Note per Ida

Andrea Zepponi in concerto

Coniugare contingenza ed eternità è impresa titanica, ma quando, tra le cose umane, per contingenza si intende il distacco inevitabile da ciò che si ama e per eternità il desiderio costante di perpetuarne la memoria, ecco che la scomparsa di una persona amata ne consegna l’essenza all’eternità ove il ricordo ricorrente ha fissato e interiorizzato la sua immagine imperiture. Allora la contingenza trova il suo punto di contatto con l’eterno quando il ricordo irrinunciabile si sposa a un’occasione degna anch’essa di essere ricordata perchè congiunta a un momento di incontro spirituale e celebrativo.

L’incontro tenuto in casa Cavatorta venerdì 11 agosto 2006 a Senigallia ha avuto come principale intento la commemorazione della scomparsa di Ida Candusso in un momento conviviale e di ritrovo fra coloro che l’hanno conosciuta ed amata. Nell’ambito di questa iniziativa privata si è quindi tenuto un concerto che ha visto impegnato Andrea Zepponi (già diplomato in Canto al Conservatorio di Pesaro dove attualmente studia Clavicembalo) nella veste di clavicembalista e di cantante.

Il programma, ispirato alle ricorrenze celebrative in corso, ha privilegiato autori come Domenico Scarlatti e Wolfgang Amadeus Mozart di cui ricorrono appunto i 250 anni, rispettivamente, dalla morte e dalla nascita. Dopo una prolusione del sacerdote intervenuto, si è svolta la prima parte del concerto che ha esordito e si è conclusa con due trascrizioni di J. S. Bach per clavicembalo del concerto di AntonioVivaldi – Op. 9, n. 3 in Re maggiore e quello di Alessandro Marcello – n. 3 in re minore.  Fra questi due brani Zepponi ha eseguito un’antologia di sonate di Domenico Scarlatti fra le più note e rappresentative: la funambolica Toccata in re minore, con incroci delle mani sulla tastiera, e la suggestive sonate K. 215-216 e K. 132, dalla ben delineata cantabilità, per poi concludere con le note rutilanti della K.153.

La vena virtuosistica dell’esecutore, versato nella musica barocca e nel melodramma, ha poi continuato il programma della seconda parte del concerto con due brani celeberrimi per clavicembalo: la Passacaglia in sol minore di Georg Friedrich Haendel e la Toccata di P. Domenico Paradisi. La parte lirica del concerto, in cui Andrea Zepponi si è esibito come cantante nel timbro di baritono accompagnandosi alla tastiera del clavicembalo, ha suscitato curiosità e consenso perché le arie d’opera eseguite erano ben adattate e adeguate alle sonorità dello strumento. Titoli come  “Ombra mai fu” dal Serse di Haendel, “Se vuol ballare signor contino” e “Non più andrai farfallone amoroso” dall’opera Le Nozze di Figaro di Mozart indi “Der Vogelfänger bin ich ja” e “Ein Mädchen oder Weibchen”, le due arie di Papageno, dall’opera Il Flauto Magico di Mozart, hanno costituito il clou della serata e, come bis, la serenata dal Don Giovanni di Mozart “Deh, vieni alla finestra” perfettamente restituita dall’esecuzione al clavicembalo tenuto nel registro di liuto, che ben simula il mandolino con cui si canta in scena il brano. Al termine la Marcia Turca di Mozart ha concluso il concerto tra gli applausi dei numerosi ospiti intervenuti.

Accanto al rilievo celebrativo che ha avuto la serata in casa Cavatorta, il concerto di Zepponi ha riproposto un interesse per il gusto di fare musica nella dimensione del privato in cui suonare e cantare riacquistano la loro originaria valenza di nobile diletto che dona una scintilla di eternità a coloro che vi prendono parte. In fondo, la musica è ancora l’unico vero mezzo che ha l’uomo per possedere il tempo.

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