Ci sono almeno due buoni motivi per non parlare più delle “ronde civiche” in spiaggia.
Il primo è che questo polverone, l’ennesimo polverone di una lunga serie, ha i giorni contati: fra un mese la spiaggia si svuoterà, i vandali scompariranno per mancanza di materia prima e a far bella mostra di sé rimarranno i giochi per bambini, le reti da beach volley mezze storte e qualche telone strapazzato. Il tutto lasciato lì a marcire dagli stessi che ora denunciano il degrado della spiaggia.
E poi, noi idioti delle “ronde anomale”, proprio in quanto idioti, non abbiamo gran titolo a parlare di sicurezza in spiaggia, delle ronde quelle serie. Che ne sappiamo noi, romanticoni del bagnasciuga, fancazzisti al chiaro di luna, di lettini sfondati e mucchietti di vomito da raccogliere alle sei di mattina?
Ma c’è anche un buon motivo per continuare a parlarne.
Perché dietro le ronde (cioè la sorveglianza contro i danneggiamenti di strutture private in spiaggia, che i bagnini potrebbero benissimo pagarsi di tasca propria), sta saltando fuori il vero oggetto del contendere: i voti alle prossime elezioni comunali.
E quindi si alza il tiro: l’emergenza sicurezza, l’ordine pubblico, la preoccupazione della gente, la destra e la sinistra, la maggioranza, l’opposizione e le interrogazioni parlamentari.
Se questa è la minestra, noi non la beviamo.
Non la beviamo perché, ammesso e non concesso che a Senigallia esista un problema d’ordine pubblico (e non esiste), risolverlo solo con la polizia è un’illusione. Possono pure mettere un poliziotto dietro ogni capanno, non serve a nulla se poi il giorno dopo il vandalo è in grado di agire di nuovo e impunemente.
La sicurezza non è (solo) un problema di forze dell’ordine. La sicurezza va a braccetto con la certezza del diritto, cioè il fatto che ad un reato corrisponda una punizione sicura e adeguata.
Non lo dicono, perché se lo dicessero dovrebbero ammettere che in Italia non solo non c’è certezza del diritto, ma ultimamente il diritto è incerto per legge.
Il senatore Casoli e il deputato Paolini adesso presentano interrogazioni parlamentari sulla sicurezza. Casoli e Paolini, non più tardi d’un mese fa, erano pronti a votare il decreto sicurezza “versione hard”, che sospendeva centomila processi per bloccarne uno solo. E tra i centomila processi da mandare alle ortiche c’erano tutti quelli per reati di danneggiamento, cioè tutti quelli su cui hanno fatto la campagna elettorale in nome della tolleranza zero.
Casoli e Paolini hanno votato il lodo Alfano, quello che, in barba alla Costituzione, rende quattro cittadini più uguali degli altri davanti alla legge. È la legalità all’italiana: impunità per pochi, tolleranza zero per tutti gli altri.
E mentre a Roma si votava questa porcheria, vi risulta che a Senigallia i paladini della sicurezza abbiano detto una parola o solo alzato un sopracciglio in disaccordo?
Siamo arrivati a questo punto. Se a sfondare un lettino è qualche giovanotto mentre si sbaciucchia con la ragazza, i due piccioncini si beccano una denuncia per danneggiamento aggravato. Mettete invece sopra lo stesso lettino un’alta carica dello Stato, magari con una delle sue fiamme in un momento d’intimità lontano dalle intercettazioni: lui può sfasciare il lettino e pure tutto lo stabilimento, tanto non ne risponde.
Quindi, cari vandali, fatevi furbi: se siete nervosi, avete voglia di spaccar qualcosa, vi prudono le mani e non ne potete più, prima candidatevi almeno alla presidenza del consiglio.
Bravo! finalmente uno con le idee chiare. tra gli italiani nonostante il molto rimbecillimento causato dai tg di regime, c’è ancora qualcuno che guarda al sodo e ragiona.
Abbiamo provato a dire la nostra, qualche giorno fà, ignorati dalla stampa di regime siamo solo riusciti ad ottenere qualche click sui blog locali. Non in scontro con chi rappresenta le nostre idee presso sedi più qualificate ma pensiamo che, a livello periferico, siamo in grado di poter esprimere le nostre idee in merito.
Il circolo territoriale di AN : Senigallia sull’orlo di una crisi di nervi
Di certo il caldo estivo non favorisce il poter affrontare una qualsiasi situazione con la calma necessaria per addivenire ad una qualche proposta che, se realizzata, possa far intravedere la soluzione dei problemi. da Paolo Belogi
Alleanza Nazionale SenigalliaE’ il caso dell’ultima “emergenza” scoppiata in città: dopo i mai risolti dubbi sulla presenza di amianto in siti di interesse cittadino oltreché turistico, dopo i soldi versati (e da versare) ai margini del rinfresco inaugurale della ‘Nuova Gioventù’ (per i senigalliesi il suo nome vero è ex-Gil), dopo i disagi denunciati in merito all’ancora poco efficiente servizio di raccolta rifiuti, ecco servito il nuovo tormentone estivo: emergenza sicurezza a Senigallia. Stiamo leggendo, in questi giorni, le ricette, provenienti dalle più diverse firme, che scuotono la nostra città e danno l’impressione a cittadini e turisti di abitare e villeggiare in una realtà meno provinciale di quanto non fosse fino a ieri. Triste scoprire come anche in una cittadina che conta poco più di 40.000 abitanti una cosa risolvibile in altri modi possa assumere i connotati di “emergenza”. Onore al merito a chi ha saputo far parlare così tanto e in poco tempo di questo problema ma ora le soluzioni vanno ricercate dagli organi competenti verso direzioni più ortodosse.
Abbiamo assistito alla contrapposizione tra chi propone le ormai famose “ronde” e chi si oppone; in altre realtà i cittadini si organizzano per tali attività a seguito di aggressioni alla persona e non in difesa di un lettino, per cui (pur sempre disapprovandole) andrebbero adottati due pesi e due misure. Da una parte e dall’altra c’è stato un rimbalzo di accuse e di polemiche che, pur stando nella logica della contrapposizione politica, di certo non hanno prodotto alcun risultato concreto. Dal nostro punto di vista, la situazione va analizzata con più calma e senza scontrarsi frontalmente e lanciando accuse reciproche (quando agli avversari politici, quando alle forze dell’ordine o a chicchessia). La nostra posizione è semplice: esprimiamo una chiara contrarietà alle ronde, in quanto sono gli organi preposti a dover tenere sotto controllo certi fenomeni, come il vandalismo in spiaggia, i quali non possiamo negare esistano e siano un problema per tanti concessionari; il ruolo del cittadino deve essere quello di informare le forze dell’ordine nel momento in cui assiste o è a conoscenza di atti vandalici o della commissione di un qualche reato; il resto, lo ripetiamo, spetta agli organi preposti.
Dal canto suo l’amministrazione comunale dovrebbe con maggior calma prendere coscienza che un problema in questo senso esiste e, assieme agli operatori interessati, cercare di formulare proposte che puntino ad una risoluzione del fenomeno; ciò che fino ad oggi non è stato fatto, o non è stato fatto efficacemente a quanto pare; per di più non possiamo che biasimare la mancanza di un assessore al turismo proprio in piena estate, una figura che avrebbe potuto e dovuto occuparsi più direttamente anche di questo problema (ma anche stavolta la logica partitica, e i problemi tutti interni ai partiti della coalizione che governa la città, ha prevalso su quella della buona amministrazione). Il nostro suggerimento è quello di mettere insieme i vari soggetti interessati per avviare un confronto che porti in tempi brevi ad una soluzione efficace del problema; suggeriamo come possibile punto di partenza l’idea di istituire un servizio di vigilanza notturno, con soggetti qualificati che controllino la spiaggia cercando di evitare il verificarsi di atti vandalici; nessun blindamento della spiaggia quindi, ma un servizio analogo a quello che avviene per molte abitazioni ed attività commerciali; in questo modo si può coniugare la libera fruibilità della spiaggia, anche nelle ore notturne, da parte della maggioranza delle persone le quali vogliono godersi una tranquilla passeggiata “in riva al mare” e al contempo cercare di prevenire gli atti vandalici.
Con dei toni più pacati che non estremizzino i problemi, con il dialogo tra tutti i soggetti interessati, nonché sulla base di proposte concrete (fino ad oggi mai arrivate da nessuna parte, specie da coloro i quali sono chiamati ad affrontare tali questioni) riteniamo possibile una soluzione. Ai fruitori notturni (in vena di ‘troppa’ allegria) della spiaggia speriamo li assalga il buon senso: recarsi in spiaggia in orari non proprio da tintarella per compiere atti idioti è segno, oltre che di inciviltà, di scarso buon senso, perché si vanno a danneggiare economicamente e moralmente, spesso ingentemente, dei soggetti che da quegli stabilimenti traggono un reddito per sé e per la propria famiglia.
Il copia e incolla m’ha tradito e in coda alle prime righe m’è scappata una ripetizione inutile.
Intervento equilibrato di Paolo Belogi. Condivido in pieno.
Basta urla e schiamzzi sulla stampa, si propongano soluzioni concrete.
Le due righe che ho postato le ho scritte col contributo di Gabriele
Sono assolutamente d’accordo con Andrea e con tutto il post.
Da quando, una decina di anni fa, iniziarono i provvedimenti restrittivi riguardo la possibilità di accedere, nelle ore serali e notturne, alla spiaggia, il mio primo pensiero fu proprio il rischio vandali.
Perchè il maggior deterrente per questi imbecilli non è altro che la presenza di altre persone.
Se la spiaggia viene vissuta come veniva vissuta 10-15 anni fa i vandali (che sono fondamentalmente dei vigliacchi) si guardano bene dal presentarsi.
La stessa presenza del bagnino(che una volta aveva l’abitudine di dormire nel suo capanno, non so se lo fanno ancora oggi) o di una guardia privata sarebbero più che sufficienti a coprire, con tutta la dovuta discrezione, le 4-5 ore prima dell’alba.
Ma se tutti siamo giunti a queste conclusioni (almeno leggendo il commento di Paolo mi sembra di aver capito questo), c’era proprio bisogno di un’interrogazione parlamentare che presentasse Senigallia come il Bronx e dell’ennesima “emergenza” italiana?
Paolo non è ‘tutti’. E continuo a non avvallare affatto i provvedimenti che altri si sentono in dovere di assumere, mantenendo fede a ciò che è stato scritto a nome del Circolo.
Diciamo che con “tutti” intendevo anime politicamente diverse, al di là di quello che ci viene propinato “dall’alto”.
Spero sia chiaro il senso delle mie parole, che sono tutt’altro che critiche.
Chiarissime, e sono parole che condivido. Ciò che viene meno, troppo spesso, è il buon senso nell’affrontare le cose. Capisco che si sia sempre a caccia di voti e consenso ma così facendo viene a sfuggirci la soluzione dei problemi, quasi sempre a portata di mano.
scusate, ma si può avere un dettaglio di questi atti vandalici? Frequenza, ubicazione, gravità, entità dei danni ecc…
Perchè a leggere certi comunicati sembra davvero che si sia scoperta una Senigallia da Bronx… e da quel poco che vedo io non mi pare…
Concordo in pieno con LorenzoMan e chi aveva già espresso la convinzione che, se la spiaggia tornasse res publica, quei 4 ciambotti che si divertono a sfasciare lettini non avrebbero più campo libero… Come succedeva quando eravamo ragazzini noi, del resto.
Attenzione, comunicazione di servizio:
il giorno 10 agosto, il movimento SI’CARF organizza l’evento: “LA SPIAGGIA DELLE LIBERTA'”: atti vandalici di gruppo sulla spiaggia durante la notte, per partecipare solo 10 euro e potrete rompere e sciacallare tutto quello che riuscirete.
Segui un movimento positivo e dinamico che non dice mai di no, entra nel SI’CARF.
Il problema degli atti vandalici c’è, ma di certo non ha dimensioni preoccupanti e così estese come sembrerebbe da una lettura di ciò che in merito circola questi giorni.
La mia posizione, come ha già detto Paolo, è contenuta all’interno dell’articolo che abbiamo scritto; si pensi ad un sistema di sorveglianza privata che i concessionari devono assumersi a proprio carico.
Le polemiche su questi temi preferisco lasciarle al teatrino tra esponenti delle liste civiche e sindaco o amministrazione comunale; due parti che sono politicamente impeccabili ma praticamente non risolvono mezzo problema.
Scusate se inserisco un secondo commento ma volevo dire che per esperienza personale, avendo lavorato diversi anni in spiaggia come bagnino di salvataggio, la mattina quando arrivavo venivo spesso a conoscenza via radio degli atti vandalici che erano stati compiuti nella notte; ogni volta si trattava di qualche centinaio di euro di danni che qualche sfortunato concessionario scopriva la mattina quando apriva il proprio stabilimento; ciò in certi periodi capitava con una certa frequenza ma parlare di emergenza, francamente, è ridicolo e strumentale.
Concordo con Andrea sul polverone mediatico alquanto sterile, anche se in linea con la moda che del problema sicurezza a livello mondiale. Capiamo il Sen. Casoli che povero, per parlare di sicurezza in una regione fortunamente abbastanza tranquilla, debba montare su sta vaccata estiva.
Purtroppo in 15 anni qualcosa e’ cambiato LorenzoMan e sappiamo a chi ringraziare per questi insegnamenti civici che arrivano quotidiamente dal Cav.(non e’ Satana ma un bel Diavoletto guarda lo stemma del milan!:-))
Senza offesa poi ma Sig. Belogi, ma mi stona e parecchio il suo commento-comizio con la sua appartenza politica, o meglio alzate la testa e differite da fi su queste cagate e fate gli struzzi in parlamento . Bah valle a capire queste schiavitu’ moderne.
Nessuna schiavitù, anzi. Penso che dissentire su ciò che s’è detto sulle ronde da più parti credo dimostri quanto il problema ‘schiavitù’ proprio non ci riguardi. Le stonerebbe meno, probabilmente, sentirmi urlare alla luna in coro con Casoli e altri, ma stonerebbe a me. Le ‘stonature’ in politica poi sono all’ordine del giorno. Pensi, la campagna “Salva l’Italia” promossa da Veltroni (e credo anche passata per Senigallia) non ha trovato i consensi di uomini certo più illustri di me: Cacciari, Bassolino e Chiamparino i quali hanno ben motivato la loro scelta di dire NO ai propri padroni. Io meno politico di loro ho di sicuro meno padroni a cui dover rispondere, e credo di aver ben motivato la mia scelta, peraltro condivisa all’interno del circolo che rappresento. E come già scritto, nell’articolo con Gabriele, una cosa sono i lettini rotti e l’incontinenza di qualche buontempone che alle 3 del mattino trova confortevole ‘farla’ in spiaggia e una cosa sono stupri e aggressioni (con risvolti sovente drammatici). Accumunare il tutto nel suo ‘polverone mediatico’ mi sembra a dir poco irrispettoso e il rischio, sempre in agguato, è quello di non soppesare le due cose come due cose diverse che necessitano di interventi diversi e adeguati. Nessuna stonatura, mi creda. E nessuna offesa, si tranquillizzi.
…e non era un commento-comizio ma solo un articolo del Circolo di AN andato su viveresenigallia.it e 60019.it
Visto il bell’articolo di Andrea ho ritenuto di condividere il mio, sullo stesso tema, con gli amici di Popinga. Ma sono precisazioni che ho comunque fatto in apertura del…comizio.
Cordialità mai di troppo
Turista: “ehi, ma cosa sta facendo?!!”
Vandalo: “le levo il costume!”
Turista: “ma è impazzito? come si permette? Non si può fare questo!”
Vandalo: “CERTO che si può nella Spiaggia delle Libertà!”
(dalla pubblicita della LegaNord per le prossime comunali senigalliesi, nella parte della turista Manuela Arcuri, nella parte del Vandalo Massimo Ceccherini)
Oggi, in edicola, in abbinamento con La Padania, c’è un libricciolo simpatico e intelligente alla maniera dei dialoghi platonici o leopardiani che tratta dell’argomento in maniera filosofica, il titolo è DIALOGO DI UN TURISTA DELLA DEMOCRAZIA E DI UN VANDALO DELLE LIBERTA’, in omaggio col volumetto il Coltellino-taglia-Sdraja o il Pareo-delle-Libertà.