Da una settimana la questione fa discutere anche fuori da questo blog. L’articolo uscito lunedì, con grande evidenza, su VivereSenigallia.it ha provocato la replica dell’Amministrazione Comunale, a cui è seguito il commento del consigliere comunale Roberto Paradisi.
Al contempo, abbiamo reso noto che solo 6 dei 31 componenti del Consiglio Comunale (30 Consiglieri più il Sindaco) hanno presentato i dati sulla propria situazione patrimoniale come richiesto loro a novembre, mentre altri 6 lo hanno fatto entro lo scorso venerdì, dopo che il Presidente del Consiglio Comunale, Silvano Paradisi, ha spedito loro la formale “diffida ad adempiere”, come previsto dal Regolamento.
Da ultimo, abbiamo segnalato il parere del Difensore Civico regionale che disapprova, nella sostanza, le argomentazioni con le quali il Comune di Senigallia ha giustificato la violazione ripetuta del Regolamento sulla pubblicizzazione della situazione reddituale e patrimoniale degli amministratori locali.
La questione di una delibera comunale mai attuata dopo oltre 15 anni dalla sua approvazione, diciamolo per bene, è una vergogna. Che vari azzeccagarbugli rubino tempo al loro lavoro per inventare delle giustificazioni è quanto meno penoso. Che questo sia un legittimo atto minimale di trasparenza su patrimoni e redditi di consiglieri comunali ed altri VIP del giro (dirigenti, personaggi nominati in enti e sociètà, e così via dicendo) mi pare che non sia in discussione. A mio avviso è così almeno dal 1983, quando fu promulgata una legge nazionale in materia.
Penso ora che per questa benedetta nostra città di Senigallia esisterebbe subito una soluzione immediata ed indolore. Immediata perchè nelle mani degli stessi consiglieri, dirigenti, presidenti et similia. Indolore in quanto sarebbe affidata alla libera coscienza dei singoli soggetti pubblici.
Che li si inviti esplicitamente, che so io con una “lettera aperta”, a depositare in Municipio queste carte ed a chiedere loro stessi la pubblicazione sul sito web del Comune. Che lo facciano per tutte le diciarazioni dal giorno del loro primo insediamento. Un po’ come ha già fatto, non più di due mesi fa mi sembra di ricordare, il consigliere Alessandro Cicconi Massi. Anche se forse solo per l’ultimo anno il gesto lo ha classificato come una “mosca bianca”.
Non mi trattengo dal mettere un nuovo commento in quanto vorrei porre soltanto una domanda, a quanti sono interessati a questo argomento. Vi siete mai chiesti perchè di fatto taccia tutto il Consiglio Comunale? Maggioranza ed opposizione fingono di ignorare un argomento che nient’altro è che una questione di “legalità e rispetto delle regole”?
Questo è uno dei tanti casi in cui la classe politica dimostra nel suo complesso il senso di legalità e di rispetto delle regole dalla stessa create, che ha.
Ciò che più mi ha infastidito, è vedere come i diretti interessati ironizzavano sull’argomento, con battute decisamente fuori luogo.
Questi signori e queste signore non hanno il minimo rispetto per le istituzioni che (dovrebbero) rappresentare nè per i cittadini.
Questo sarebbe un motivo più che sufficiente per non riconfermare nessuno di quei consiglieri nè di quest’amministrazione.
Valuterò attentamente il consigliere comunale al quale dare la mia preferenza.
A proposito del Comune di Senigallia e di Roberto Paradisi, segnalo un balzo di entrambi nella cronaca nazionale. Oggi, su “Libero”, pagina 24, c’è un articolo di Paradisi, dal titolo ” “Via il tricolore, deturpa l’ambiente”. La balzana ordinanza della sindachessa rossa”. Potrei avere qualche commento da chi, vivendo lì, ne saprà indubbiamente più di me?
P.S. Una descrizione della vicenda – sempre dallo stesso punto di vista – si può trovare qui: http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=229562
Ritvan è successo che con un’ordinanza si vuole far levare la bandiera dalla casa di un privato cittadino che, nella fattispecie, è coordinatore del circolo cittadino del PDL.
Da ciò è scoppiato, come sempre accade, anche il caso politico dato che nella nostra città a marzo ci son le elezioni amministrative.
Adesso attendiamo la risposta dell’amministrazione comunale per valutare la giustificazione di quell’ordinanza che sarebbe stata emanata, dicono, per via dei vincoli paesaggistici.
E’ una questione che, penso, si commenti da sola, tale è a mio avviso, l’idiozia che c’è dietro.
Caro Gabriele, se non erro, pure tu sei classificabile più o meno nello stesso “punto di vista”. Magari è colpa mia che non ho precisato, ma a me – e anche agli altri, credo – interesserebbe anche il punto di vista di qualcuno che sia della stessa “parrocchia” della sindachessa.
P.S. Se il tutto fosse confermato, vedo un radioso futuro della vostra sindachessa nel partito di…Bossi, noto “avversario” (per usare un eufemismo) del tricolore!:-)
A me non piace l’amministrazione della mia città per tutta una serie di motivi che ora non sto qui ad elencare (ci vorrebbe anche diverso tempo), ma per quanto riguarda l’appartenenza politica non mi colloco, ormai, da nessuna parte; penso che se nulla cambierà alle prossime elezioni politiche la mia scheda, se la ritirerò, sarà inevitabilmente bianca.
x Gabriele
Non so perché pensavo tu fossi del PdL…mah, probabilmente anch’io avrò i mei pregiudizi:-). Comunque, dopo la tua dichiarazione di non voto (e anche data l’assenza di smentite dall’altra “parrocchia) ti considero una fonte imparziale, pertanto ritengo la notizia confermata.
Saluti
A me piace l’amministrazione della città, ma penso lo stesso che la suddetta delibera sia idiota.
La notizia è vera e non ho sentito una sola persona d’accordo con il provvedimento. Probabilmente è talmente idiota che sovrasta ogni, altrettanto idiota, campanilismo.
Resta il fatto che un minimo di legalità impone il rispetto delle regole, tutte. Se non vanno bene che “questa gente” abbia quel minimo “coraggio” che serve per cambiarle. E’ nelle loro possibilità. Però fino a quando ci sono dobbiamo pretenderne l’applicazione.
Mi fanno notare che i commenti qui sopra seguono un altro filone che non ha rapporti con la famosa delibera 95/94. Permettete che insista: il post è sulla delibera ed io commento, ed insisto, su questo argomento. Grazie.
x Gianluigi Mazzufferi (commento 12)
Strano che i tuoi “amici silenti” non ti abbiano fatto notare che nei commenti di un altro post, quello sul dialogo interreligioso, si erano inseriti dei loschi figuri anonimi che di tutto cianciavano, tranne che di dialogo interreligioso. Oppure loro te l’hanno fatto notare, ma tu, per qualche misteriosa ragione:-) non hai voluto “insistere”?
P.S. Spero avrai notato che io, non vivendo a Senigallia, non metto mai becco nelle beghe politiche cittadine. Ho solo segnalato un caso scaturito dall’Amministrazione Comunale di Senigallia che è balzato agli onori della stampa nazionale, nei commenti di un post che parlava del Comune di Senigallia. Dici che sia un peccato tanto grave?
Scusami Gianluigi, ho chiesto la cancellazione del mio commento perchè rispondeva al tuo (n.11) che però non trattava il tema “bandiera”. Giustissimo che tu insista sull’oggetto del post. Scusa ancora. Per quanto mi riguarda sottoscrivo il commento 3 di Gabriele.
@Gianluigi: scusa ma mi sembri un poco ingenuo nonostante i lunghi anni di militanza in politica… Quando si tratta di tutelare i LORO interessi- dalle pensioni, agli stipendi, al numero delle poltrone, fino alla privacy- i politici hanno sempre un atteggiamento bipartisan, votando e comportandosi tutti nel medesimo modo.
Io, nei panni di un consigliere di opposizione, non avrei aspettato un secondo a mettere in piazza i miei dati per poi presentarmi come “in regola”, al fine di sollevare il polverone sulla maggioranza.
Invece, come al solito, stanno tutti zitti e perseguono in questa logica illegale ed oscurantista, ovvero il contrario della trasparenza che sarebbe richiesta ai personaggi pubblici.
Credo che i problemi sian due. Quale schieramento emanò l’ordinanza e quale schieramento oggi la invoca?
Se puta caso l’ordinanza venne emessa dallo schieramento opposto allora si farebbe bene a tacere perchè chi di ordinanza ferisce di ordinanza perisce! In caso contrario,per fortuna esitono sia i tribunali, sia la volontà popolare che si esprime con il voto
A Senigallia gli schieramente politici sono, praticamente da 40 anni, sempre gli stessi; ciò mi fa dubitare che, come dici, la volontà popolare, alquanto assopita, possa avere effetto in certe realtà italiane dove si è sempre votato e si continua a farlo per partito preso.
Comunque chi invoca l’apllicazione di quel regolamento oggi non è nè una parte politica nè l’altra ma il gestore di questo blog, dunque un privato cittadino.
Per Gaspa: sono d’accordo con quello che dici; il paradosso è che, penso Marco ricordi bene quella scena, usciti dalla riunione della I Commissione alcuni consiglieri comunali fecero addirittura battute ironiche sulla situazione, una vera e propria presa per il culo, in un contesto nel quale io, fossi stato in loro, me ne sarei stato zitto a testa bassa.
@Gaspa forse non è a conoscenza dei particolari dell’intera vicenda. Ad esempio un consigliere d’opposizione, Alessandro Cicconi Massi, appreso che c’era questa delibera, ha anche anticipato la formale richiesta del presidente Paradisi, ed ha quindi depositato i suoi dati. Anzi mi sembra che li abbia comunicati anche a noi, qui su Popinga.
Se nemmeno l’opposizione “cavalca la tigre”, come in questo caso, posso solo dirti – caro Gaspa – che così scema ancor più la residua fiducia che dovrei riporre su questo fronte. Aggiungo inoltre che anche i consiglieri più svegli mi sembrano (e l’ho detto a qualcuno di loro) davvero degli autolesionisti. Alcuni di loro hanno fatto per mesi una battaglia sui patrimoni, sui redditi del Sindaco, con visure e faticose inchieste a 360°, senza accorgersi che avrebbero potuto avere tutti i dati (da anni!) a portata di click.
Infine la mia “ingenuità”: la tua affermazione per me è un complimento. Da “ingenuo” ho sempre cercato d’avere il massimo rispetto per le leggi in vigore. Allo stesso tempo però ho praticato anche la disobbedienza civile . E’ il metodo dei miei compagni radicali, con i quali ho fatto quasi tutte le battaglie da oltre quarant’anni. Resta il metodo al quale credo ancor oggi,ed a ragion veduta sempre di più.
@Ritvan e all’anonimo rivale (repetita iuvant). Fate stare fuori da questo blog i vostri insulti, non sono graditi, a nessuno interessano, se non a voi due. E’ chiaro?
x Marco Scaloni
Repetita altrettanto iuvant: fintantoché “qualcuno” – per motivi che stento:-) ad immaginare – permetterà a immondi vermi razzisti e camorristi anonimi di evacuare QUI i loro insulti nei miei confronti – insulti che nulla hanno a che fare col tema del post – io sarò costretto a rispondere QUI. E’ chiaro?
Allora, in modo che sia chiaro: d’ora in poi commenti contenenti solo insulti verranno cancellati; non è censura, è anti-spam. Per me un commento contenente solo insulti è spam. Fine delle trasmissioni.
@Gianluigi: a me sembra, ma è solo una mia opinione personale, che soprattutto un consigliere molto sveglio sia più interessato a sollevare polveroni che non ad ottenere qualcosa di concreto.
Perfetto, caro Marco, quello che è spam è spam, la censura non c’entra ‘na cippa con lo spam e vedo che lo hai già fatto anche con i commenti pregressi. Del resto- detto molto immodestamente:-) – non era forse quello che ti consigliai di fare fin da principio?
Ok Ritvan, allora scusa per aver dato a te e al tuo “rivale” più fiducia di quello che meritavate.
Scuse accettate:-), caro Marco. E, come dice la saggezza popolare italica (a cui m’inchino a dispetto di quanto delira “qualcuno”) “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”….e dice anche “meglio tardi che mai”:-)
@ Gaspa (se riusciamo a farci largo tra i maleducati!). Vorrei aggiungere che è diffuso dappertutto il costume di “sollevare polveroni”, e purtroppo questo comportamento non dipende da dove si è collocati. Un po’ come l’educazione: è difficile darla a chi non ce l’ha. A destra ed a manca è lo stesso, ma in democrazia viene poi il momento dell’alternanza e quando si è al governo i polveroni servono a poco.
Nel caso della delibera 95/94 c’è di più: c’è la violazione della legalità.
x Mazzufferi (commento 26)
Visto che gli ultimi 6 commenti – tranne quello di Gaspa a cui rispondi – sono un dialogo fra il sottoscritto e Marco Scaloni e tu usi il plurale, stai dando forse del “maleducato” pure a lui??!!:-)
P.S. Guarda che non c’è bisogno di “sgomitare”: ogni commento trova il suo spazio, mica si sovrappone ad altri, sai…..
P.S.2 E stata forse la paura di non poter “farti largo” ad impedirti di rispondere alla mia esortazione nell’altro post (quello sul dialogo interreligioso)? Eppure non hai esitato a infilare un Sacro Papiro Vaticano fra tanta maleducazione!:-)
@Gianluigi: capisco che sollevare polveroni è uno sport nazionale, ma ogni tanto si dovrebbe pure concretizzare.
Il consigliere sveglio a cui mi riferisco si potrebbe pure candidare, piuttosto che restare sempre in seconda linea dietro a gente che ormai ha fatto la muffa sulla poltrona!
—-…sollevare polveroni è uno sport nazionale…Gaspa—-
L’avessi scritto io…mio Dio, il “padrone di casa” che mi ha soccorso appena sbarcato dal gommone:-) regalandomi una sua vecchia coperta e una bottiglia d’acqua minerale per metà piena:-) e che adesso mi tiene come “ospite” in casa sua (vabbe’ sul divano del salotto, ma mica mi posso lamentare) e mi fa gentilmente beneficiare degli avanzi della sua cucina:-), mi avrebbe subito accusato di “sputare nel piatto in cui mangio”!:-):-)
temo che privare i commenti di ritvan delle parolacce che mette a condimento, significhi in ultima analisi ridurre ritvan al silenzio!
Sig. scaloni, per quali oscuri motivi lei vuole censurare ritvan? (cito ritvan stesso che blatera di oscuri motivi)
Egregio Troglione Ad Personam Dal Nick Arabeggiante(commento 30).
Se, come credo, quando scrivi “cito ritvan stesso che blatera di oscuri motivi” ti riferisci al mio commento n. 20, la tua “citazione” è altamente ad minchiam. Se dopo aver fatto una approfondita visita oculistica vai a rileggerlo, ti accorgerai – forse, ma non ci spero tanto – che io ritenevo “oscuri motivi” solo quelli che permettono ai tuoi immondi vomiti di apparire qui e non quelli di una supposta censura nei miei confronti.