Le terre furon liberate per sempre

C’è una lapide in alto a destra sotto il portico del comune. E’ del 1939. Credo che sia una delle cose più comiche che possano offrire i muri di questa città. Riproduco qui sotto le parole:

A MEMORIA IMPERITURA
DI MEDERICO PERILLI
PROGETTISTA GENIALE
E DIRETTORE DEI LAVORI
ONDE IMBRIGLIATO
IL CORSO DEL FIUME
DA NUOVE ALLUVIONI
LE TERRE INTORNO
FURON LIBERATE PER SEMPRE
IL CONSORZIO DEL MISA
PLAUDENTE IL COMUNE
POSE

1939 – XVIII

Non è tanto il testo che fa ridere (il fascio ci dava dentro con gli aggettivi): è la fotografia che rende comiche le espressioni “geniale”, “liberate per sempre”, “plaudente il Comune”. Date un po’ un’occhiata a questa foto Leopoldi pubblicata sul quindicinale “Il Comune” n. 7 del 25 marzo 1956.

La didascalia spiega che si tratta, povero Mederico, dell’alluvione del 30 novembre 1940, la più grande del secolo secondo gli annali. Quasi l’avesse chiamata lui tutta quell’acqua.

Spero adesso che con questa segnalazione gli eventuali discendenti del geniale progettista siano buoni con me e non mi citino in giudizio per diffamazione a mezzo blog: tengo a dire che gli stessi detrattori del Perilli ammisero che l’intenzione era buona ma lo scarso finanziamento aveva permesso di realizzarla soltanto per metà.

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