovo fuori luogo e in certi casi rischia di cadere nella maleducazione; libero di dire ciò che ritieni, ma tanto mi sentivo di doverti dire e tanto ti ho detto.
    Per il resto, mi ripeto ancora, sulle province la pensiamo allo stesso modo.

  3. Gabriele, accetto la tua osservazione, ma non credo d’essere stato maleducato.
    Semplicemente ritenevo e ritengo incorente il comportamento di chi, come te e Anna Bernardini, vuole l’abolizione delle Province e si candida ad amministrarle.
    Tanto per fare un esempio: se io sono contro la realizzazione di un inceneritore, non cerco di diventare membro del comitato di gestione di quell’inceneritore.
    L’istinto di conservazione vale sia per gli organismi biologici che per gli enti amministrativi. Non ho mai visto un’assemblea che votasse la propria abolizione.

  4. Sappiamo tutti che all’abolizione delle province deve pensare il Parlamento con una modifica della Costituzione; ripeto quello che dissi a suo tempo: la provincia, se e fino a quando esiste deve ridurre al minimo indispensabile la sua attività.
    Questo è quello che penso si debba fare oggi nelle province e quello che io avrei proposto.
    Poi sai bene come qualcuno per quei posti doveva pur candidarsi…

  5. Ah ah ah…
    Questa è bella!
    C’è gente che sostiene l’abolizione delle provincie e quindi, logicamente, con coerenza, mantendo la linea……si candida alla provincia!
    Scaloni……non vedo cosa ci sia di strano in questo comportamento.
    Quanta gente vedi in giro che è contro gli immigrati e poi li assume in nero nelle sue fabbriche?
    Qunate gente vedi che dice basta con queste puttane per strada e poi li si infratta in macchina?
    Quanta gente vedi scagliarsi contro i “tossici” e poi “pippare” cocaina da mattina a sera?
    Quanti ambientalisti vedi votare per selvagge cementificazioni?
    Quanta gente vedi, sbattersi per la differenziata e poi gettare l’alluminio nell’organico?
    Quanti politici vedi battersi per la famiglia e poi averne due o tre?
    Quanta gente hai sentito promettere la riduzione dei costi della politica e del numero dei parlamentari e poi invece hanno aumentato gli stipendi e se potessero aumenterebbero anche il numero dei parlamentari…
    Voglio riportare ancora per l’ennesima volta la famosa frase del grande economista Stefano Ricucci:
    “E’ facile fare i froci cor culo dell’artri!”………
    Scusate le volgarità non degne di un blog come Popinga ma quando ce vo ce vo.
    Sono maleducato lo so…….

  6. Beh, qualcuno deve pur sacrificarsi per farsi eleggere alla provincia!

    Avranno fatto il gioco della bottiglia per decidere chi doveva martirizzare il proprio corpo sulla malfamata poltrona?

    Santi Subito!

    In fondo in giro c’è anche gente più incoerente:
    -quelli che scrivono una legge elettorale per non perdere le elezioni, poi raccolgono le firme per abrogarla ed infine la santificano dopo aver stravinto le elezioni successive.
    -quelli che invocano la carcerazione preventiva per gli stupratori, ma tolgono agli inquirenti i mezzi più efficaci per scovare i criminali.
    -quelli che prima erano liberali e de-regolamentatori ed oggi sono protezionisti e vogliono mettere regole dappertutto.
    -quelli che scoprono che esiste una casta della politica solo quando gli fa comodo per diffamare i loro nemici politici.
    -quelle (la Fantozza in particolare) che dicono peste e corna della politica, mentre progettano di entrarci a capofitto.
    -quelli che sono per qualcosa, “ma anche” per il contrario.

    Insomma i “poltronisti” sono forse i meno dannosi nella lista dell’incoerenza!

  7. Vabè che posso dire… io ho avuto un comportamento che penso sia stato coerente nel tempo perchè quello che scrivevo prima delle elezioni del 2007 lo scrivo ancora oggi; ho cercato di dare una mano nella raccolta delle firme e quando parlo con la gente e siamo in tema esprimo chiaramente la mia convinzione per cui le province non servono e andrebbero abolite.
    Io non ti conosco quilly, come penso tu non conosca me, quindi prima di parlare a vanvera dovresti riflettere un secondino in più: hai paragonato me e altre 2 brave persone a gente ignobile.
    Se poi a qualcuno dovesse interessare posso dare qualche spiegazione, anche personale, in più, ammesso che si voglia sentire quello che uno ha da dire e non si colga l’occasione per attaccare le persone; perchè quello che ho letto negli ultimi commenti è un qualunquismo tipicamente italiano, polemiche fini a se stesse che però son sempre di moda; peccato siamo completamente inutili, ma oggi lo sport più praticato in Italia è il parlar male e sputare su tutto e tutti…

  8. “Qualunquismo”? Basta con questa parola! Andrebbe cancellata dai vocabolari… A quanto leggo non si sta parlando male di nessuno, si sta semplicemente usando la logica: se io fossi contrario a qualcosa (le Province nello specifico) non è coerentemente possibile dare una mano alla raccolta delle firme e nello stesso tempo candidarcisi… BUON SENSO NON QUALUNQUISMO!!!

  9. E’ un termine abusato perchè ci son troppe buone occasioni per usarlo; terminologia a parte, ripeto che ci sono motivazioni ulteriori che non sono state prese in considerazione, o perchè non ci si pensa o perchè si vuole far finta di niente; quello che dovrebbe rilevare in questa discussione è il fine, ma a quanto pare si guarda più al comportamento di 3 persone che alla battaglia che anche loro, nel loro piccolo, portano, hanno portato e per quanto mi riguarda porteranno avanti.
    Buon senso è, o sarebbe, anche quello di non lanciarsi in accuse generiche di incoerenza nei confronti di chi la pensa e si adopera allo stesso modo.

  10. L’ultimissima nomina in casa Casagrande la dice lunga. Sarà un rinforzare le fondamenta per la migliore stabilità della cadrega (visto che tutti i suoi amici, vicini e lontani, non se la stanno passando proprio benissimo)? Fino al 2013, per gli altri, sarà solo un processo alle intenzioni.

  11. Gabriele, io non voglio accusare ne tantomeno offendere nessuno visto poi che ti conosco nemmeno non mi permetterei di giudicarti, però vorrei capire quale sia il senso e la logica di tutto il ragionamento: ma non mi si venga a dire con ipocrisia per combattere il sistema dall’interno!

  12. A Paolo Belogi (commento #10):

    L’ultimissima nomina in casa Casagrande la dice lunga. Sarà un rinforzare le fondamenta per la migliore stabilità della cadrega?

    Probabilmente sì. La Casagrande legittimamente cerca di rinforzare la sua posizione. Chi non lo farebbe, al suo posto? Paolo, dovresti essere contento di questo, visto che pure tu, candidandoti alle provinciali, hai riconosciuto valore a questo Ente.

    Fino al 2013, per gli altri [cioè per il governo Berlusconi, N.d.R.], sarà solo un processo alle intenzioni.

    Meraviglioso. A parte il fatto che per abolire le Province nel 2013 bisognerà cominciare un po’ prima (vabbè che Berlusconi è un mostro d’efficienza, ma una settimanella per scrivere la legge e farla approvare gliela vogliamo dare o no?), ti faccio notare una cosa: quello che tu chiami processo (di noi maligni e prevenuti) alle intenzioni (del governo), io lo chiamerei controllo democratico dell’elettorato sugli impegni presi dagli eletti durante la campagna elettorale.
    In America le bugie dette in campagna elettorale o gli impegni non mantenuti costano la carriera politica, da noi invece si fa finta di niente e gli impegni elettorali (a destra come a sinistra) sono parole al vento.

  13. si si, comportamenti coerenti come quello di una persona contraria alla pena di morte che fa domanda per diventare boia…

    Per quanto riguarda i “processi alle intenzioni”, non mi sembra che in parlamento si stia parlando di riforma della legge elettorale o dell’abrogazione delle province, mentre si è data precedenza a temi più importanti come il Lodo Alfano…

    Anzi la Lega ha più volte affermato che non è favorevole alla suddetta abolizione, contrariamente a quanto affermato da Berlusconi in campagna elettorale.

    Comunque sarò lieto di essere smentito in questo caso!

  14. Prima, durante e anche dopo (a ‘trombatura’ avvenuta) la mia idea sul meraviglioso ente di cui si parla è rimasta la stessa. E credo di poter parlare anche a nome di altri che scrivono su queste pagine.
    Sugli impegni elettorali mantenuti da qualche anno, in Italia, una qualche differenza mi pare di poterla cogliere.
    Piena libertà ad esercitare il controllo democratico, ci mancherebbe (anche se io continuo a chiamarlo con un altro nome) ma trovo singolarissimo il fatto che quando al Governo nazionale c’è il centrodestra si sia portati a dire che tanto sono tutti uguali, che tra destra e sinistra, tanto, non c’è differenza; e solo con D’Alema a palazzo Chigi questa voglia di accumunare svanisce.

  15. Caro Gabriele, IO NON TI CONOSCO, ho solo paragonato le categorie elencate nel mio commento precedente a individui che sono per l’abolizione delle provincie ma si candidano a consiglieri delle province stesse.
    Tu ti candidi a consigliere provinciale?
    Ti sei sempre espresso per l’abolizione dell’ente provincia?
    Beh allora sì ti ho paragonato a quelle categorie che dici tu……
    Non credo ci sia nulla di male essere paragonati a chi predica bene e razzola male.
    Comunque io non mi sorprendo che uno o una che hanno sempre sparato a zero sulle provincie si candidino alla guida delle province stesse, in Italia troppo si è visto di peggio.
    Mi sorprendo invece che le medesime persone invece di stare nel loro ufficio/casa/cameretta a nascondersi e a riflettere su tale macroscopico comportamente incoerente stiano ancora qui a commentare e a pretendere di avere ragione…..

  16. Vedi Mirko, alle ultime elezioni provinciali più o meno si sapeva chi sarebbe stato eletto e chi no; rimaneva un margine di dubbio anche se minimo; ogni partito dal canto suo doveva fornire dei nomi e quando mi è stato chiesto se volevo candidarmi mi sono sentito onorato, perchè un impegno in politica oggi è cosa rara e averne la possibilità è un onore (senza avere qualcuno che ti dia un bel calcio nel didietro per farlo).
    Questo è il motivo che mi ha spinto ad accettare; un impegno politico a qualsiasi livello (anche quelli inutili) può comunque produrre qualche risultato per chi come me, ingenuamente, pensa che cambiare qualcosa in questa benedetta società disastrata sia ancora possibile.
    Penso di essere coerente se continuo a scrivere su questo tema (e fare quel poco che posso) anche oggi a quasi 2 anni di distanza, dicendo le stesse cose di allora; se avessi solamente aspirato a quel posto me ne infischierei di parlarne ancora e star qui a rispondere.

  17. —-si si, comportamenti coerenti come quello di una persona contraria alla pena di morte che fa domanda per diventare boia…Gaspa—-
    :-):-).

    P.S. Caro Gaspa, quando la crisi economica impazza e gli unici posti fissi disponibili son quelli di “esecutore di giustizia” (detto volgavmente “boia”), anche un onorato membro della benemerita associazione “nessuno tocchi Caino” – specie se tiene famiglia e (quasi) tutti teniamo famiglia – è tentato di passare sopra le Proprie Nobili Convinzioni, Valori ed Ideali, pur di succhiare un po’ di latte dalle generose mammelle di Mamma Stato. E’ la versione moderna dell’antico detto italico “Franza o Spagna, purché se magna”:-)
    P.S.2 La sai una divertente definizione di “Stato”? La ricerca da parte di tutti di un modo che consenta di vivere sulle spalle di tutti:-).

  18. Quilly io non pretendo di aver ragione; espongo le mie convinzioni e se permetti, in quanto tali, sta a me esprimerle.
    Forse dovresti riflettere maggiormente sul tuo comportamento che pretende di tacciare come incoerenti persone che nemmeno conosci e sulla base di informazioni parziali.
    Quindi se ti interessa, chi scrive è anche disposto ad incontrarti cosi magari, conoscendo la persona che giudichi aprioristicamente, cambi idea; non che tu debba cambiare idea a tutti i costi ma io su di te non dico nulla appunto perchè non ci conosciamo.
    Magari vedresti anche che a me, di avere una poltrona, non frega assolutamente nulla; se c’è qualcosa per cui mi batto è l’esatto contrario.
    Attenzione a giudicare tutti con lo stesso metro, perchè potresti essere vittima del tuo stesso errore commesso da qualcun altro.
    Io non mi nascondo nella mia cameretta, perchè non ho motivo di farlo; per ora il solo che si nasconde dietro un nick e dietro qualche stereotipo che pretendi di applicare a tutti, senza conoscere, sei tu.
    Saluti
    P.s. Saluti anche a Shehi, la cui definizione di Stato è veramente divertente.

  19. P.S.2 La sai una divertente definizione di “Stato”? La ricerca da parte di tutti di un modo che consenta di vivere sulle spalle di tutti:-).

    Come dicevano in Unione Sovietica: “noi facciamo finta di lavorare e lo Stato fa finta di pagarci”…

  20. —-Saluti anche a Shehi, la cui definizione di Stato è veramente divertente.Gabriele—–
    E’ una definizione LIBERALE che non ho coniato io. Probabilmente la trovi divertente perché anche tu sei un liberale, come me.
    Ricambio di cuore i saluti

    —-Come dicevano in Unione Sovietica: “noi facciamo finta di lavorare e lo Stato fa finta di pagarci”…Gaspa—-
    Beh, in Albania – che era una URSS in sedicesimo – il detto valeva solo per i burocrati dello Stato e i funzionari di Partito. Noi altri che lavoravamo nelle aziende produttive, invece, altro che “far finta di lavorare”, si faceva un mazzo tanto: altrimenti ti aspettava il gulag per “sabotaggio della produzione socialista” e nei gulag non si faceva nemmeno finta di pagarti (oltre al resto che ti lascio immaginare).
    Saluti

  21. Io mi nascondo dietro un nick?
    Ah ah ah ah ah
    Penso che sei l’unico che non mi conosce in tutta senigallia.
    Comunque non è che tu scrivendo Gabriele metti la fotocopia della carta d’identità…..

  22. ——Allora Shehi qualche punto in comune lo abbiamo!Saluti ovvi.Gabriele—-

    Già. Ma allora cosa ci facciamo qui noi due in mezzo a tanti comunisti che mangiano i bambini?:-)

    P.S. (serio): Quando mi danno dell’ “anticomunista” io preciso:”No, io sono anticomunisMO, non anticomunisTA”. La differenza non mi sembra di poco conto: non solo in Albania (e anche in Italia) ho conosciuto dei comunisti di cui ero fiero di essere amico, ma qui in Italia (e nei paesi occidentali in genere) penso che i comunisti – quelli seri, non quelli alle vongole – svolgano un ruolo sociale indispensabile. E, come diceva Montanelli – uno che di tutto lo si potrebbe accusare, tranne che di filocomunismo – “ogni società ha bisogno della destra per produrre e della sinistra per (ri)distribuire”.

    Saluti liberali:-)

  23. Scusa la mia grave, anzi gravissima mancanza, ma non ti conosco; se giochi a fare l’investigatore e ricolleghi il fatto che mi ero candidato alle provinciali, col mio nome il gioco è bello e fatto.
    Comunque chi scrive è Gabriele Sartini; io ho il piacere di parlare con?
    Per Shehi: anche io sono anticomunismo e non anticomunista; in effetti c’è una bella differenza.
    Saluti a tutti e due

  24. La Provincia non è un ente inutile.
    E’ un ente le cui competenze potrebbero essere demandate ad altri enti.
    Fino a che le province avranno le loro competenze una candidatura ed un impegno in provincia non saranno inutili ne in contrasto con l’idea di abolire le province.

    Michele

    PS: Ucchielli ha ragione quando dice che nell’abolizione dei troppi enti di governo sarebbe più opportuni iniziare da quegli enti, come le comunità montane e gli ambiti, dove gli amministratori non sono stati eletti dai cittadini e non dalle province, dove gli amministratori sono eletti democraticamente.

  25. Michele dice anche che la provincia non è un ente inutile…
    Allora perché abolirla?
    E’ utile o inutile?
    Se uno pensa che sia inutile una assemblea politica, per coerenza, non si dovrebbe candidare…
    Se, al contrario, si pensa che sia utile, allora è giusto che uno si candidi.
    Volendo si potrebbe eleggere un consiglio anche per gestire l’anagrafe o l’ufficio tecnico del comune…

  26. Si ma mi sembra ci sia anche scritto che le competenze potrebbero essere demandate ad altri enti; in sostanza tutto può essere utile ma bisogna poi vedere cosa conviene mantenere e cosa no.
    Sulle funzioni amministrative la penso come te, in quanto tali non necessitano tecnicamente di un consiglio (nè di un presidente e relativa giunta); basterebbero dei funzionari e dei dirigenti.
    Tuttavia bisogna fare i conti con la situazione attuale, nella quale tutto questo apparato c’è; questo stesso apparato può e secondo me dovrebbe muoversi in una direzione opposta a quella in cui si muove ora: cercare di ridurre al minimo le proprie competenze, le spese inutili (e la nostra provincia di Ancona ha dimostrato di farne molte) e il relativo apparato.
    La stessa provincia può operare su questo; quindi un ipotetico consigliere provinciale che fosse favorevole all’abolizione delle province e nel frattempo si adoperasse per ridurre l’impatto che la provincia ha sull’apparato burocratico e istituzionale, non sarebbe affatto “incoerente”.

  27. Evidentemente non ci capiamo: io sono convinto che la provincia abbia delle funzioni e delle competenze.
    Sono altresì convinto che non serva una ASSEMBLEA POLITICA per gestire delle competenze prettamente tecniche.
    QUESTA ASSEMBLEA POLITICA è quindi INUTILE indipendentemente da chi la gestisca.
    Le varie giunte possono fare più o meno danni, ma sono inutili per definizione (almeno IMO).
    E’ di destra o di sinitra asfaltare una strada di breccia?
    E’ di destra o di sinistra difendere gli ungulati?
    Qui sta la ragione che mi fa credere che le province, così come sono oggi, debbano essere abolite.
    Le competenze verranno ovviamente divise tra comune e regione che già bastano e avanzano per dare degli indirizzi e per evitare tante fastidiose sovrapposizioni.
    Non sono tanto convinto della tesi secondo cui uno si candida affinché la provincia faccia meno danni possibili…
    Comunque ognuno si comporta nel modo che ritiene più opportuno.

  28. Scusate il ritardo con cui rispondo.
    Asfaltare una strada non è, come sottolinei, ne di destra ne di sinistra, mentre è una decisione politica decidere se spendere le risorse a disposizione per asfaltare la strada o per difendere gli ungulati.
    Oggi la Provincia può prendere queste decisioni, quindi è legittimo candidarsi per prendere le decisioni migliori. Allo stesso modo non è giusto accusare i nostri amministratori provinciali di svolgere lavori inutili. Possono farlo bene o farlo male, ovviamente, ma questo è un altro discorso.
    E’ possibile demandare queste scelte politiche a Regioni e Comuni, questa è una battaglia politica, ma ad oggi non è (ancora) così.

  29. Michele, tu ritieni che la provincia, così come è oggi, abbia una sua utilità.
    La tua è una posizione che non condivido, ma è senza dubbio lecita.
    Io stavo criticando chi ritiene, come me, che la provincia sia inutile, ma poi si candida per gestirla.
    Non ti sembra un controsenso?
    A me si, ma, come ho già detto, ognuno si comporta come meglio crede.

  30. Forse candidarsi per scegliere come un ente inutile debba muoversi non è poi un controsenso, visto che margini di manovra ci sono; essere in provincia per protestare contro alcune iniziative assolutamente inutili non penso sia sbagliato.
    Indicare e fare proposte per trasferire, nei limiti del consentito, competenze verso i comuni, tanto per fare un esempio, non penso sia incoerente col ritenere le province inutili; fin quando esistono bisogna cercare di utilizzarle nel modo migliore, cosa che oggi spesso non viene fatta.

  31. Posso buttare un sasso in piccionaia?
    Convinto più che mai che le Province siano un livello di governo da cancellare (credo di averlo dimostrato con atti concreti ed anche scrivendo abbastanza sull’argomento) torno a ribadire quanto già espresso nel dibattito di un paio di anni fa, su questo stesso sito, sul medesimo argomento.
    Almeno due persone di cui ho diretta conoscenza, uno è appunto Gabriele, sono certo che se fossero state nostri rappresentanti in Consiglio Provinciale non avrebbero tradito gli impegni presi e quindi le nostre aspettative super critiche di abolizionisti.
    Sapendo che per l’abolizione delle province occorre una legge costituzionale fino a quando non sarà fatto un passo del genere a Roma cosa credete che sia meglio l’attuale andazzo, oppure la presenza di qualche rompiscatole, una specie di grillo parlante, che ricorda nella sede alla stessa istituzione le nostre idee, le nostre proposte “rivoluzionarie”?
    Al contrario con i politici che abbiamo ora si è giunti al punto di dare mandato agli avvocati di scoraggiare chi propugna l’abolizione. Non è così? Si vedono canali di trasmissioni televisive dedicate solo a questi politici, hanno uffici stampa come quelli di Confindustria, li troviamo in viaggio dappertutto dal Kenia alla Macedonia agli Stati Uniti senza che nessuno sollevi la minima voce di critica. Men che mai i giornali!
    Allora se in Consiglio Provinciale ci fosse stato il nostro Gabriele, per quel po’ che lo conosco, sono certo che avrebbe levato la sua voce, l’unica forse, per una severa condanna del malgoverno imperante che aggiunge ulteriori guai al male intrinseco dell’istituzione che sarebbe da eliminare.

  32. Forse qualcosa in Parlamento si muove!
    Leggo dal “Secolo d’Italia” che qualcosa si sta muovendo per ridurre innanzitutto l’impatto delle province, quindi per ridurne i costi (e questo dovrebbe travolgere anche le comunità montane e le aato); si pensa anche al taglio dei 4000 consiglieri.
    Qui è scritto meglio il tutto:
    http://alleanzanazionale.it/public/SecoloDItalia/2009/03-marzo/090305.pdf
    Sono contento di aver letto che si tratta di una proposta bipartisan; vuoi vedere che una volta tanto si difendono i cittadini e non gli interessi di partito?

  33. Ma allora è una linea politica quella di voler essere eletti negli enti che si vogliono eliminare!!!

    LOL per l’apertura dell’articolo: “può apparire un controsenso, ma non lo è”…

    Ed in seguito: quale sarà la prima cosa che farà nel caso si insediasse a Palazzo Malvezzi (la sede della provincia di Bologna, ndr)?
    “Ovvio: abolire le province”

    Certo, come se le province si abolissero dalla sede della provincia di Bologna…

    Mah, AN mi sembra un po’ in confusione, come nel caso del referendum sulla legge elettorale che hanno posposto, con un costo per lo Stato di 400 milioni di Euro, per non farlo passare con il solito metodo del quorum.

    P.S. Ricordo che le firme per quel referendum le ha raccolte anche la stessa AN, ma evidentemente il richiamo di Berlusconi per gli alleati nazionali è come il richiamo della foresta per Zanna Bianca…

  34. Stamattina su La7 ascoltavo La Russa che disquisiva sull’irrilevanza di votare il Referendum (da loro stessi presentato) insieme alle Europee, perché secondo lui gli italiani ormai reputerebbero inutile abrogare questa legge elettorale, visto che i partiti piccoli sono stati già spazzati via.
    Un modo elegante per dire: lasciamo che il Referendum non raggiunga il quorum e teniamoci la “legge porcata”.
    Vorrei chiedere a La Russa, ma anche a Fini: c’era proprio bisogno di fare il congresso di Fiuggi, mettere in soffitta il MSI e fondare AN, darsi una pulita, dichiararsi antifascisti, andare in Israele, presentarsi come Destra Liberale Europea…. se poi si finisce per fare i lustrascarpe a Berlusconi?

  35. Al di là del discorso sulla scelte e sulle linee politiche (a quanto pare in AN è il partito intero a pensare che le province vadano abolite e in altri partiti non è lo stesso), penso sia un primo risultato.
    Se volete fare una polemica “incasinata” dove si tirano dentro referendum, leggi elettorali, l’Msi, Berlusconi e quello che la fantasia creativa del momento polemico suggerisce fate pure, ma non rispondo nemmeno; se invece a qualcuno interessa ancora l’oggetto vero di questo e dei precedenti commenti, come della discussione che qui facciamo da 2 anni circa, parliamone pure.
    Pensavo che a persone che sperano in una riduzione o nell’abolizione di questo e degli altri enti inutili facesse piacere questa notizia; pensavo anche che si potessero rallegrare in tempi di “antipolitica bipartisan” nel vedere un progetto trasversale che va nella giusta direzione.

  36. E’ una polemica politica pensare che in tempo di crisi sia una porcata sprecare 400 milioni di Euro per far fallire un referendum per cui si sono raccolte le firme?

    Boh

    Ah, AN è convinta di voler abolire le province, ma AN sta confluendo nel PdL. Il PdL ha nel suo programma l’abolizione delle province?

    Non è una polemica, vorremmo solo capire se il governo in carica ha l’intenzione di iniziare l’iter di riforma costituzionale, ma sfido chiunque a capire le intenzioni di Berlusconi su questo tema, perché evidentemente la Lega è contraria ed è molto meno arrendevole di AN.

  37. Se parliamo di referendum e di leggi elettorali ok, se parliamo di province il discorso non è proprio lo stesso; se ogni volta che si tenta di far un discorso si tira in mezzo qualsiasi problema si fa un gran casino dove non si arriva a mezza conclusione.
    Il Pdl a quanto mi risulta è favorevole all’abolizione delle province; spero si riusciranno a superare le opposizioni della Lega; secondo me all’interno di un disegno federalista ci sono spazi per convincere anche la Lega, che in fondo chiede su questo tema cose che condivido pienamente (più autonomia alle regioni e una “costrizione” ad una maggiore efficienza delle regioni inefficienti che sono la vera palla al piede di questo paese).
    A me risulta che nel Pd alcuni siano favorevoli, altri non so; Di Pietro parla e scrive da tempo dell’abolizione delle province; se queste son le vere intenzioni i numeri per abolire le province ci sono, anzi abbondano; dovrebbe esserci anche l’udc tra i favorevoli.
    Se su 4 patiti 3 son favorevoli e il solo sfavorevole ha il 10 per cento dei voti, servono solo 2 condizioni: una del Pdl che non deve cedere alle posizioni della Lega e l’altra dell’ Udc ma soprattutto del Pd e Idv che devono mettere da parte le solite polemiche e votare a favore una volta tanto se son d’accordo.

  38. Ci sono persone che non se la sentono di non ritirare la scheda a causa delle operazioni di verbalizzazione del rifiuto mentre se sulla scheda c’è un simbolo con indicato NON VOTO – ABOLIRE LA PROVINCIA o frase simile potrebbe ricevere molti voti che si evidenziano nei risultati divulgati.

    Chi viene eletto in liste che hanno questo obiettivo non devono accettare la nomina.
    In pratica un referendum per abolire le province anche se si usa la scheda per le elezioni provinciali.

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