Ipertensione
(segue) E’ noto da tempo l’effetto benefico dell’olio extra vergine d’oliva (VOO) sulla pressione arteriosa ed è stato evidenziato che l’effetto benefico della dieta mediterranea (DM) nei soggetti ipertesi, è maggiore di quello ottenuto con una dieta ricca in acidi grassi polinsaturi. Continua a leggere…
Per introdurre questa storia potrei prendere in prestito un testo degli 883. Erano “gli anni delle immense compagnie” quando conobbi M., molte stagioni fa, mentre l’adolescenza ruggiva, e la droga era là, dietro casa. Oggi lo incontro di nuovo, nuovi io e lui. E’ stato come conoscerlo per una seconda volta quando ho letto della sua esperienza con la strada, con lo spaccio, con la polizia. Ti invito a leggerlo, a commentare, e magari a dialogare con lui. (ms)
– Hai qualcosa di zuccheroso? Cosi mi riprendo… –
– Guarda che non è mica come le canne, che se mangi ti passa. Rilassati e goditi la botta. Le prime sono le più belle. –
Eh si. Avevo fatto confusione. Avevo fumato eroina, non hashish. Continua a leggere…
(segue) L’enorme progresso tecnico scientifico nei vari ambiti della scienza e la progressiva evoluzione della medicina verso quella che viene chiamata la Medicina Basata sulle Evidenze, ha spinto numerosi studiosi a porre in atto una serie di ricerche per verificare se gli effetti terapeutici dell’olio d’oliva, sostenuti e tramandati nel corso dei millenni fino ai nostri giorni, sono veramente attendibili o meno.
In tale ambito, con una rassegna sintetica, abbiamo voluto valutare se e quanto siano dimostrate le affermazioni che l’olio extra vergine d’oliva (VOO) possa essere in qualche modo efficace nel concorrere a prevenire e/o ridurre e/o a curare ipercolesterolemia, profilo delle lipoproteine sieriche ed aterosclerosi, ipertensione arteriosa, profilo trombofilo e malattie cardiovascolari, ossidazione e stress ossidativo, processi infiammatori, obesità e diabete tipo 2, e neoplasie. Continua a leggere…
Intervenuta al recente convegno “Memorie di un testimone“, del quale abbiamo pubblicato la registrazione audio integrale, Lucia Marcheselli, senigalliese, docente di lingua e letteratura neogreca all’Università di Trieste, ci ha gentilmente concesso la pubblicazione del seguente articolo, in cui approfondisce alcuni aspetti dell’occupazione italiana dal ’41 al ’43, e della resistenza greca. Di un secondo testo è imminente la pubblicazione.
L’occupazione italiana (1941-43) nella letteratura neogreca[1].
Lo stereotipo degli “Italiani brava gente” è più o meno dominante nella letteratura e nella memorialistica greca riguardante gli anni terribili dell’Occupazione congiunta italotedesca (1941-43).
I testi di riferimento sono molti, di diverso valore letterario e storico: per una breve comunicazione come questa, non avrebbe senso redigere una bibliografia ragionata, tanto più che una ricognizione completa del materiale non è stata fatta finora nemmeno in Grecia.
Per un Congresso come questo, può essere più interessante segnalare alcuni punti cruciali, che illustrano meglio la posizione occupata dagli Italiani nell’immaginario collettivo greco: per prima cosa, va detto che il giudizio sugli Italiani non è mai disgiunto, anche quando non se ne parli apertamente, dal confronto con i Bulgari, ma soprattutto con i Tedeschi, che hanno lasciato un ricordo terribile in Grecia, contribuendo in tal modo ad alleggerire l’atteggiamento generale dei Greci nei confronti dei loro, relativamente più miti, alleati di occupazione. Continua a leggere…
VISTO CHE
oggi, ad ispirare il pacchetto sicurezza e la guerra all’immigrazione clandestina è l’assoluta, sacrosanta e imprescindibile esigenza di sicurezza dei cittadini, soprattutto verso i reati comuni, perché così non si può più andar avanti signora mia, bisogna mandarli tutti a casa tranne le badanti, l’Italia agli italiani, multietnico vallo a dire a tua sorella, ci fregano il lavoro e violentano le nostre donne, finalmente la legge vale per tutti,
QUALCUNO SAREBBE COSÌ GENTILE DA SPIEGARMI PERCHÉ
non più tardi d’un anno fa, lo stesso Governo presentò il decreto sicurezza che bloccava i processi “non prioritari”, ossia per reati come aborto clandestino, abuso d’ufficio, associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, calunnia, circonvenzione di incapace, corruzione, corruzione giudiziaria, estorsione, frodi fiscali, furto in appartamento, immigrazione clandestina, maltrattamenti in famiglia, molestie, omicidio colposo per colpa medica, omicidio colposo per norme sulla circolazione stradale vietata, peculato, porto abusivo di armi, rapina, ricettazione, sequestro di persona, sfruttamento della prostituzione, stupro e violenza sessuale, usura, violenza privata?
Se ti è capitato di chiedere al negoziante di darti la spesa senza l’immancabile busta di plastica, se entri nei centri commerciali con vecchi sacchetti in mano, magari quelli di tela, insomma se comprendi che usare meno plastica è cosa buona e giusta, allora a Senigallia c’è qualcuno che sta cercando te, e tu neanche lo sai! Continua a leggere…
Il prof. Giuseppe Caramia, Primario Emerito di Pediatria e Neonatologia Azienda Ospedaliera Materno Infantile “G. Salesi” – Ancona, è l’autore di questo lavoro (che pubblicheremo in successive puntate). Ci ha concesso la facoltà di trarre dall’originale, redatto per una pubblicazione scientifica di prossima uscita su una rivista internazionale, una “versone ridotta, divulgativa omettendo anche le precise e numerose referenze bibliografiche. Lo spirito che ci ha spinto è quello di fornire ai nostri lettori, come abbiamo avuto già modo di scrivere , quelle nozioni che ” sarebbero indispensabili per qualsiasi buon consumatore di questo prezioso prodotto “.
Per accedere ad altri dati ed alle pubblicazioni del professor Caramia indichiamo i siti seguenti:
Iniziamo con la prima parte che consiste in excursus di carattere storico.
Cenni storici
Per una tradizione lontana, che si perde nella notte dei tempi, l’olio d’oliva extra vergine è stato sempre considerato una sostanza a metà tra l’alimento ed il medicinale e, molto verosimilmente, fin dall’inizio è stato usato anche a scopo terapeutico . La storia dell’olivo sembra aver avuto inizio nell’Età del Rame nel IV millennio a.C. quando l’uomo, alla caccia e alla pesca, associò una qualche attività agricola e, da un cespuglio spinoso con frutti piccoli, nocciolo grande e poca polpa, l’olivo selvatico, ricavò un liquido denso, untuoso, benefico, gradevole, migliorando poi, nel corso dei secoli, le piante e il loro frutto. Continua a leggere…
Giovedì sera a Senigallia 2.0 è accaduto ancora: poche persone, ma tanta partecipazione, interesse, dibattito. Gli addetti ai lavori, su tutti Paolo Mirti e Lorenzo Campanelli, sono stati i primi a volere il confronto, e a cercare suggerimenti e nuove idee.
Per un resoconto imparziale dell’incontro leggi il live blogging di Andrea Garbin. Da parte mia dico questo. Continua a leggere…