La Malfa: noi i primi a voler cancellare le Province

Giorgio La MalfaInvitato personalmente a farci conoscere la posizione del PRI in merito al tema dell’abolizione delle Province, Giorgio La Malfa ci ha risposto, e lo ringraziamo. Pubblichiamo qui il suo intervento, appositamente scritto per Popinga, che nei mesi scorsi ha promosso un dibattito nel merito.

Come si sa ed è stato ricordato qualche settimana fa da Bruno Vespa in una trasmissione del suo “Porta a Porta”, la proposta originaria di abolizione delle province fu fatta in totale isolamento dal Partito Repubblicano Italiano negli anni Settanta. In particolare, noi proponemmo che nel momento nel quale si dava vita all’istituto regionale si eliminassero le province in modo da non aggiungere un nuovo livello di burocrazia pubblica, ma lo si sostituisse con un istituto come la regione ritenuto più efficace ai fini della migliore e più razionale gestione delle risorse del territorio nazionale.

La proposta venne allora respinta da tutte le grandi forze politiche, ed in particolare dalla DC e dal PCI, che sostennero invece l’assoluta essenzialità di quell’istituto che in verità aveva allora compiti limitatissimi. Il governo di centro sinistra 1996-2001, nella pessima riforma elettorale approvata a pochi giorni dalla fine della legislatura, introdusse in Costituzione un esplicito riferimento alle Province, cosicché l’abolizione delle province, di cui con grande ritardo molte forze politiche hanno preso a parlare, presenta anche la necessità di una revisione costituzionale, che rende ovviamente più lungo e più difficile l’iter di una eventuale abolizione.

Il PRI non ha mai mutato opinione e non vede motivo di mutarla circa l’inutilità delle province, l’opportunità di abolirle e il risparmio di risorse e di burocrazia che tale abolizione porterebbe con sé. E tuttavia, poiché sa che le maggiori forze politiche parlano molto di temi che appaiono popolari alle orecchie dei cittadini, ma non intendono poi davvero impegnarsi nella realizzazione delle cose di cui parlano, il PRI si limita a ricordare le proprie passate e documentate posizioni senza confondere la propria voce con quanti in ritardo, e probabilmente con qualche riserva mentale, pongono oggi il problema.

Giorgio La Malfa

17 pensieri riguardo “La Malfa: noi i primi a voler cancellare le Province”

  1. Il PRI non “vuole confondere la propria voce” ma nell’ultimo ventennio pur di mantenere una manciata di poltrone in parlamento, ha confuso la sua nobile e lunga storia di partito della sinistra moderata, antifascista, repubblicana e alternativa alle ideologie del ‘900, confluendo nella destra più populistica di quest’ultimo ventennio. (Non che dall’altra parte abbiano brillato di coerenza e chiarezza… s’intenda!)

    Pur di sopravvivere sotto l’ala di Berlusconi ha subito una importante (relativamente alla microscopica dimensione del partito) scissione con la Sbarbati e molti altri repubblicani che non hanno accettato l’idea che il partito che orgogliosamente si definiva come “l’altra sinistra” potesse finire ad essere “l’altra destra”.

    Peccato, perché proprio dei Repubblicani e di un repubblicanesimo forte e convinto ci sarebbe proprio bisogno in questo periodo di decadenza istituzionale.

  2. L’intervento di Tranquilli mi spimge a precisare alcuni punti :l’alleanza con Berlusconi risale al 2001 e non all’ultimo ventennio!La decisione,difficile,si rese necessaria x la volontà dell’UNIONE di cancellare il PRI in cambio di due poltrone1è stata rinnovata ora alle identiche condizioni di autonomia e cioè i parlamentari repubblicani non confluiranno nel gruppo PDL ed il PRI non si scioglierà!Nonostante le microscopiche dimensioni nessuno di noi ha intenzione di andarsi a nascondere nel P.D.o nel P.d:L come altri ed altre che conosciamo!enrico filonzi

  3. A Senigallia quando ero ragazzo veniva spesso La Malfa Ugo.Al Centro Mazziniano davanti al Rossini era la sede del partito e centro studi,l’on.Ugo La Malfa e non giorgio ( altra cosa altra cosaccia)veniva a trovare Chiostergi figura carismatica di repubblicano storico senigalliese la cui tomba è la prima entrando al Cimitero delle Grazie a destra,il padre La Malfa Ugo aveva un passato storico morale chè proveniva dal partito d’azione ed era sempre senza soldi.Lo chiamavano Cassandra per il suo alto pessimismo economico che sempre professava,provavano a tirargli la giacca sempre,ma lui mai accettò compromessi ed i meriti che sfacciatamente oggi il figlio si arroga nulla hanno a che fare con lo stesso.Fu tra i promotori delle Regioni negli anni 70 persona scomoda perchè onesta e di tendenze anti fasciste all’opposto della becera destra berlusconiana nella quale ora nuota il figlio.Morto Ugo , il partito si spezzò quasi scomparve,ma il furbo Giorgio si impadronì a Piazza Caprettari della sede ed assoldò mezze figure costituendo con carte bollate ed avvocati un nuovo partito e gli mise i panni del vecchio glorioso che il povero padre aveva lasciato morendo.Gira voce che il partito che g.la malfa junior possiede sia composto dal medesimo e dalla moglie .Altra poca gentaglia campa coi soldi di Berlusconi e porta addosso la tessera con l’edera, ma non è il vero P.R.I. altra cosa.La Malfa J. è uno dei tanti furbi che ha studiato coi soldi del padre operando al contrario però.
    E’ pertanto uno sfacciato bugiardo.
    dario.

  4. Simone, tu dici “far parte della coalizione di centro-destra, anzi di destra “… non seguirai la patetica propaganda veltroniana in materia? il pdl, piaccia o no a Veltroni, è una coalizione di centro-destra.
    Capisco che Veltroni non abbia argomentazioni migliori ma rischia di essere alquanto patetico se lo ripete all’infinito.
    O forse si deve parlare di pdl a destra perchè il pd si è spostato direttamente nella zona che appartiene, tradizionalmente, al centro-destra? Meglio così, ho sempre pensato che le posizioni corrette fossero quelle di centro destra e non quelle di centro sinistra 🙂

  5. Centro, destra, sinistra, centrodestrasinistra…….
    Non mi interessano i punti cardinali.
    So solo che il Partito Repubblicano quando ero bambino era l’emblema dell’onesta e della politica come servizio, niente a che fare con l’ultraliberismo del partito azienda, partito nato e cresciuto senza un minimo di dialettica ne di democrazia interna.
    Non esiste alcun punto di contatto tra ciò che era il Pri e ciò che è il Pdl.
    La Malfa lo considerò un inetto che vive di luce riflessa del padre che invece fu politico di grande spessore.
    Ha svenduto un partito storico per quattro lenticchie e ora alimenta con i suoi sei voti l’universo dei partiti che non contano un c… nel panorama politico nazionale.
    Che il Pdl appartenga alla Destra penso non ci sia alcun dubbio e di quel che dice Veltroni non me ne importa nulla.
    Il Centro lo vedo più rappresentato dalle forze cattoliche che si rifanno ai Casini e ai Tabacci.
    Comunque non c’è problema io vado voto e mi metto la molletta al naso come insegnatoci da Andrea Scaloni poichè la cabina elettorale emanerà un fetore insopportabile.

    P.S. Non so se avete notato che non esistono più manifesti elettorali.
    Perchè spendere inutilmente soldi in pubblicità elettorale del resto….
    I capilista sanno benissimo che verranno eletti, quelli dietro sanno benissimo che non ce la faranno mai, e noi andremo lì a pensare di fare democraticamente il nostro dovere…..Vergogna!!

  6. Filonzi inutile nascondersi dietro una foglia di fico, anzi di edera… La Malfa per un po’ di potere, o forse ad esser buoni solo per istinto di sopravvivenza, ha snaturato quel poco che restava del partito, ha condotto il PRI a destra, ha provocato una grande scissione interna, e quel poco che resta del PRI è costretto a rinunciare al suo simbolo e dissolversi nel PDL. Alle prossime elezione il simbolo del PRI non ci sarà, e questo è quanto basta per dire che è morto. AMEN!

  7. Tutti rimpiamgono il PRI di Ugo La Malfa!Quasi nessuno lo votava!In queste elezioni vorrei capire chi si presenta col proprio simbolo. Un poco di pazienza perchè alle Europee del prossimo anno ricomparirà la foglia di EDERA non per nascondersi.Insisto questo lo hanno fatto tanti altri!

  8. Il povero Ugo si rivolta nella tomba nel vedere come è stato ridotto il PRI. Sotto la statua di Giordano Bruno, a Campo De’ Fiori, si disse che qualcuno le proprie bandiere le aveva comperate alla Standa. Oggi il glorioso PRI è stato svenduto da tempo al Cavaliere per due miseri posti alla Camera. uno dei quali nella nostra regione, e per ricevere i denari per ripianare i debiti del partito, tradendo una storia centenaria. Vergogna!

  9. Non ho conosciuto Ugo La Malfa perché mi sono iscritta al P.R.I recentemente. Ho conosciuto Giorgio La Malfa e lo considero un signore delle politica! Sacrosanta la battaglia per l’abolizione delle province. Altri hanno disonorato il P.R.I ma fortunatamente se ne sono andati. Non sara’ un caso se oggi milito in un partito che da sempre coltiva gli ideali dei miei antenati.

  10. Cara Paola,
    te lo dico senza alcuna remora forse perchè ho conosciuto il PRI da ragazzo quando abitavo a Senigallia.Chiostergi Giuseppe eroe della battaglia delle Ardenne,Elena Croce,figlia di Benedetto Croce era amica fidata della vecchia povera edera pulita e veniva spesso a Senigallia,l’Ing.Claudio Salmoni di Ancona -deceduto-,l’On. Morea di Fabriano compagno di battaglie anche in Spagna di Chiostergi,e varie altre persone purtroppo scomparse per ragioni anagrafiche erano gli amici depositari di Ugo La Malfa.( tutti antifascisti )
    Cara Paola leggi un poco le battaglie politiche che fece Ugo La Malfa che purtroppo ora è padre di Giorgio La Malfa, questi nulla ha ereditato dalla suola di vita esempio del padre.
    Ugo La Malfa proveniva dal Partito d’Azione, prova a pensare la posizione che ha ora Giorgio La Malfa,mai il padre si sarebbe fatto finanziare da una destra così ignorante e poco-affatto istruita.
    Quando hai tempo vai a vedere quanto predicava il padre Ugo e poi fai il confronto.
    La EDERA alle europee è ” corrente Sbarbati ” ultima dei Lamalfiani Repubblicani veri.
    credimi e indaga,
    cari saluti,
    dario

  11. Cara Paola, non aggiungo altro a quanto detto da Dario Petrolati che condivido in pieno. Ti consiglio di prendere contatto con Fabrizio Belfiore (Segratario regionale dell’MRE) e Luca Bartolini (Segretario provinciale dell’MRE) due giovani in gamba, ti spiegheranno perchè l’EDERA è Luciana Sbarbati e l’MRE.
    Fraterni saluti, Ciceruacchio.

  12. caro dario la storia la conosco benissimo mio nonno per le sue idee di liberta’ e democrazia e’ morto in esilio in svizzera e mio suocero repubblicano vero morto alcuni anni fa antifascista sicuramente lo avrai conosciuto parli di giorgio la malfa che si finanzia con la destra la sbarbati si finanzia con altre cose………… e non militero’ mai in quel partito perche’ io onoro i miei antenati.io sono anticomunista antifascista democratica e laica

  13. Cara Paola,
    è questo un momento assai difficile complicato troppo colmo di incertezze e doppi giochi.Io non volevo assolutamente irritarti nè tantomeno convincerti solo desideravo farti presente la mia testimonianza.Ho visto di persona cadere travolti ideali e mi sorprende la tua sicurezza,ora come adesso iscriversi giurare su un partito un movimento ?.Ti fa onore proseguire le battaglie dei tuoi antenati spero solo tu non debba poi sorprenderti amaramente essere antidemocratica e laica nell’anima e nello spirito non significa dare fiducia a chi ritieni tu, io proposte in cambio non te ne posso fare anche perchè sarebbe disonesto ognuno ha la sua storia.Spero per te cara Paola tu un giorno possa dire avevo ragione nel senso che ti fa onore proseguire nella strada che percorrevano i tuoi.Auguri , comunque,io ho solo fatto presente la mia testimonianza.
    dario.

  14. Caro Petrolati, mi sono arrabbiata perché certe persone non le devi nominare. Hanno rovinato il P.R.I. con i suoi ideali e la sua storia, assetate di potere, ambizioni etc. etc., disposte a calpestare tutto. Io rimango delle mie idee, mi stimo e dico sempre che il mio voto è importante, non sono ambiziosa ma mi stimo. Se poi vogliamo parlare personalmente di politica, sono sempre disponibile, ma quella pulita.

  15. Sono stato iscritto per trenta anni al PRI, e a Campo De’ Fiori sotto la statua di Giordano Bruno si tuonò contro chi aveva comprato le proprie bandiere alla Standa. Poi si è andati a braccetto con costoro, che erano interessati all’Edera, e ci si è svenduti per tre posti in Parlamento e i denari per pagare i debiti del Partito. Questo fa male per chi crede negli ideali, ma arriverà il giorno che chi ha fatto scempio della nostra storia, della storia d’Italia, sarà travolto dalle proprie scelte.

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