L’opposizione che salva la maggioranza

Oggi l’Associazione OpenPolis ha pubblicato il rapporto “L’opposizione che salva la maggioranza”, ovvero quando chi governa e chi gli si oppone (o in teoria dovrebbe farlo), in realtà vanno a braccetto. Due lati della stessa medaglia, che abbiamo imparato da tempo a chiamare consociativismo, oppure “monopartitismo imperfetto“. Ecco cosa emerge dal rapporto:

Maggioranza salvata. Il rapporto, attraverso l’analisi di tutte le votazioni elettroniche d’aula, si concentra sulle votazioni con maggioranza salvata, ovvero quelle in cui la maggioranza di Governo è stata salvata dai voti e dalle assenze dei parlamentari di opposizione. In questi casi quindi, se tutti i parlamentari di opposizione fossero stati presenti e avessero votato contro la maggioranza, quest’ultima sarebbe stata battuta nella votazione.

Più di un voto su tre. Il non-voto dell’opposizione è talmente ricorrente da assumere un carattere sistemico rispetto l’attività parlamentare. Infatti, finora in questa legislatura su un totale di 14.494 votazioni le situazioni di maggioranza salvata sono state 5.098, ovvero il 35%.

Opposizione part-time. Tutti i deputati e i senatori dell’opposizione hanno contribuito almeno una volta a “salvare la maggioranza”, non partecipando al voto. Se li mettiamo in classifica, risaltano nelle prime posizioni i nomi dei segretari di partito: alla Camera, Bersani è primo (2.306 salvataggi), Di Pietro è terzo (2.019 salvataggi) e Cesa è quattordicesimo (1.437 salvataggi) mentre al Senato, Bonino è prima (1.331 salvataggi).

Le leggi. Molti provvedimenti sono stati approvati anche grazie alle assenze dell’opposizione nelle votazioni finali. Quei voti cioè che rappresentano un passaggio decisivo nell’iter di approvazione di una legge perché consentono al provvedimento di passare all’altro ramo del Parlamento o di diventare legge. Fra i più significativi: Salvataggio Alitalia, Contrasto immigrazione clandestina, Rifiuti in Campania, Riforma Brunetta della Pubblica amministrazione, Terremoto in Abruzzo e Scudo fiscale.

Per saperne di più, visita il sito dell’Associazione OpenPolis (e magari iscriviti pure!)

5 pensieri riguardo “L’opposizione che salva la maggioranza”

  1. E chissà quante assenze sono state attentamente volute da questi signori; dati oggettivi che confermano come l’intera classe politica italiana vada spazzata via.
     

  2. Ricordo una votazione…credo fosse l’Ottobre di due anni fà…22 parlamentari dell’opposizione assenti e fiducia confermata per 15 voti.
    A questo punto ritirerei fuori la vecchia “molletta” da mettersi al naso andando alle urne, a cui io, in questo blog, contrapposi il mio “non voto consapevole”, ossia il diritto a dire che né il candidato del PDL né quello del PD né nessun altro riscuotevano il mio consenso.
    La vera contrapposizione non è più tra pseudo-destra e pseudo-sinistra, ma tra noi e loro. Purtroppo la cosiddetta casta esiste, è il vero probema di questo Paese e io non mi sento costretto a sceglierla (in realtà non farei nemmeno quello, con questa legge elettorale) andando a votare.
    E se una nuova legge elettorale prevedesse che, a fronte di un 25-30-35% di astenuti corrispondessero il 25-30-35% di seggi vuoti in Parlamento?

  3. Sono convinto anche io che in questo paese il non voto sia la sola scelta veramente consapevole, perchè alla fine dei conti la casta dimostra sempre di essere tale e trasversale.
    Poi sappiamo bene che il non voto o la scheda bianca rimarranno sempre una minoranza, perchè tutti son pronti a criticare ma poi trovano sempre una ragione per votare quello che considerano “il meno peggio”.
    Quello che temo e di cui sono convinto è che ancora ci siano davvero troppe persone che ancora credono veramente nel loro politico di riferimento, come se le centinaia di esempi e spettacoli indecorosi che tutta la classe politica offre non fossero sufficienti.
    Vedere Bossi che ricava un posto al figlio in consiglio regionale, sentire l’ipocrita attacco di Di Pietro alla casta (di cui fa eccellentemente parte) dopo che anche lui sta ricavando un posto per suo figlio, sempre in consiglio regionale, rende bene l’idea di tutto ciò.

  4. Per i miei impegni sempre maggiori che ho qui in Centro ed anche per il fatto che non so mai dire no a chi mi chiede un piccolo favore,
    succede allora che la sera mi accorgo che il giorno non ho pranzato ed a volte la stanchezza supera i limiti che non riesco a riposare.
    Predetto perchè non riesco a perdonare la classe politica che con ragioni e non opera facendo precipitare nella vergogna assoluta il nostro Paese.
    A volte a sinistra altre al centro eppoi dove si può coloro che seggono pensando a volte che vivono in una nazione che era solo di vanto hanno trascinato questo povero bellissimo Paese in un antro buio ove non si sente e manco si vede.
    Siamo ridotti in ginocchio la gente si scansa come per vergogna ed altro.
    I nostri rappresentanti o meglio coloro che dovrebbero rappresentarci hanno perduto ogni senso del dovere di dignità.
    Barzellette e scurrilità e lacrime secche in tanta indifferenza.
    Non si vince nulla almeno ogni dignità perduta vale il danaro e come si ha non importa.
    Un mondo di furbi di vergogna colmi.
    Ci si sveglia con la paura di essere declassati……nella paura nella vergogna….che peccato …..senza dare la palma a nessuno, io non mi riconosco più in alcuno e me ne vado senza salutare.
    dario.
     
    p.s.
    grazie per l’ospitalità.

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