Formati e standard aperti

Nell’ambito informatico, un formato documentale è un insieme di specifiche che definiscono il modo in cui le informazioni contenute in un documento digitale (file) vengono immagazzinate su un supporto di memorizzazione (ad es. un hard disk, o una chiavetta USB).
Esempi di formati documentali includono il formato PDF, il formato HTML (usato per le pagine web), il formato MP3 (usato per i file audio), e così via.

Perché è importante la scelta di un formato documentale piuttosto che di un altro ? Perché chi riceve un file in un dato formato necessita di disporre di un software in grado di leggerlo correttamente, e non tutti i software sono in grado di decifrare tutti i formati; questo perché alcuni formati sono chiusi (o proprietari), ovvero le specifiche non sono pubblicamente disponibili. Leggi tutto “Formati e standard aperti”

Per una teologia della giustizia

E’ stato un incontro molto importante, sentito e partecipato, quello del 22 aprile scorso a Senigallia con il teologo Vito Mancuso.
Organizzato dalla “Scuola di Pace” per il ciclo d’incontri “Germogli di Pace. Sogni e pratiche di comunità“, si è tenuto a Senigallia sul tema “Per una teologia della giustizia”.

Una relazione di grande interesse, introdotta dal professor Vittorio Mencucci, un prete di notevole preparazione, conosciuto ed apprezzato non solo nella Diocesi di Senigallia, e già presente su Popinga con propri scritti.

Quanto al professor Mancuso, che tutti sanno essere docente di Teologia moderna e contemporanea all’Università San Raffaele di Milano, editorialista di Repubblica, firma di prestigio anche per altri giornali, non è possibile sunteggiarne gli aspetti più significativi qui, in queste poche righe. Lo vediamo molto spesso in importanti trasmissioni televisive, e confessiamo di non essere capaci di descrivere la forte personalità di teologo che ha avuto anche diversi conflitti con colleghi conservatori.

Buon ascolto, giudicherete voi.

La botte piena e la moglie ubriaca

Non saprei trovare altra metafora per descrivere le vicende successive all’elezione di Enzo Monachesi a Presidente del Consiglio Comunale di Senigallia. E i Regolamenti, ancora una volta, sono solo carte chiuse nei cassetti. Ecco cosa sta succedendo. Leggi tutto “La botte piena e la moglie ubriaca”

Esperienze di migrazione al software libero

Nel mondo, compresa l’Italia, sono già numerose (e lo saranno sempre di più) le esperienze di passaggio da tecnologie software chiuse a software libero; le realtà che hanno intrapreso la migrazione (cioè il passaggio tecnologico) comprendono sia pubbliche amministrazioni (governi nazionali, enti locali, agenzie governative, scuole, strutture sanitarie,…), sia aziende (sia PMI che grandi realtà), sia privati; di seguito, alcuni link ad articoli sul tema. Leggi tutto “Esperienze di migrazione al software libero”

Intervista a Bucaniere

Spesso, nei blog e nei quotidiani online, più che gli articoli val la pena leggere i commenti. Lì si annidano le opinioni interessanti, le voci fuori dal coro, i punti di vista meno banali.
Per questo abbiamo intervistato Bucaniere, lettore di Popinga e assiduo frequentatore del web cittadino; un osservatore distaccato ma lucido, uno spirito critico intelligente e non allineato.

* * *

Domanda: Bucaniere, partiamo dalla stretta attualità cittadina. Mangialardi ha stravinto le elezioni al primo turno, grazie anche alla lista civica (civetta?) “Vivi Senigallia”. Cosa leggi nel voto? La riconferma di una fiducia, la prova che la gente ha ciò che si merita, una rassegnazione al meno peggio? O c’è dell’altro?
Risposta: Come sempre, le motivazioni alla base del risultato elettorale sono molteplici, soprattutto se interessano un Comune. Di certo la volontà dei più è stata a favore di Mangialardi, che incarna la continuità, l’esperienza, la relativa giovane età, ma anche una volontà programmatica leggibile, una squadra allargata ed una sintonia con posizioni politico-ideologiche storiche. Con l’aggiunta di rapporti umani, amicali, generazionali, ecc. che hanno un’importanza da non sottovalutare per elezioni comunali. Leggi tutto “Intervista a Bucaniere”

La malattia dell’islàm

Abdelwahab Meddeb - La malattia dell'IslamIl libretto di Abdelwahab Meddeb, scritto nel 2002 a seguito dello shock mondiale provocato dagli attentati dell’11 Settembre 2001, è costituito da 33 agili capitoletti di 3-4 pagine ciascuno, suddivisi in quattro sezioni:
1 Lo sconforto dell’islàm
2 Genealogia dell’integralismo
3 l’integralismo contro l’Occidente
4 L’occidente esclude l’islàm
Il volume si conclude con un’appendice dal sottotitolo: Che cosa ci si può attendere da una guerra? che presenta le considerazioni dell’autore a proposito della seconda guerra del Golfo.

Abdelwahab Meddeb è di origine tunisina, ma si è formato in Francia, dove ha studiato e dove risiede. E’ Professore di Letteratura Comparata all’Università di Parigi X, dirige la rivista “Dédale”, è poeta e romanziere, oltre ad occuparsi di trasmissioni televisive e radiofoniche sulla cultura islamica. La sua conoscenza dell’Arabo gli consente una padronanza dei classici islamici che manca alla maggior parte degli studiosi occidentali che devono limitarsi alle poche traduzioni disponibili o ai commenti di chi li ha potuti leggere in originale. Da ogni pagina del libro traspare il genuino raccapriccio per le efferate violenze compiute dai fondamentalisti e il disperato tentativo di trovare una soluzione per interrompere questo fiume di sangue che non riconosce come appartenente all’islàm, o almeno al suo islàm, a quello che ha respirato fin da bambino nella sua società natale. Leggi tutto “La malattia dell’islàm”

Cos’é il software libero

Dal punto di vista strettamente tecnico, la locuzione “software libero” (detto anche Open Source, o FLOSS), indica una categoria di applicativi informatici (software) che vengono rilasciati con una licenza d’uso (ovvero i termini e le condizioni sotto le quali l’utente è autorizzato ad utilizzare il software) che garantisca all’utente le cosiddette “quattro libertà fondamentali”:

1. Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo;
2. Libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie necessità;
3. Libertà di ridistribuire copie del software;
4. Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti (e le versioni modificate in genere), in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio.

Un programma è software libero se l’utente gode di tutte queste libertà; l’accesso al codice sorgente del software (ovvero le istruzioni espresse in un linguaggio di programmazione che ne definiscono la funzionalità) ne è un prerequisito; per questo si parla spesso di software libero come “open source” (o “codice a sorgente aperto” in italiano). Leggi tutto “Cos’é il software libero”

La Diamantina

Acqua scura cómә l piómbә
sә prәpàra malasù da lóngh,
quànd’ancó machì a marina
la caldàccia tàja lә gàmbә
e l garbìŋ fiàra.

Ma la bùga prèst càrga
e prèst lìbbәra,
e dagià n tramóntә róšcә
ariscàlda st’aréna pәsànta
dòpә l tәmpuràlә.

Da chәla finèstra apèrta
tra l Fusàččә e Scapәzàŋ
véggh i culóri dәl tèmp.
Nun vòj capì pәrché:
mә cuntènth dә struligà.

La nostra promessa è restare qui

Ci congratuliamo per la vittoria di Maurizio Mangialardi, forse inaspettata con queste proporzioni, con la nostra promessa di restare qui, ad osservare, commentare e proporre, come sempre. Partendo, per esempio, dalla prima pagina del programma elettorale della coalizione vincente, in cui si parla di Anagrafe Pubblica degli Eletti e Nominati. Su questo argomento avevamo intervistato lo stesso Mangialardi durante le “tribune elettorali“.