Tremonti No-Global!

Ieri sera ad “Otto e Mezzo“, la trasmissione di Giuliano Ferrara ed Ritanna Armeni su La7, si è avuta l’ennesima mutazione politica del piccoletto con gli occhiali che risponde al nome di Giulio Tremonti.
Tutti credevamo che fosse un liberista filo tatcheriano, invece abbiamo scoperto con somma sorpresa che il nostro ministro dell’economia è un convinto No-Global. Leggi tutto “Tremonti No-Global!”

Quando il giornalismo va a farsi benedire /3

Chissà a cosa si riferiva don Gesualdo Purziani quando, in occasione dell’incontro del Vescovo coi giornalisti per il loro patrono San Francesco di Sales, ha parlato di «impegno etico». Non è neppure chiaro cosa intendesse per «valori di riferimento» de La Voce Misena, settimanale di cui è direttore editoriale.
Spero che l’etica giornalistica e i valori di riferimento non siano quelli che il sottoscritto ha intravisto qualche mese fa: La Voce Misena ha pubblicato un corsivo, ha censurato la replica di un lettore (io) a quel corsivo e infine ha pubblicato la contro-replica del corsivista.
Per questo genere di “impegno etico”, in qualunque giornale, il giornalista e il direttore si vergognerebbero e chiederebbero scusa. Nei Paesi a cultura anglosassone, poi, questo “impegno etico” verrebbe premiato con una bella cacciata a pedate dalla redazione.
Dalle parti di Via Cavallotti, invece, fanno pure gli offesi…

Ma siamo veramente bravi?

Angelo Del Boca - Italiani, brava gente? (copertina)

Mi è capitato di trovare la recensione sul Corriere della Sera e, ispirato, l’ho comprato. E’ un bel libro e descrive fatti storici, sconosciuti ai più, avvenuti nelle nostre colonie e in Italia dall’unità d’Italia in poi. In effetti viene messa in seria discussione la massima secondo la quale noi italiani siamo “brava gente”: come tutti gli altri popoli siamo stati prepotenti e “incivili” laddove pretendevamo di portare la “civiltà”, vedi Eritrea, Etiopia, Tripolitania, Libia. Leggi tutto “Ma siamo veramente bravi?”

Una politica senza utopie?

Difficile scegliere, e ancor più difficile capirci qualcosa, quando in un dibattito sulle utopie della politica le esperienze presentate come “alternative” sono quelle di:
– un professore della Pontificia Università Gregoriana, figlio della buona borghesia cattolica veneta, già comunista, maoista, poi folgorato sulla via di Damasco, anzi nel letto di un reparto di neurologia dove si stava disintossicando dal maoismo e dall’esaurimento nervoso, alla vista d’un crocifisso;
– un giovanotto del centro sociale “Mezza Canaja”, no-global, movimentista, autonomista, bravo con la bomboletta spray, fan di Che Guevara e del subcomandante Marcos, folgorato non sulla via di Damasco ma sul lungomare Da Vinci, dagli strali di tutta l’intellighenzia cittadina, per qualche manifestino con la foto del Papa con un preservativo;
– a margine, un professore senigalliese di religione, «cristiano convinto fin dalla nascita» (già in sala parto, scommetto), ex sessantottino, ex lettore del Manifesto, ex fautore del Regno dell’Utopia escatologica, anche lui poi folgorato sulla via di Damasco una mattina, leggendo una frase del Vangelo sul giornale, ed oggi divenuto – non è dato sapere se per premio o per nemesi – responsabile del coordinamento comunale di Forza Italia.

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Se parcheggi… ti taglio tre gomme!

Molte grida, un capannello di gente agitata, stamattina nei pressi di Ponte Garibaldi. Sembrava un banale litigio tra automobilisti e da qui l’intervento dei vigili urbani.

Invece il fatto, a cui si riferisce l’immagine, è una delle tante situazioni di confusione che si manifestano nella nostra città di Senigallia. Qui più che altrove – a mio avviso – per una persistente latitanza dell’amministrazione comunale. Se volete degli esempi mi sarà facile farli: purtroppo ne vedo a bizzeffe. Da tempo sto osservando – come accade a tutti – cosa accade con la circolazione delle auto, delle biciclette, dei pedoni ed ogni giorno ecco la sorpresa. Sorprese oltre la già tradizionale fantasia degli automobilisti quando le solite “turbate” non sono più sufficienti a sbrogliare il caos del traffico. Leggi tutto “Se parcheggi… ti taglio tre gomme!”

L’informatica nella giungla

Antonio Tombolini ha richiamato alla mente un mio tarlo: la complessità delle leggi italiane. Grazie anche a Domenico Murrone, Antonio denuncia gli 827 (ottocentoventisette) rimandi di legge contenuti nell’ultima legge finanziaria.

Sapete cosa sono i rimandi di legge? Sono quelle norme in cui invece di dire “Si fa così e cosà” si dice “Con riferimento a quanto previsto all’art. X della legge Y del 1942, ma con l’eccezione delle fattispecie previste dall’art. Z, comma 2, quinquies della legge N del 1974, si dispone che l’art. ecc. ecc.”. Bene, Mimmo, che lavora all’ADUC, si è messo lì con la santa pazienza, e ha contato uno per uno tutti i rimandi contenuti nella legge finanziaria. 827. Ottocentoventisette. E osiamo ancora definirci stato di diritto

I rimandi di legge sono difficili da seguire per una persona, ma potrebbe farlo con faciltà qualsiasi computer, se tali rimandi fossero adeguatamente strutturati e formalizzati.

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