2 anni di governo Prodi

Oggi ho compilato un sondaggio della SWG, nel cui panel sono iscritto, che mi ha chiesto un parere dettagliato sui primi due anni del Governo Prodi.
Ho riflettuto molto prima di dare i miei giudizi, ma non ho potuto esimermi dal dare un voto negativo al Professore, nonostante gli abbia dato la mia fiducia con il voto del 2006.
Il voto finale per Prodi ed il suo governo è stato un 4, perché, a mio modesto avviso, l’operato del governo è assolutamente insufficiente in molti dei punti che andrò ad elencare.

Giustizia
La scelta di Mastella come guardasigilli delineava chiaramente quale sarebbe stata la politica di questo governo, ovvero garantismo assoluto.
Il fatto di essere garantisti non è di per sé un peccato, ma lo è in un paese in cui nessuno va più in galera se non gli extracomunitari e i drogati.
Che fine hanno fatto i paladini della legalità che tuonavano contro le leggi “ad personam” di Berlusconi, quelli che lo accusavano di depenalizzare il falso in bilancio per i suoi comodi, che gli imputavano i continui condoni fiscali ed edilizi, che lo riprendevano giustamente quando affermava che non pagare le tasse è giusto?
Insomma la sinistra si era eretta a difensore della moralità e della legalità contro una destra quantomeno lassista.
L’icona italiana della giustizia, Antonio Di Pietro, sembrava il garante di questa nuova linea finalmente un po’ giustizialista, ma tutto è naufragato con la nomina di Mastella e con la legge sull’Indulto.
Per la verità, l’indulto è stato votato anche da molti partiti della destra (tranne AN) ed ha rappresentato la resa dello Stato davanti alla criminalità.
In pratica si è sancito che alcuni reati, come la truffa, non sono puniti dallo Stato: infatti si è dato un bonus di pena di 3 anni a tutti indifferentemente, senza tenere conto della pena già scontata e di quella totale.
In questo modo quelli che erano stati giudicati colpevoli di reati con pena inferiore ai 3 anni sono stati rilasciati e quelli che nel frattempo erano ancora sotto giudizio, non sono stati neanche giudicati dato che la pena ricadeva sotto l’indulto.
Quando Giovanni Paolo II si recò al parlamento italiano e chiese la misura di indulto per il sovraffollamento delle carceri, non credo volesse questo!
In effetti, volendo dare retta alla predica del Papa, si poteva fare una legge che desse uno sconto proporzionale agli anni di pena, diciamo il 10%. In questo modo lo sconto sarebbe stato di 3 anni, per chi avesse una pena di 30 anni di reclusione e di 4 mesi per le pene di 3 anni.
Sarebbero usciti di galera solo coloro i quali avessero già scontato il 90% della pena!
Invece Prodi ha deciso di attuare la linea lassista, con i risultati fallimentari che sono sotto gli occhi di tutti.
Ha goduto dell’indulto persino Cesare Previti, contro cui la sinistra aveva fatto lotte parlamentari e grandi campagne di stampa ai tempi delle leggi ad personam di Berlusconi.

Inoltre non c’è stata nessuna riforma atta a diminuire la durata dei processi, vero male della giustizia italiana, mentre non sono mancati gli attacchi alla magistratura da parte dello stesso ministro.
Ben Fatto!
Voto: 2

Politica Energetica
Chi sa, ad oggi, quale sia la politica energetica italiana? Io assolutamente no. Si parla solo di rigassificatori, ma ancora nessuno li ha visti, di fonti rinnovabili, ma nessuno ha visto delle politiche concrete, l’energia nucleare non può essere neanche nominata.
Insomma si vuole capire o no che non è più possibile continuare a bruciare petrolio e metano per produrre energia, o meglio, si dovrebbe almeno diminuire drasticamente l’uso di questi combustibili!
Ricordo a tutti che il costo del petrolio nel 1997 era di 10 $ al barile, mentre oggi si viaggia intorno ai 100 $ con un trend di crescita che sembra inarrestabile a causa della difficoltà a trovare nuovi giacimenti ed alla domanda di greggio proveniente da grandi paesi come Cina ed India.
Chi ha studiato almeno un poco l’economia dovrebbe sapere che la diminuzione (o la staticità) dell’offerta unita all’aumento repentino della domanda, sono due fattori che faranno schizzare alle stelle il prezzo del petrolio nei prossimi anni.
Inoltre il prezzo del gas seguirà l’andamento del prezzo del petrolio visto che tali prezzi sono intrinsecamente legati.
Se continuiamo a produrre energia bruciando gas e petrolio, la nostra bolletta energetica subirà delle impennate vertiginose nel prossimo futuro con danni sia per le famiglie (maggiori costi per riscaldamento, energia elettrica, ecc…) sia per le imprese che pagheranno l’energia molto di più rispetto ai loro concorrenti europei ed extra-europei.
Quello che sembra un quadro chiaro ed inquietante, ai nostri politici sembra non interessare.
Nel suo discorso post-insediamento, Gordon Brown, il nuovo primo ministro inglese, ha parlato di politiche energetiche auspicando un aumento delle centrali atomiche e contemporaneamente lo sviluppo delle energie rinnovabili, puntando sulla costruzione di centrali eoliche off-shore nel Mare del Nord.
Questa è una politica energetica chiara e seria, che ha compreso quale sia il problema e che da soluzioni fattibili e non mere utopie idealistiche.
In Italia prevalgono sempre i partiti del NO: NO al nucleare, NO ai rigassificatori, NO alle centrali eoliche che deturpano il paesaggio (è successo realmente in Sardegna), NO a tutto.
Con questa politica miope sarà necessaria un’altra crisi energetica prima di farci cambiare radicalmente rotta.
Prodi da questo punto di vista sta fallendo.
Voto: 3

Spesa pubblica
Certamente da un governo di cui fanno parte almeno 3 partiti comunisti è difficile pretendere dei tagli alla spesa pubblica.
Chiariamo un fatto, io sono favorevole alla spesa pubblica in quanto alcuni servizi DEBBONO ESSERE EROGATI DALLO STATO A TUTTI I CITTADINI.
Tra questi metto la scuola, la sanità, le pensioni, il welfare e tanti altri.
Purtroppo in Italia ci sono ancora delle sacche di spreco che possono, e debbono, essere tagliate poiché non è più possibile tollerare che lo Stato sprema i cittadini per rimpinzare dei parassiti che non hanno alcuna utilità.
Serve una riforma profonda del Pubblico Impiego, che consenta una maggiore produttività ed al contempo un contenimento dei costi.
Non è tollerabile che un impiegato statale lavori 36 ore contro le 40 dei dipendenti privati, è una discriminazione!
Non è tollerabile che i dipendenti statali non possano essere licenziati neanche per gravi motivi!
Non è tollerabile che venga pagata della gente che passa il tempo ad oziare o a giocare a carte sul posto di lavoro (visti su trasmissioni come Report).
Non è tollerabile che gente pagata dallo Stato al mattino, dia lezioni private esentasse alla sera; che alcuni (i professori ovviamente) stiano in ferie 3 mesi all’anno e che lo Stato debba assumere altra gente al loro posto per fare gli esami di fine anno.
Una riforma del Pubblico impiego è dunque improrogabile, altro che legge Biagi!
Purtroppo questa riforma non la farà né la sinistra, né la destra, perché è più comodo tenersi buoni i dipendenti pubblici rinnovandogli il contratto ogni volta che c’è qualche elezione!
In questo modo gli stipendi dei dipendenti pubblici, negli ultimi 15 anni, sono cresciuti del 30% in più rispetto a quelli del settore privato!
Un altro argomento scottante è quello dei costi della politica, ma anche qui l’esecutivo guidato da Prodi si è fermato ai proclami senza mettere in atto alcun provvedimento concreto.
Il giudizio è dunque assolutamente insufficiente.
Voto: 3

Redistribuzione del Reddito
In campagna elettorale, il professor Prodi ci aveva spiegato come negli anni di governo Berlusconi ci fossero stati grossi spostamenti di reddito dalle fasce medio-basse a quelle medio-alte, con uno spostamento verso la povertà di molte famiglie anche della cosiddetta middle-class.
Ci aveva promesso una redistribuzione del reddito nei suoi anni di legislatura.
Ebbene, nei primi due anni tutto questo non è assolutamente avvenuto, anzi le tasse sono aumentate soprattutto per quelli che già le pagavano, i lavoratori dipendenti.
In più sono aumentate molte tariffe e molte tasse indirette (come i bolli delle autovetture) mentre i salari hanno dei tassi di crescita ridicolmente bassi.
Il risultato è che i lavoratori dipendenti privati italiani sono penultimi nella classifica europea del potere d’acquisto dei salari, davanti solo ai portoghesi.
Nel frattempo il “Cuneo Fiscale” è andato solamente a favore delle imprese, senza che i dipendenti avessero alcun aumento tangibile nella busta paga.
Mi viene da ridere quando qualcuno saltuariamente “scopre” che c’è una crisi della domanda interna!
Ci credo con questo potere d’acquisto dei salari, come può essere possibile aumentare la domanda?
Insomma, qualcuno ipotizzava che con Prodi anche i ricchi avrebbero pianto, mentre, come al solito, a piangere sono i soliti noti, poveri, cornuti e mazziati.
Bel risultato per un governo di centro-sinistra.
Voto: 3

Liberalizzazioni
Il ministro Bersani ci ha fatto sognare più volte con le sue “lenzuolate”, ma alla fine i risultati ottenuti sono stati ben pochi:

  • le banche sono sempre le più costose d’Europa, come le assicurazioni.
  • le aziende telefoniche hanno aumentato le tariffe per riprendersi la quota venuta meno con l’abolizione dei costi di ricarica.
  • i tassisti sono sempre una casta intoccabile, dato che ad ogni azione del governo bloccano tutte le città.
  • la benzina è sempre più costosa, nonostante le promesse di ampliamento ai centri commerciali della rete distributiva.
  • l’Alitalia ci costa ancora un milione di Euro al giorno e non si capisce perché si parli ancora di italianità quando sarebbe giusto venderla ad AirFrance, azienda che ha già dimostrato di sapersi risanare e di poter risanare anche la nostra compagnia di bandiera.

Insomma, la buona volontà c’è, ma quando si toccano interessi particolari che portano a delle dimostrazioni di forza delle “caste”, non c’è la forza politica necessaria per continuare a fare gli interessi dei cittadini e dei consumatori.
Voto: 5

Sicurezza
Il problema della sicurezza è, a mio modo di vedere, una esagerazione mediatica mirata a creare paura per scopi politici.
Ho sottomano un rapporto del Viminale (cercherò il link da cui l’ho scaricato) sulla Sicurezza che indica in modo chiaro che fino al 2006 non c’è stato alcun incremento rilevante in nessuna categoria di reati:

  • gli omicidi mafiosi sono ai minimi storici come quelli a scopo di furto o di rapina (da 1901 del 1991 si è passati al minimo storico di 601 nel 2006 per poi assestarsi a 621 nel 2006).
  • il numero dei furti è praticamente stabile con un considerevole calo dei furti in abitazione e degli scippi e un leggero aumento dei borseggi e dei furti negli esercizi commerciali.
  • le rapine sono effettivamente aumentate con tassi diversi di crescita: più al Sud che al Centro-Nord.
  • Nel 2006 sono state 1.5 milioni le donne che hanno subito violenza fisica (5.4% delle donne tra 16 e 70 anni). Le violenze fisiche sono state commesse dal Partner nel 62.4% dei casi. Questo dato dovrebbe indicare che più che politiche contro gli immigrati servirebbe una maggiore attenzione a ciò che accade in famiglia!
  • Sulla Droga il Viminale afferma che dal 1971 al 1995 il fenomeno ha avuto una forte espansione, mentre negli ultimi 10 anni si è assistito ad una sostanziale stabilizzazione. Non sembra dunque che ci sia la situazione di emergenza strombazzata dai vari media
  • l’eversione ed il terrorismo sembrano fenomeni sotto controllo.
  • per quel che riguarda gli Stranieri e la Criminalità, sembra che il numero di sbarchi di clandestini sia stabile e la quota più grande di irregolari arrivi attraverso i confini terrestri, tra cui la maggioranza sono gli overstayers, ovvero coloro che entrano con permesso di soggiorno regolare e permangono oltre la scadenza del permesso stesso. Nel 2006 sono stati rintracciati 101.704 clandestini, un numero simile a quello degli ultimi 7 anni. Non c’è dunque questa grossa “emergenza”. Dai dati emerge che gli irregolari commettono più reati dei regolari, come è ovvio, mentre i regolari hanno una delittuosità pari a quella degli italiani.

Insomma dalle 35 pagine del rapporto si evince una situazione non certo drammatica o di emergenza come viene dipinta dai vari media.
Nel 2007 abbiamo dovuto affrontare il fatto che i cittadini rumeni e bulgari sono diventati a tutti gli effetti dei cittadini europei e godono quindi dei diritti sanciti dal trattato di Schengen.
Per questo motivo i suddetti stranieri non saranno più considerati irregolari ma avranno gli stessi diritti e doveri di tutti i cittadini della UE.
Tutto sommato le misure prese dal governo nel pacchetto sicurezza sembrano dunque adeguate alla realtà dei fatti di un paese abbastanza sicuro, che non deve essere trasformato in uno “stato di polizia”.
Voto: 7

Welfare e precariato
Se passerà la riforma del welfare votata a stragrande maggioranza dai lavoratori, il mio giudizio sull’operato del governo non potrà che essere positivo, in caso contrario dovrò riformulare il giudizio.
Per quel che riguarda l’assunzione dei precari, bisogna fare alcune riflessioni:

  • non è possibile assumere una massa di lavoratori nel pubblico impiego come si è fatto negli ultimi 50 anni. Le finanze dello Stato non lo permettono più; il pubblico impiego è già sovradimensionato e un ulteriore allargamento significherebbe un aumento della tassazione su tutti gli altri lavoratori. Inaccettabile.
  • E’ obbligatorio aumentare il costo del lavoro precario per farlo arrivare al livello di quello stabile. E’ chiaro che se il lavoro precario, oltre ad essere flessibile, è anche sottopagato, le aziende hanno tutto l’interesse a non stabilizzare i propri dipendenti. Se invece i lavoratori precari costassero come, o più, dei lavoratori stabili, le aziende avrebbero convenienza a stabilizzare i dipendenti. In linea di principio una certa flessibilità è un bene per il mercato del lavoro, ma se alla precarietà si aggiungono salari da miseria, si arriva al vero e proprio sfruttamento!

In definitiva, NO alle assunzioni generalizzate da parte dello Stato (promesse più volte dai comunisti), ma NO anche allo sfruttamento dei precari.
La riforma del Welfare è buona, ma se si cedesse alle pressioni dei comunisti il mio giudizio verrebbe rivisto in negativo.
Voto: 7

Riforme istituzionali
La legge elettorale vigente, il Calderolum, è pessima, ma invece che tornare al maggioritario, votato a larghissima maggioranza dagli italiani con un referendum, sembra che Berlusconi e Veltroni vogliano tornare al proporzionale e agli inciuci della prima repubblica.
Si profila un modello alla tedesca con sbarramento da decidere, in cui potrebbero trovare spazio gli ex-democristiani con un piede a destra e uno a sinistra, ma sempre al governo!
In Italia una legge elettorale che funziona c’è già, ma nessuno sembra accorgersene: quella che serve ad eleggere i sindaci.
Chissà perché nessuno la prende in considerazione per il governo nazionale.

Le vere riforme, utili per dare efficienza alla politica e per diminuirne i costi, sembrano messe da parte.
Quando mai arriveremo all’abolizione del Senato, delle Provincie, degli enti inutili ed anzi dannosi perché moltiplicano la burocrazia?
Spero presto anche se ne dubito molto poiché nessuno rinuncia facilmente alle proprie poltrone!

Intanto Prodi è stato già messo da parte a favore di Veltroni ed il governo vacilla ogni giorno di più.
Voto: 4

DICO
Che fine ha fatto questa legge? Nessuno lo sa, ma penso che i Papisti ed i Teocon facciano il bello ed il cattivo tempo a destra come a sinistra.
Prodi che fa?
Voto: 4

Assetto radio-televisivo
Sembra che Gentiloni abbia già scritto una legge che superi quell’ obrobrio firmato da Gasparri, ma scritto da Confalonieri, durante il governo Berlusconi.
C’è una sentenza della Corte Costituzionale del 20 novembre 2002 che dice: “a uno stesso soggetto o soggetti controllati o collegati non possono essere rilasciate né concessioni né autorizzazioni che consentano di irradiare più del 20% delle reti televisive. Entro il 31 dicembre 2003 (si, il 2003 non ho sbagliato a battere sulla tastiera) i programmi trasmessi dalle emittenti eccedenti dovranno essere mandati in onda via satellite o via cavo.
Prodi che fa? Nel frattempo non ho visto nulla e Rete 4 trasmette ancora sull’etere nonostante la scadenza sia passata da 4 anni.
Voto: 0

Conflitto di interessi
Sono 15 anni che la sinistra ci prende in giro promettendoci una legge che regoli il conflitto di interessi, ormai chi ci crede più?
Voto: 0 spaccato

Sicuramente mi sto scordando qualche altro punto, ma il giudizio complessivo sul governo Prodi, come già detto in precedenza, è assolutamente negativo.
La brutta notizia è che anche il giudizio sul governo Berlusconi fu nettamente negativo.
Che fare? In altri paesi più seri i due settantenni sarebbero già a casa a godersi la pensione, invece in Italia ci toccherà sorbirceli per chissà quanti anni.
Pessimismo e fastidio.

10 pensieri riguardo “2 anni di governo Prodi”

  1. Caro Gaspa,
    la scelta di un personaggio come Mastella (per qualunque ministero) e il fatto che il governo sia quotidianamente ricattato da questo feudatario dello zero virgola, è indice di come è ridotto questo Paese.
    Ma non legherei i problemi della giustizia a Mastella, il quale peraltro sta alla giustizia come il mostro di Firenze sta alla ginecologia.

    Nel merito, non credo che il dibattito debba essere tra “giustizialisti” e “garantisti”, parole oziose che significano tutto e niente.
    La vera alternativa è tra legalità e illegalità.
    Che significa essere garantisti? Significa continuare a ignorare le sentenze passate in giudicato oppure pretendere che la legge valga per tutti?
    “La legalità è il potere dei senza potere”, scrisse Vaclàv Havel dalla galere della Cecoslovacchia comunista. E cos’altro il cittadino comune può chiedere, se non che la legge valga per tutti?
    Da simpatizzante radicale, ho trovato vergognoso che il Partito Radicale e la Rosa nel Pugno si facessero promotori dell’indulto. Bisognava – si disse – dare respiro ai carcerati, le galere erano sovraffollate, ci voleva il gesto di clemenza. A nessuno è passato per la testa che, se le carceri erano piene, se ne sarebbero potute costruire di nuove, invece di mandare a spasso i delinquenti. Ne avrebbero guadagnato i non-delinquenti e, soprattutto, la certezza del diritto.

    Quanto al resto, questo è un governo di buoni a nulla, e loro stessi non hanno problemi ad ammetterlo (guarda qui).

  2. La politica è una brutta bestia.
    Premetto che considero Prodi l’unica persona onesta che occupa un posto di vertice nella politica italiana.
    Tutti gli altri, forse tranne Di Pietro, hanno qualche scheletro nell’armadio, a iniziare da D’Alema per finire a Berlusconi che nell’armadio ha un vero e proprio ossario.
    Il governo Prodi è nato sotto una cattiva stella, con una maggioranza risicatissima in senato e un po’ più ampia alla Camera per colpa dell’assurda legge elettorale “porcata” promulgata dal leghista Calderoli.
    A queste condizioni secondo me era impossibile governare, arrivare a due anni di governo è stata un impresa titanica, ma i risultati si vedono.
    Si è stati obbligati a porre Mastella alla giustizia dove ha fatto quasi rimpiangere uno come Castelli che aveva fatto più danni di Attila.
    Si è stati obbligati a conciliare i vetero-comunisti con la Binetti che è come mettere insieme il diavolo e l’acquasanta.
    Ogni decisione vedeva tre partiti opposti in seno allo stesso schieramento.
    Ogni legge è stata sempre un compromesso tra integralisti cattolici e seguaci delle dottrine marxiste e trozkjste.
    Come ha fatto Prodi ad arrivare fin qua?
    E pensare che quando fecero l’indulto e dissero che entrava in vigore per garantire migliori condizioni di vita ai detenuti ci cascai come un pollo.
    Quando poi vidi i vari Previti e Fiorani beneficiarne capì che un manipolo di manigoldi ci aveva giocato per far salvare il deretano a un altro manipolo di manigoldi.
    Detto questo però non posso dimenticare che l’alternativa è la più grande anomalia della storia della politica mondiale, cioè l’uomo più ricco d’Italia, nonchè uno dei più inquisiti e processati, che è anche colui che siede sul trono di Primo Ministro.
    Conflitti d’interesse ad ogni piè sospinto, interessi privati in ogni opera pubblica, commissioni d’inchiesta assurde come la Mirtrokin, Telekom Serbia e altre, autentici dilettanti allo sbaraglio come i vari Calderoli o Castelli impresentabili in qualsiasi consiglio comunale, leggi ad-personam vergognose e tanto altro.
    Sia gli uni che gli altri però, non hanno mai percepito la cosa fondamentale che come una slavina ha travolto la scena italiana ovvero il distacco ormai insanabile tra la “gente” e la classe politica che nonostante sia stata stanata da libri come “la casta”, e da movimenti e trasmissioni televisive tipo “Report” fa finta di niente.
    La seconda Repubblica deve terminare al più presto per fare spazio a una nuova stagione di regole e di persone nuove che riazzerino tutto e ricomincino daccapo, altrimenti secondo me non se ne esce….

    Ciao da Quilly

  3. P.S. Sul Corriere della Sera di ieri
    ( http://www.corriere.it/cronache/07_dicembre_18/martirano_carceri_fuori_norma_7528b11a-ad33-11dc-af1c-0003ba99c53b.shtml
    ) ho trovato un articolo che evidenziava il fatto che le prigioni italiane siano già sovraffollate come prima dell’indulto.

    Sono in regola soltanto 4.763 celle su 28.828 (16.5%), 49.442 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 43.213 posti.

    L’indulto non è servito dunque a nulla e, visti i dati, speriamo vivamente che non vogliano farne un altro!

  4. Sono d’accordo quasi su tutto, eccezion fatta per il tema sicurezza.
    Il pacchetto sicurezza, è notizia di questi giorni, già inadeguato è caduto nel vuoto.
    Uno dei momenti più ridicoli è stato quello dell’inserimento delle misure contro l’omofobia che ha fatto i danni noti a tutti.
    Si parla di sicurezza e si inserisce una norma senza senso nel contenitore sbagliato.
    Lasciamo stare.
    Dire che in Italia non c’è un problema sicurezza è sbagliato; il problema c’è eccome.
    Se c’è una diminuzione di certi reati c’è un aumento di reati violenti, non solo negli ultimi 2 anni, ma purtroppo c’è.
    Il fatto che i cittadini non si sentano sicuri o perlomeno si sentano meno sicuri di quanto potevano sentirsi 10 anni fa è un dato di fatto; capisco che una persona come me o un mio concittadino che vive in una realtà tutto sommato tranquilla forse non inquadra questo problema.
    MA se vivessimo a Roma o Milano, per quanto ne dica Veltroni o chichessia, forse ci sentiremmo un po’ meno sicuri.
    Tra l’altro Gaspa il tema della sicurezza è inevitabilmente collegato a quello dell’indulto, per questo penso che il tuo voto sia stato un po’ troppo generoso; forse il voto più basso a questo governo lo do proprio su questo tema.
    Basti pensare che con l’indulto ha portato alla commissione di circa 3 mila reati che non sarebbero stati commessi se i responsabili si fossero trovati, come dovevano, in carcere.
    Sul welfare e in generale sul pubblico impiego il vecchio governo un paio di cose buone le aveva fatte: oltre alla riforma delle pensioni che assicura finalmente l’equilibrio finanziario del sistema (e magari ci garantisce in futuro una minima pensione anche a noi giovani) c’è stato il blocco delle assunzioni; o per meglio dire il cd. turnover è stato di 1 a 5: ne escono 5 dal pubblico impiego e ne entra uno solo (visto che per certe politiche sbagliate del passato fatte dai vecchi governi prodi and company, vedi i “lsu”, ci ritroviamo un numero esagerato di dipendenti pubblici che non avendo nulla di meglio da fare giocano a carte); certamente quella non è stata una mossa elettorale, anzi da quel punto di vista fu pessima ma fu ottima per questo benedetto Stato.
    Una cosa per Milly: dire che Prodi non abbia scheletri nell’armadio mi sembra segno di una gran fiducia verso il professore che penso tuttavia egli non meriti.
    Prodi con le vicende dell’iri, di telekom serbia, della legge ad personam sull’abuso d’ufficio (che venne cambiata dal Parlamento quando era al governo la scorsa volta e che permise di far cadere le accuse nei suoi confronti), dimostra di aver eccome scheletri nell’armadio.
    Il fatto di aver fatto a forza un governo con dentro veramente il diavolo e l’acqua santa è segno di attaccamento al potere.
    Se ci fosse stata un’altra legge elettorale (questa è pessima e non gliela passo proprio al governo Berlusconi) la situazione non sarebbe cambiata perchè i componenti della maggioranza a non litigare proprio non riescono.
    Spero che almeno adesso il centro sinistra abbia capito che con i comunisti non si può governare un paese come il nostro nel 2007-2008.
    L’unico esponente del governo che stimo e il buon Di Pietro, seppur a volte me la faccio sotto dalle risate quando lo sento parlare; in fondo è persona onesta e capace.
    Se dovessi immaginare il governo ideale ci metterei dentro An e Idv e pochi altri.
    Chiudo dicendo che con tutti gli errori fatti il vecchio governo una performance migliore l’ha dimostrata.

  5. Non nego che ci siano dei problemi di sicurezza nelle grandi città, dico solo che i media stanno amplificando a dismisura il fenomeno forse per fini politici.

    E’ chiaro che ogni omicidio è iper-scannerizzato e iper-discusso, si fanno talk-show, dibattiti, tribune politiche sul tema, ma in realtà i dati dimostrano che l’Italia è un paese in cui la criminalità è ai minimi storici e che siamo ampiamente nella media europea.

    Non vedo dunque il bisogno di ricorrere a misure draconiane o ad uno stato di polizia, ma basterebbe fare quelle riforme della giustizia e del processo penale che diano finalmente la certezza della pena in tempi accettabili.

    Un esempio: 5 gradi di giudizio mi sembrano veramente troppi.
    In un processo dovrebbero bastare la sentenza di primo grado e la sentenza di appello.
    Si dovrebbe ricorrere alla Corte di Cassazione solo in pochi casi che facciano giurisprudenza, mentre oggi quasi tutti i processi arrivano a questa corte.

    Insomma le riforme utili sono veramente sotto gli occhi di tutti, ma la nostra classe politica sembra non accorgersene e preferisce dibattere su temi veramente secondari come quello della legge elettorale.

    Da questo nasce il mio pessimismo (ormai cosmico).

  6. Il fatto dei talk show sugli omicidi è veramente ridicolo e anche controproducente; sembra quasi che più se ne parla e più si renda “fisiologico” che ci siano le varie stragi; insomma in questa società in bilico qualche mente instabile poi ritiene normale uccidere magari per gioco.
    Ma oltre questo, che è colpa prevalentemente degli autori televisivi e dei giornalisti, il vero porblema è nella giustizia, è vero.
    Oltre al penale che richiederebbe interventi seri e forse complessi ciò che deve e che potrebbe subito cambiare è la giustizia civile.
    E’ assolutamente vero che non si può ricorrere sempre e comunque in Cassazione, anche per cause di valore pari a 1 euro (a volte anche meno).
    Quindi bisognerebbe, secondo me, limitare i gradi di giudizio in base al valore della causa; per le cause irrisorie 1 grado (se viene meno la famosa certezza del diritto o il diritto ad essere giudicati in modo imparziale ed equo per cause pari a 20 o 30 o 50 euro penso sia un danno sopportabile); per le cause con valore superiore 2 gradi e per le cause veramente importanti e complesse 3 gradi di giudizio.
    Certo è che la Cassazione non dovrebbe, come fa oggi, arrivare ad emettere 15-18mila sentenze l’anno solo dalle sezioni civili.
    Però ancora una volta il problema è un altro; oltre la responsabilità di questa politica malata anche i cittadini dovrebbero interrogarsi.
    L’Italia è il paese degli amanti delle liti giudiziarie; il numero di cause intentate è assurdo e gli avvocati fanno la loro bella parte in tutto ciò.
    Se gli avvocati, riducendo i loro compensi, sconsigliassero ai loro assistiti di andare avanti ad oltranza e proponessero mediazioni, arbitrati e cose simili si eviterebbero 15 anni per una causa civile e diverse migliaia di euro per recuperarne magari 100 o 1000.
    Ma a chi gioverebbe questo? Di certo non agli avvocati e forse anche ai cittadini, visto che litigare in questo paese piace proprio così tanto.
    Anche il mio pessimismo è ormai cosmico; è sfiducia verso i politici e verso gli italiani.

  7. Dei tanti spunti che offre lo scritto di GASPA al momento uno m’interessa più degli altri: l’indulto.
    Resto convinto che l’indulto fosse necessario. Quello che è grave, inammissibile è la mancata riforma, a tutt’oggi, del sistema delle pene. Poi anche la carenza di nuovi istituti penitenziari. A quasi due anni dall’indulto il governo Prodi non ha abolito nemmeno la famosa “legge Cirielli”. Non ha nemmeno chiuso il carcere di Favignana. Ancora ci sono bambini all’interno delle carceri che comunque ospitano diverse migliaia di detenuti oltre la capienza massima prevista. Tutto questo è possibile in un paese civile, nella patria di Beccaria?

  8. L’indulto è necessario ma ad oggi le carceri sono nuovamente piene.
    Per quanto riguarda il sistema penitenziario, mettere mano alla costruzione di nuove carceri costa soldi, così come applicare le famose pene alternative che è dimostrato essere molto più efficaci del carcere.
    Hai proprio ragione Gianluigi, nella patria di Beccaria questo è indecente; forse chi prepoposto dovrebbe ricordarsi che tra le tante cose Beccaria diceva anche che il vero deterrente è una pena certa, perchè una pena certa fa più paura di una pena anche atroce della quale non si ha tuttavia la certezza.

  9. X Gianluigi: che ci sia un problema carceri in Italia, siamo d’accordo, che l’indulto sia la soluzione, assolutamente no.

    Infatti dopo due anni siamo da capo e, nel frattempo, molti degli “indultati” hanno commesso nuovamente dei reati.

    Il tutto in un clima di resa da parte dello Stato che sicuramente non spaventa molto i criminali.

    Condivido pienamente quello che dice Gabriele sulla certezza della pena: nel nostro paese siamo soliti reagire a delle emergenze con leggi più severe, ben sapendo che queste leggi non saranno mai efficaci perché i processi sono eterni, i giudici spesso chiudono un occhio (qualche volta anche due), ogni tanto c’è un indultino, ecc…

    Si può andare avanti così?

    Boh.

  10. Pingback: Popinga

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